19. What's Going On?

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Andrea e Santi erano usciti per andare a comprare del pane per pranzo, lasciando le ragazze da sole.

Anna aveva trovato Belén di fronte ai fornelli, intenta a cucinare. Si accomodò al tavolo, giocherellando distrattamente col portatovaglioli. «Che buon profumo... che stai preparando?».

Belén, che in versione casalinga non aveva nulla da invidiare alla se stessa della televisione, anche struccata, con i capelli raccolti in una coda e il grembiule sopra una tuta, si girò a lanciarle un sorriso. «Empanadas.» rispose, con il suo squisito accento argentino. «Tuo fratello le adora e anche Santi».

«E anch'io.» ridacchiò Anna, il cui stomaco già brontolava al sentire il profumino delizioso del soffritto di cipolla nello strutto. «Quante ore bisogna passare in palestra per smaltirle?».

Belén scoppiò in una risata allegra. «Decisamente troppe, credimi, ma ne vale la pena. E poi, oggi è domenica, possiamo fare uno strappo alla regola.» Ammiccò, mentre aggiungeva la carne macinata nella pentola e mescolava il tutto. «Perché te ne preoccupi, tu? Mica hai problemi di linea. E mangiare un po', dopo la settimana appena trascorsa, non può che farti bene.» Adesso Belén aveva assunto un tono severo, da vera e propria mamma, e non le riusciva affatto difficile vederla in quel ruolo.

Anna nascose un sorriso dietro la mano, prima di alzarsi e servirsi di un bicchiere di succo d'arancia.

«Insomma... a me lo vuoi dire cosa è successo?» domandò Belén con delicatezza, mentre aggiungeva le spezie.

Anna sospirò e bevve un sorso di succo. «Te lo direi anche, se solo capissi cosa sia successo in realtà, perché sono ancora così confusa da non saperlo bene nemmeno io».

Belén mise il peperoncino e poi coprì la pentola col coperchio, per lasciar cucinare il tutto a fuoco lento. Si pulì le mani sul grembiule e si accomodò a tavola, di fronte a lei. «Che ne dici di provare a cominciare dall'inizio?».

Anna decise di aprirsi e le raccontò di Alex Marquez dall'inizio alla fine, di come le cose fossero partite semplicemente in quarta, come se fosse scoccato tra di loro un colpo di fulmine inaspettato... e di come altrettanto velocemente fossero precipitate.

«Lo so di avere anch'io la mia parte di colpe e di essermi comportata da stupida, ma non riesco a tollerare il fatto che si sia lasciato baciare da lei di fronte a me, anche se era solo per gioco! E' questione di rispetto, prima di tutto. Se ha fatto quello che ha fatto, evidentemente non era così tanto interessato a me e, onestamente, forse è stato meglio scoprirlo subito che quando fosse stato troppo tardi.» concluse, col tono di voce più sicuro che avesse mai avuto da quando tutta quella storia l'aveva travolta.

Belén la guardò con un sorriso affettuoso e le poggiò una mano sulla sua. «Ben detto, bellezza. Io ho dovuto soffrire per due uomini diversi, prima di trovare il vero amore.» I suoi occhi brillarono e ad Anna fece solo che piacere sapere che quello sguardo perso fosse tutto per suo fratello, perché se lo meritava. «Troverai qualcun altro, Anna, e sarà anche meglio di quell'Alex lì, garantito.» promise infine Belén, ammiccando complice.

«A proposito di questo...» fece vagamente Anna, distogliendo lo sguardo con fare improvvisamente imbarazzato.

Belén sollevò un sopracciglio e la guardò stupita. «Non dirmelo: c'è già qualcun altro!» esclamò entusiasta, battendo le mani.

Anna arrossì. «Cosa?! NO! Non ho detto questo, io...!».

«Oh, avanti, Nina. Te lo si legge in faccia: è da ieri sera che hai un'espressione mooooolto più serena y anche el fuego con cui hai affrontato l'ultima parte del discorso su Marquez... c'è decisamente qualcos'altro che bolle in pentola.» Un ghigno malizioso si aprì sulle sue labbra piene. «Allora, chi è?» domandò civettuola, intrecciando le dita sotto al mento.

CRASHOù les histoires vivent. Découvrez maintenant