LEIKA
Sapevo che rimanere sarebbe stata una condanna. Con tutte quelle domande.
Ma mia mamma mi aveva incastrata, o forse ho fatto tutto da sola questa mattina quando non ho avuto il coraggio di lasciare la torta davanti alla porta dell'appartamento di Dominic.
Merda, merda, merda
È tutto ciò che penso quando sento la stretta ferrea e arrabbiata di Thomas.
Non posso spaccargli la faccia perché non voglio traumatizzare Darren e rovinargli la festa, ma alla fine me la sono andata a cercare. Ho fatto tutto da sola, come sempre, sono in grado di rovinare anche le atmosfere gioiose altrui.
Dovevo rimanere a casa, vorrei tornare indietro nel tempo di poche ore e lasciare la pace che c'era prima del mio arrivo in questa casa.
Mormoro uno "scusa" piuttosto falso e leggero a Thomas, che non viene sentito dal diretto interessato mentre viene spintonato da Dominic che nel frattempo si è alzato.
« Lasciala » ordina allo sportivo.
Lui mi lascia andare i polsi e io indietreggio tranquilla mentre stringo per la seconda volta il gomito di Dominic. Come ad avvisarlo di smetterla e che io non ho bisogno di queste stronzate. O spero che lui capisca questo, per lo meno.
I suoi occhi mi perforano la schiena mentre parlo.
« Scusatemi ragazzi » dico fintamente allegra a tutti.
Dominic mi guarda stranito e mi trattengo dal dirgli ciò che penso: si, io non ho problemi ad usare quella parolina che a te viene cosi difficile pronunciare.
« Darren io devo proprio andare, stasera lavoro » mi giustifico con il festeggiato per uscire di lì.
Lui annuisce e mi sorride. Come sempre, lui riesce a risolvere tutto.
« Che ne dici se ce ne andiamo anche noi? » propone il fratello al festeggiato.
E mentre io mi dirigo in cucina per ringraziare la signora Amelia e salutarla, loro fanno lo stesso, per lasciare poi un Thomas rabbioso seduto da solo al centro del tavolo.
Riesco ad uscire con qualche secondo di anticipo e aumento il passo sperando di riuscire ad andarmene da lì prima che i due escano, risparmiandomi due paia d'occhi che mi guardano camminare sulla strada. Ma vengo fermata dalla voce della signora Amelia.
« Leika! » mi giro cortese e torno sull'uscio di casa, osservando un Darren divertito e un Dominic che sbuffa irritato.
« Si? » cerco un sorriso cordiale tra le mie scorte e lo mostro alla signora mentre me ne sto lì di fronte, impalata.
«Darren potrebbe venire con te? » chiede a brucia pelo.
« Ma signora Amelia io non ho la macchina, tornerò a casa con la corriera » tentenno stupita.
Dominic sbotta « Mamma ti rendi conto che preferisci lasciare andare Darren con una estranea piuttosto che con suo fratello? Solo perchè hai il terrore della mia moto! Non lo mangia di certo » scocca un'occhiata a sua mamma.
E allora mi altero.
Pensa ancora che sia una sconosciuta? Dio.
« Darren può venire con me senza problemi, se a lei sta bene che prenda il bus » dico contenta mentre guardo Darren e lui batte le mani in segno di vittoria.
Dominic afferra il suo casco nero, come il suo umore e sfreccia via in sella al suo mostro mangia bambini. Salutiamo di nuovo la mamma di Darren e tutti gli invitati, poi ci incamminiamo insieme alla fermata. Finalmente soli.
Avevo voglia di rimanere sola con lui. Non voglio che ci siano fraintendimenti fra noi. Darren è una bella persona e io non voglio creargli problemi.
« Scusa di nuovo mio fratello Lela, sai com'è fatto ormai » dice lui per primo.
« Non preoccuparti per lui. Piuttosto domani davvero non vai a scuola? Che bastardo fortunato » azzardo una parolaccia e lui ride di nuovo.
« Certo, i quattordici anni sono importanti! » sentenzia sicuro « Stasera a che ora finisci? » .
« Hai intenzione di venire a dormire ancora da me? No perché se è cosi ».
« No! Piantala. Solo che so che finisci sempre tardi e magari io e mio fratello potremmo venire a prenderti. Tanto abbiamo in programma una maratona di " the last of us". Svegli tutta notte » dice felice.
« Il regalo di Dominic eh? » chiedo sviando l'argomento, mentre arriviamo alla fermata e dopo poco il pullman inizia a vedersi in lontananza.
Lui annuisce felice e io ricordo le filippiche che mi faceva quando veniva a pranzo e mi parlava dei vari giochi che lo appassionavano.
Mi massaggio la fronte quando ricomincia a parlarne ma dentro di me sorrido, felice che sia tutto come prima. Senza paura, senza imbarazzi. L'importante è questo.
Quando ci siamo messi comodi in fondo al mezzo, finalmente tiro fuori la mia polaroid e gliela scuoto davanti mentre parla parla e parla.
Darren ammutolisce di colpo e mi guarda con i suoi occhi chiari, trasparentI. Sollevo le sopracciglia e le abbasso scherzosa, solo quando capisce.
Ci mettiamo in posa e ci scattiamo una foto.
Quando arriviamo a casa, mi saluta con la promessa di passare presto ad infastidirmi. Gli credo poco e mi fiondo nel mio appartamento per paura di incontrare il fratello scorbutico.
Fortunatamente non succede nulla di tutto ciò e quando esco per andare a lavorare, mi accorgo che il cielo è più sereno. non piove più. Scorgo anche un arcobaleno.
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La teoria dei due amori
ChickLitQuando una persona è convinta di aver amato con tutta se stessa, fino a non avere più un briciolo d'amore dentro di sé, può tornare a provare quel sentimento? Ma soprattutto, che amore è, se il suo per sempre è già andato in frantumi? Leika ha amato...