Capitolo 2

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DOMINIC

Dopo ore dietro al bancone, finalmente il locale chiude.

Il Barry's è sempre pieno durante il weekend, e a volte chiude più tardi. Fortunatamente non è uno di quei Venerdì.

Sono le due di notte quando rientro nel mio appartamento, capisco subito che Darren è da me grazie al caos che lascia sempre in giro.

Sbuffando raccolgo i giochi della play e li rimetto al loro posto, spengo la tv e girandomi vedo il colpevole sul divano che russa beato.

Lo osservo per qualche secondo

Nessun livido in vista.

Un sospiro mi esce spontaneo.

Da quando i nostri hanno divorziato, io ho smesso di andare da mio padre, ma lui no. Si costringe ogni tanto ad andare a trovarlo dicendomi sempre "tutti hanno bisogno di una seconda possibilità Dom". Non sono molto d'accordo su questo punto, ma chi sono io per dirgli di no?

All'inizio mi offrivo per andare con lui, ma non sono riuscito ad andare oltre al secondo incontro. Certe persone nascono e muoiono sbagliando, mio padre è una di quelle.

Invece, certe persone nascono con il gene della bontà. E mio fratello purtroppo o per fortuna ha quel dannato gene.

Prendo una coperta e l'adagio sopra al suo corpo troppo lungo per questo divano. Chiudo tutto e mi dirigo nella mia stanza dove finalmente posso rilassarmi.

Spalanco la finestra dove l'aria fresca entra subito, accendo solo le luci aggiunte nella stanza viola e blu, infine mi siedo sulla sedia dove noto parecchio disordine.

Talmente tanto che per spostare degli appunti, mi cadono due o tre quaderni.

Mi lamento tanto di mio fratello, ma ora capisco da chi ha preso.

Lascio perdere tutto per questa notte e decido di mettermi a computer per passare le poche ore che mi distanziano dall'alba.

Mi collego subito per leggere le nuove notizie inerenti ad un gioco che inseguo da svariati mesi: Death Stranding di Hideo Kojima. La mia passione per i videogiochi viene subito dopo quella per la scrittura.

Non ho mai amato le persone che inseguivano una sola passione spasmodicamente, o forse ne ero solo invidioso, data la mia perenne indecisione e il mio bisogno di avere tutte le strade aperte e non solo una.

Un dolore alla natica destra mi ricorda dove si trova il telefono, e lo afferro subito curioso di vedere gli ultimi messaggi. E solo allora mi ricordo del pranzo di domani.

Non ho molta voglia, ma un impegno è un impegno.

Ricevo un ultimo messaggio da mia madre che mi avvisa dell'assenza di Darren, la rassicuro subito dicendole che come al solito resterà da me per il weekend.

Un miagolio familiare mi distrae dalla lettura e la macchietta nera compare sculettando dall'angolo più lontano e scuro della stanza.

« TJ » la saluto formale. Lei di risposta scrolla la sua coda e si siede a terra in procinto di miagolare.

« non ci provare » l'avverto. Sa quanto odio quando miagola di notte e lei sembra farlo apposta. Sembra sfidarmi.

Onde evitare miagolii da gattina fastidiosa, comincio ad accarezzarla fra le orecchie. Lei apprezza e sembra dirmi

"bravo così. Se tu accontenti me, io non ti do fastidio".

A me non sembra molto equo come rapporto.

Il caratterino palesemente donna di TJ mi ricorda dell'incontro di qualche sera fa con la bella Elena. Una ragazza appariscente ma anche molto simpatica, con un appunto mentale, le mando la buonanotte per ricordarle che sono ancora interessato.

Le chiederò di uscire, prima o poi.

Più prima che poi.

Mi corico nel letto proprio quando i primi raggi di sole inondano la mia stanza, chiudo la finestra e dormo.

È una cosa che amo, come se combattessi contro il sole che ogni giorno pretende di darmi il buongiorno. Io dunque mi infilo a letto e cerco di dargli fastidio augurandogli la buonanotte.

La teoria dei due amoriOù les histoires vivent. Découvrez maintenant