2.7 - parte uno.

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2.7 – parte uno.

Anche lui si rende conto del mio gesto, ma non fa nulla per allontanarmi. "Mi dispiace che tu stia passando tutto questo." dice. Scrollo le spalle e poso lo sguardo, ancora una volta, sulla mia mano adesso ferma.

"Ci sono centinaia di cose che potrei fare e volere al momento, cose possibili, eppure mi ritrovo sempre a complicarmi la vita." parla piano fissando la mia mano. Confusa dalle sue parole sto per chiedergli cosa voglia dire quando le sue mani si muovono svelte facendo leva sulle mie gambe così da farmi sedere a cavalcioni sulle sue. Le nostre intimità si sfiorano, peccato che a me non importi proprio niente. Sono completamente alla sua mercé.

Ancora una volta sto per prendere parola, ma lui mi precede. "Spiegami perché ti desidero fottutamente tanto, Brooklyn." bisbiglia a pochi centimetri dalle mie labbra. "Spiegami – rilascia un respiro – perché vorrei vederti ansimante e nuda sotto di me, ad implorare di prenderti ancora e ancora." deglutisco al suono delle sue parole mentre porto una mano tremolante sul suo mento facendogli schiudere leggermente le labbra rosee. I suoi occhi chiari mi osservano attentamente mentre muovo il bacino in avanti, ma non distolgo lo sguardo dal suo. Porta una mano sulla mia guancia facendo scivolare il pollice sulla mia bocca che – sorprendentemente – apro così da avvolgere il suo dito.

"Merda." impreca a bassa voce stringendo il mio fianco. "Mi farò licenziare, me lo sento." aggiunge. "Bene, così ti assumerò io." sorrido leggermente dopo essermi allontanata dal suo dito. "Non credo funzioni così, ma in questo caso..." un ghigno divertito compare sul suo viso, poi uno strillo abbandona le mie labbra quando capovolge la situazione facendomi distendere sull'ampio e morbido divano.

"Potevi avvertire!" gli do un colpetto sulla spalla che, ovviamente, non lo tocca neanche un po'. "Scusa, principessina." alza gli occhi al cielo per poi cogliermi alla sprovvista appropriandosi delle mie labbra in un unico gesto passionale e potente. Lo avvicino di più a me mentre le sue mani raggiungono l'orlo del mio maglioncino e lo tirano su fino a raggiungere la mia testa. "Qualcuno è impaziente." ansimo liberandomi definitivamente dell'indumento. Il suo sguardo corre ovunque, dal mio viso, al mio addome... al mio seno. "Forse la vita non mi vuole del tutto male." mormora facendomi ridere profondamente. "Sono solo un paio di tette, lo sai, vero?" lo guardo divertita. "Mai sottovalutare il loro potere." schiocca un altro bacio alle mie labbra per poi proseguire lungo il mento e il collo. L'aria si riempie ancora una volta di elettricità facendo sembrare le risate di qualche secondo fa un ricordo ormai lontano. I suoi baci arrivano fino alla valle dei seni, ma non si spinge oltre, piuttosto ritorna indietro e mi guarda.

Harry il rude, Harry la guardia del corpo, Harry l'aggressivo... mi sta chiedendo il permesso? Questo è un sogno.

Annuisco piano e questo sembra sollevarlo. Ritorna ad appropriarsi delle mie labbra mentre le sue mani si muovono agili dietro la mia schiena sganciando il ferretto del reggiseno. Lo aiuto a rimuovere del tutto l'intimo per poi afferrare la sua maglia e alzarla in un solo colpo. È fin troppo vestito. Dopo pochi secondi i nostri petti vengono a contatto e questo mi fa impazzire. Si solleva di poco ammirando ogni piccolo particolare dalla vita in su, poi si abbassa sul mio seno sinistro e io perdo del tutto quel poco di lucidità rimasta.

La sua bocca esplora e succhia facendomi ansimare in cerca di un contatto maggiore. Trovo la sua cintura e mi affretto a slacciarla, poi passo al bottone dei jeans e infine tiro giù. Le sue labbra si staccano dal mio capezzolo ormai turgido, mi osserva completamente assorto dal momento per poi decidersi a rimuovere i miei leggins.

Sapevo che avrei ceduto e mi sarei sciolta come burro al sole tra le sue braccia.

Siamo entrambi in intimo e respiriamo affannosamente mentre le nostre mani continuano a toccarsi e i nostri corpi a sfiorarsi. La sua intimità si scontra ancora una volta con la mia facendomi rabbrividire e ansimare, ripete questo movimento un paio di volte mentre la mia mano rimane ancorata alla sua spalla.

Quasi non lo pesto quando si allontana. Ridacchia notando la mia espressione imbronciata, poi si avvicina al mio viso e il mio cuore prende a battere ancora più veloce.

"Sei presa dal momento e non voglio che tu te ne penta dopo, perciò... sei sicura di voler continuare? Perché io non credo che riuscirò a fermarmi tra pochissimo." mormora fissandomi dritto negli occhi.

Mi costringo a non piangere, a non fare la stupida emotiva e ad annuire. "Sono sicura." annuisce per poi recuperare dal suo portafogli una bustina quadrata che non vedevo da fin troppo tempo.

Me: che merda che sono AHAHAHAHAHAHAAH. No, non è proprio vero, dai... è logico che vi faccio il doppio aggiornamento! X

Let's play a game. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora