10. Crush VS Celebrity Crush

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«Avanti: sputa il rospo, sorellina.» Andrea Iannone indicò la sorella con la punta della forchetta, prima di riportarla nel piatto e prendere un po' di riso, che si portò alle labbra, i suoi occhi puntati sulla ragazza che aveva di fronte e che continuava a fissare il suo piatto con salmone e fagiolini in modo piuttosto interessato.

Dovi fece scorrere lo sguardo tra i due fratelli. «Che mi sono perso?».

«La nostra piccola Annina qui, a quanto pare, mi ha tenuto nascosto qualcosa,» spiegò Iannone con tono mellifluo, «e ha detto che, se fossi arrivato tra i primi cinque nelle FP1, avrebbe parlato. Ora, essendo io il grande pilota che sono,» si vantò con un sorriso orgoglioso, «ho conquistato il terzo tempo quindi qui, qualcuno, ora, deve mantenere la parola data e parlare.» concluse, indicandola di nuovo con la forchetta.

Anna alzò gli occhi al cielo e sbuffò, mentre Dovi ridacchiava e prendeva un pezzo di petto di pollo, gustandolo così come si stava gustando quella nuova scenetta tra i due fratelli. La ragazza si frugò nella tasca posteriore dei jeans ed estrasse di nuovo il pass plastificato, mettendolo sul tavolo così che i due Andrea potessero vederlo.

Iannone allungò subito la mano e lo afferrò, prima che lei potesse ripensarci: di colore azzurro, portava sopra il nome del team Marc VDS Racing. Si rabbuiò subito in volto. «Chi devo uccidere, Mir o Marquez?» borbottò, lasciando andare il pass come se si fosse scottato.

Anna sbuffò di nuovo. «Punto primo, non devi uccidere nessuno».

«Questo è da vedere.» la interruppe subito Andrea, puntandola di nuovo con la forchetta.

«Se fai così, non ti dico più nulla.» lo minacciò Anna esasperata, mettendo il broncio.

Andrea spalancò le labbra con fare indignato e guardò Dovi, alla ricerca di appoggio, ma quello scrollò le spalle e sollevò le mani, come a dire di non metterlo in mezzo a quella discussione. Iannone si passò una mano nel ciuffo, scombinandolo, e sospirò. «Va bene, d'accordo. Sentirò prima quello che hai da raccontare.» concesse, indicandola con un gesto della mano per invitarla a proseguire.

...poi deciderò se uccidere qualcuno. – aggiunse solo nella sua testa.

«Ricordi alla scorsa gara, che Alex è venuto a prendermi nel motorhome e sono andata con lui a giocare alla play con i ragazzi dello Sky Racing Team?» cominciò Anna, prendendola un po' alla lontana, perché non sapeva bene come raccontare certe cose a suo fratello.

«Ti prego,» la interruppe di nuovo Andrea, scrutandola, «dimmi che è per qualcuno dei ragazzi italiani che ti sei presa una sbandata.» fece, dando prova di aver capito piuttosto bene quello che stava accadendo a sua sorella da una paio di settimane a quella parte.

Anna sgranò gli occhi e li riportò su di lui, sorpresa del fatto che Andrea fosse stato in grado di leggerla così facilmente quando credeva di aver ben protetto il suo segreto. «Cosa...? Tu come...».

«Oh, avanti Nina! Sono tuo fratello e ti conosco da quando sei nata: non crederai mica che non mi accorga di quello che ti accade, vero? Ammetto di essere un pochino egocentrico, alle volte...».

«Solo alle volte?» mormorò piano Dovizioso, scambiandosi uno sguardo d'intesa con Anna, che la fece ridacchiare e le fece sciogliere un po' di tensione.

«Ma,» proseguì Iannone, ignorandolo, «tengo sempre il mio occhio vigile su di te e non mi è sfuggito il fatto che, ultimamente, tu abbia sempre la testa fra le nuvole,» Anna arrossì, stringendosi timidamente nelle spalle, «oppure che tu stia sempre appiccicata al cellulare o il modo in cui hai insistito per venire anche a vedere questa gara dal vivo. Ammetto di essere un po' ferito nel mio orgoglio da fratello: credevo davvero volessi passare più tempo col sottoscritto e invece...» Scosse il capo, portandosi una mano sul petto con la migliore delle sue espressioni melodrammatiche.

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