Capitolo 51

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"Abby, sono tuo padre " mi disse l'uomo dall'altra parte del telefono.

Mio padre?

Era impossibile, mio padre se ne é andato quando ero piccola. Aveva detto a mia madre che usciva per comprare le sigarette, ma non era più tornato era più di dieci che aspettavo tornasse a casa.

"Mio padre?" sussurrai sbarrando gli occhi, la mia bocca si sbalancó.

"Si Abby sono io." Mi ripresi dal mio stato di shock.

"Come osi chiamarmi? Te ne sei andato senza dire una parola. Sei un vigliacco" gridai alzandomi dal letto e incominciando a camminare avanti e indietro per la stanza.

"Scusami Abby, ma tutti sbagliamo. Io voglio tornare lì da te e da tua mamma. So che sono passati dieci anni, ma io vi amo." Non sapeva nemmeno che la mamma era morta. Mi fece schifo.

"La mamma é morta" gridai.

Lanciai il telefono contro il muro. Le gambe mi cedettero e caddi a terra. Scoppiai in un pianto isterico. La mamma era morta e lui pretendeva di venire qui e fare come se non se ne fosse mai andato.

Le cose cambiano e anche le persone.

Avevo le mani sulla faccia, sentii qualcuno prendermi in braccio. Mi strinsi a Louis.

Incomincai a singhiozzare.

"Shh piccola, non piangere" mi sussurró lui mentre mi adagiava sul letto, si coricó di lato a me. Mi strinsi al suo fianco. Dopo un paio di minuti che a me sembrarono un'eternità smisi di piangere e alzai il viso per incontrare quello di Louis.

Mi fece un sorriso amaro. Sorrisi a mia volta e gli lasciai un bacio sulla guancia.

Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci abbracci quando piangiamo, senza fare domande, solo stando lì ad attendere che un qualcosa esca dalla nostra bocca.

"Mi ha chiamata mio padre" dissi stringendo la sua mano nella mia.

"Tuo padre?" mi chiese non capendo.

"Sì, mio padre biologico, pensa un pó vuole tornare qui, ma non sapeva nemmeno che la mamma é morta." dissi guardando i suoi occhi che si sbalancarono per la sorpresa.

Mi staccai da lui e mi alzai dal letto, avevo bisogno di mangiare.

"Dove vai?" mi chiese il castano mentre aprivo la porta della stanza.

"A mangiare, ho fame" dissi sorridendogli e scendendo le scale correndo, saltando gli ultimi due gradini delle scale. Ero in intimo, mi ero dimenticata di mettere qualcosa adosso, ma tanto eravamo io e Louis.

Entrai in cucina e presi del latte dal frigo e i cereali per poi metterli nella tazza preferita di Louis. Incominciai a mangiare. Qualcuno aprii la porta d'entrata, ma non ci feci caso, sicuro che era Niall visto che aveva una copia della chiave.

Infatti dopo un pó lo vidi sbucare dall'angolo della porta insieme a Jessica, parlavano animatamente ma non so di cosa. Tornai a mangiare senza prestargli attenzione.

"Abby?" mi sentii chiamare da Louis che era appena entrato in cucina. "sei nuda" continuó. Sbarrai gli occhi e sputaii il latte dalla bocca. Me ne ero dimenticata.

Lo vidi togliersi la camicia che indossava per poi infilarmela.

Si accostó al mio orecchio "solo io posso vederti in quello stato, nessun altro. Sei mia" sussurró al mio orecchio. Mi irriggidii sulla sedia.

"Ho voglia di te" sussurrai voltandomi e guardando i suoi occhi colmi di eccitazione. Guardó dietro di me. Mi prese per mano "ragazzi ci vediamo tra un pó io e Abby dobbiamo discutere di una situazione" disse camminando verso le scale.

Arrivammo nella stanza e la voglia di lui mi investii in pieno. Lo spinsi contro il muro e incominciai a baciarlo. Si staccó e attaccó le sue labbra alla mia pelle sotto l'orecchio. Il mio punto debole. Gemetti.

Avevo bisogno di lui, soprattutto dopo quella telefonata che mi aveva un pó scombussolata.

~You make me strong!Where stories live. Discover now