V. Take a hint

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Erano arrivati alla festa da una ventina di minuti, alle dieci e trenta.

Il signor Smith aveva organizzato tutto per i giovani in un tendone parecchio lontano dalle stanze in modo che la musica alta, ancora assente in quel momento, non fosse udita dagli altri clienti.

C'erano molte persone in singolo o in coppia.

Isabel e Farlan erano andati a prendersi qualcosa da bere e, prima che potesse rendersene conto, Levi fu tirato per un braccio e trascinato indietro fino a trovarsi davanti molte figure sconosciute.

"Eccolo, lui è Rivaille" la voce di Eren gli arrivò chiara all'orecchio.

Dovevano essere i suoi amici, quelli.

"Scollati" disse freddamente, già stanco di essere lì.

Spostò il braccio del castano che era finito attorno alle sue spalle ma non riuscì a fare un passo che i suoi due migliori amici lo raggiunsero.

"Eccoti Levi, oh ciao Eren!" Esclamò Isabel allegra sotto il braccio di Farlan che salutò Eren a sua volta.

"Levi?" Chiese il castano con uno sguardo confuso.

"È un soprannome per gli amici" spiegò spazientito arrendendosi quando per la terza volta si ritrovò il braccio del castano attorno alle spalle.

Voltò il viso verso di lui trovandosi i suoi occhi fin troppo vicini.

"Tu non sei autorizzato a usarlo" sbottó con uno sguardo di fuoco.

"Perché no?" Chiese lui avvicinandosi maggiormente al suo viso.

Si ritrovò la mano del corvino sulla faccia per poi essere allontanato con forza.

"Mi dai sui nervi"

"Jaeger, pare che questa volta tu non abbia fatto colpo" rise un ragazzo appena entrato.

Era <<capelli indescrivibili>>.

"Taci, faccia da cavallo" nemmeno quel soprannome era male.
Si ritrovò nuovamente nella presa salda del castano.

"Cambiando argomento" intervenne testa di cocco. "Non dovrebbe essere già arrivata la band?"

"In effetti è strano" gli diede man forte Eren sistemandosi dietro Levi per stringergli le spalle con entrambe le braccia, poggiando il mento sulla sua testa.

"Secondo voi è successo qualcosa?"

Chiese la ragazza con i capelli corvini lanciando un'occhiata verso il palco ancora vuoto fanne che per gli strumenti.

Isabel individuò il signor Smith litigare al telefono con qualcuno allentandosi la cravatta rossa di solito perfetta e lanciando uno sguardo preoccupato oltre le quinte.

La rossa agguantò Farlan, intento a bere, e Levi, che scostò abilmente un bacio di Eren, trascinandoli verso l'uomo che appena li vide rivolse loro un sorriso rassicurante.

"Mi dispiace per l'attesa, signori, c'è stato un contrattempo. Stiamo facendo il possibile per risolvere"
"Manca la band?"
"Hanno avuto un incidente e sono bloccati" confessò loro il proprietario facendo venire un'idea a Farlan, anche se folle.

"Potremmo sostituirli noi tre"

Si ritrovò sei occhi puntati addosso ma continuò a parlare.
"Poco tempo fa noi eravamo un gruppo musicale"
"Sono mesi che non proviamo, tesoro, Levi è sempre stato a scuola."

Ed era vero.
Il quarto anno il corvino non era tornato nemmeno per le vacanze natalizie e, di comune accordo, avevano lasciato da parte la storia della band.

Gli occhi bugiardi di cui mi innamorai || Ereri ||Where stories live. Discover now