Capitolo 11

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C'erano certi giorni in cui, nonostante ce la mettessimo tutta, proprio non riuscivamo ad andare d'accordo.

Era un pò come tornare ai primi tempi di Voltron, in cui non si riusciva ad avere una conversazioni con l'altro senza che uno dei due ci infilasse qualche battuta di pessimo gusto.

Ma per lo più erano piccoli dibattiti, discussioni che finivano sempre nel giro di poche ore. Nulla che un bacio o un ti amo non potessero aggiustare.

Non ricordo il motivo per il quale litigammo quella sera, ricordo solo che quella fu senza dubbio la discussione peggiore che abbiamo avuto.

Io ero molto stressato per via del troppo lavoro per la Garrison e tu sostenevi che il mio caratteraccio fosse persino peggiorato in quelle circostanze.

Ci furono urla e porte sbattute in faccia quella sera. Ti ho detto delle cose orribili, che mai avevo pensato davvero, ma tu non ti eri comportato meglio.

Hai pianto e mi hai urlato contro a pieni polmoni ed io ho ricambiato con lo stesso tono arrabbiato, nonostante fossi consapevole di tutte le lacrime che stavi versando a causa mia.

Mi hai colpito in pieno viso, poi sei sparito dalla mia visuale.

Cinque minuti dopo, eri sul ciglio della porta. Fra le mani una valigia che avevi preparato alla ben e meglio.

E la consapevolezza che se avessi davvero varcato quella porta non saresti più tornato mi colpì in pieno.

Mi hai guardato con aria ferita, prima di spalancare la porta di casa.

Io mi sono voltato toccandomi il punto in cui le tue mani avevano lasciato il segno sulla mia guancia, mentre grosse lacrime solcavano il mio volto.

Quando la porta è stata chiusa alle mie spalle, violenti singhiozzi hanno scosso le mie spalle nel momento in cui le tue braccia mi hanno avvolto da dietro, cullandomi e stringendomi forte.

Sono crollato fra le tue braccia e ti ho chiesto scusa fra le lacrime. Tu mi hai rassicurato dicendomi che andava tutto bene e che era in parte colpa tua, ed io ti ho baciato come mai avevo fatto prima.

È stato un bacio disperato, pieno di rimorso e scuse non dette ad altra voce.

Sono stato io stesso a disfare la tua valigia, mettendo ogni cosa al proprio posto.

Tu mi hai guardato con le braccia incrociate al petto e l'ombra del sorriso sul viso, mentre io continuavo ad asciugare le lacrime che proprio non volevano saperne di andar via.

Abbiamo passato le ore successive in silenzio, abbracciati sul divano e con le mie labbra alla ricerca costante delle tue. Le tue mani erano impegnate a giocare con i miei capelli, che stavo facendo crescere perchè sapevo quanto ti piacessero, ed i nostri corpi erano così aggrovigliati che si faceva fatica a capire dove cominciasse l'uno e finisse l'altro.

Dopo quella volta non abbiamo mai più litigato veramente.

Perchè mai in vita mia ho avuto tanta paura di perderti come in quell'occasione.

***

Ti sto perdendo di nuovo, Lance.

Ti sto perdendo, ma non sono ancora pronto a lasciarti andare.
Non sarò mai pronto a lasciarti andare.

Perchè ho capito che preferirei litigare con te altre mille volte piuttosto che fare l'amore con chiunque altro

Svegliati.

































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E poi, succede che lo fai davvero.


























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Ti svegli.

Forever and Always -KlanceWhere stories live. Discover now