Capitolo 10

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La verifica di storia

Corsi in camera, feci più in fretta che potevo. Appena arrivai mi rivolsi alle mie compagne e dissi:

-Scusate, scusate, scusate. Mi è completamente passato di mente. A che punto siete?-

Kate con voce seccata rispose:

-Abbiamo già finito. Ti volevamo aspettare ma visto che non arrivavi abbiamo studiato senza di te...-

Si vedeva che Kate era delusa.
Dato che io avrei dovuto ripassare ugualmente per la verifica, mi diressi nella sala comune in compagnia del mio libro di storia per prendere un caffè al distributore automatico, sperando che mi avrebbe aiutato a restare sveglia il più a lungo possibile, per cercare di non prendere un insufficienza l'indomani.

Studiai una paio di capitoli, ma il caffè non mi aiutò per niente, infatti arrivata allo scoppio della prima guerra mondiale mi addormentati su uno dei divani della sala e sogni di incontrare un aitante soldato. Solo che al mio risveglio non trovai lui, ma il solito addetto alle pulizie del dormitorio che mi disse:

- Ma la tua è diventata un'abitudine? Perché dormi sempre su questo divano?-

Non risposi nemmeno, appena mi resi conto di aver passato la notte lì corsi in stanza a prepararmi per essere, almeno, puntuale in classe.
Lo studio notturno non servì a molto, sapevo appena la metà delle rispose alle domande del test, infondo storia non era proprio uno dei miei cavalli di battaglia.
Riuscì a prendere appena la sufficienza in quella verifica, ma questo non abbassò la mia media per fortuna.

I giorni passarono, io e i miei amici passavamo tutti i pomeriggi distesi sull'erba a chiacchierare o a giocare a pallavolo o più semplicemente a fare i compiti. Le mattinate invece erano molto monotone e noiose fatta eccezione per le ore di arte, che era entrata a fare parte delle mie materie preferite, nonostante all'inizio non fossi proprio molto portata.

Le lezioni teoriche le professor Brown  riuscivano sempre a interessarmi a tal punto da non averne mai abbastanza. Perfino le lezioni pratiche si fecero più interessanti, ogni giorno ci insegnava una tecnica diversa e ogni giorno sembrava stessimo entrando sempre più in sintonia.
Lui era senza alcun dubbio il professore più vicino ai propri alunni, oltre che le nozioni fondamentali di storia dell'arte ci insegnava anche a vivere. Ci insegnava che l'importante era provarci, che se non fossimo riusciti nel nostro intento avremmo potuto provare ancora e ancora, che non bisogna avere paura di mettersi in gioco e che per primi noi dobbiamo credere in noi stessi.
Ci ha spronati a dare del nostro meglio e i risultati non hanno tardato ad arrivare, ottenni anche delle meravigliose A per alcuni miei disegni.

In un giorno come tanti, proprio durante una sua lezione, un bidello passò con una circolare che parlava di un ballo studentesco che si sarebbe tenuto di lì a breve nella palestra del campus.
Tutti i ragazzi e le ragazze gioirono entusiasti della notizia e altri come la mia amica Kate entrarono in panico per pensare al vestito da indossare quella sera.

Al termine delle lezioni come di consueto io e i miei amici ci riuniamo al pub e cominciammo a discutere della notizia appresa poco prima.

-Ragazzi vi ricordate il ballo dell'anno scorso? E stato fantastico vero! Spero che questo sia ancora meglio.-

Esordì elettrizzata Kate.
E io ribbattei:

-Certo, è stato proprio fantastico tenerti la testa sul cesso mentre vomitavi per colpa di quegli shottini che ti avevo detto di non bere...-

-Sempre la solita vecchia! Nella vita bisogna divertirsi Emma!-

Forse la mia amica aveva ragione, per una serata non avrei dovuto pensare a niente, solo a divertirmi e a rendere ogni momento con i miei amici indimenticabile.
Lucas ci interruppe.

-Sapete chi si sta occupando del comitato del ballo?-

Jason come sempre si mise a scherzare un po' troppo pesantemente.

-Perché vuoi aiutare ad appendere palloncini come le femminucce?-

-Vorrei vedere te ad appendere palloncini sulle scale vecchie e tremolanti che ci ritroviamo.-

Lo stuzzicai io. Le ragazze della mia parte scoppiarono a ridere e Alice disse:

- Io vorrei partecipare. Lucas, andiamo a chiedere in segreteria chi se ne sta occupando?-

-Certo.-

Rispose il mio amico. I due se ne andarono via insieme, sapevo che non me la contavano giusta.
Io e Kate tornammo in camera e salutammo i ragazzi, che rimasero a guardare una partita in Tv.

Appena arrivate in camera Kate aprì l'armadio e cominciò a tirare fuori tutti i vestiti che c'erano dentro.
Continuava a ripetere:

- Questo no. Questo nemmeno. Questo è veramente orribile di chi è?-

-Ehi è mio! Mi vuoi spiegare cosa stai facendo?-

-Sto cercando qualcosa da mettere al ballo, non vedi?-

Dopo aver frugato per più di mezz'ora nell'armadio disse:

-Ok qui non c'è niente. Saremo costrette ad andare a fare shopping!-

L'idea non mi allettava molto ma infondo il ballo capita solo una volta all'anno, per ciò avremmo dovuto godercelo a pieno.

Innamorata del mio professoreWhere stories live. Discover now