Nono capitolo - Liberami dalla mia vita.

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Taylor era seduta di nuovo in quella lurida stanza di un motel, abbandonato su un altrettanto lurida strada statale. Era seduta su quel letto a guardare il vuoto da più di un'ora. La notte prima aveva rischiato che suo fratello capisse tutto. Avrebbe tanto voluto corrergli incontro e raccontargli di tutti i suoi problemi, del circolo vizioso in cui era caduto. Aveva voglia di chiedere aiuto a quell'unica persona che aveva sempre capito la sua importanza, che l'aveva amata e accettata, ma oramai neanche lui sembrava accorgersi più della sua presenza e dei suoi demoni che la tormentavano. Forse non doveva fargliene una colpa, Logan era preso dai suoi problemi e quando la notte prima l'aveva guardata in quel modo aveva letto preoccupazione nei suoi occhi e lei non voleva rappresentare un peso in più. 

Si stava cosi annoiando in quella stanza.

 Aveva immaginato vari modi per evadere da quella noia, ma l'unico che aveva ritenuto più giusto era stato quello di chiamare lui.

Gli aveva promesso di non farlo più, di evitarlo, di combattere, ma era tutto troppo grande per lei. La situazione in casa era quasi gestibile, i suoi genitori che erano tornati a farle pressione, Logan che camminava come uno zombie depresso dedito solo al lavoro, l'assenza di sua nipote e di quell'unica amica che era riuscita a capirla, Savannah. Tutto il suo mondo era crollato nel giro di un mese.

Guardava il muro davanti a se, consapevole che non c'era nulla da poter osservare. Tra poco lui sarebbe arrivato. E si sarebbe accorto di ciò che aveva fatto, era inevitabile. Le avrebbe dato della stupida, perché aveva fallito anche quella volta; si sarebbe accorto dai suoi occhi che l'aveva rifatto, e si sarebbe accorto anche dei tagli. Nel silenzio del corridoio, al di la della porta sentì dei passi, i suoi, lenti, che rimbombavano come se i suoi piedi calzassero scarpe da tip tap, come se il pavimento fosse quello di una chiesa. Ironico.
Strinse con la mano destra il polso sinistro, non voleva che vedesse.

<<Ciao...>> disse lui prima di raggiungerla, facendo il suo ingresso nella camera. Taylor immaginò il suo odore, quell'odore che le faceva venire ogni volta voglia di averlo solo per se.

Lui le sedette accanto ma lei non si voltò a guardarlo. Lui subito si accorse che qualcosa non andava e spalancò gli occhi irrigidendosi dall'ansia, voltando finalmente il suo volto verso di lui, Taylor si accorse della rabbia che stava nascendo nei suoi occhi. La stessa di sempre.

Le sue mani scattarono verso i suoi polsi, sollevandoli. Gli tremavano le mani.

<<Mi fa male.>> sussurrò lei.

<<Lo hai fatto ancora!>> gridò lui.

<<Lasciami stare.>> disse lei liberandosi dalla sua stretta poi si alzò dal letto voltandogli le spalle.

<<Allora perché mi hai chiamato?! Se non vuoi che io ti aiuti.>> sentenziò lui.

<<Non ci riesco Mike. Non riesco ad uscire da tutto questo...>> rispose Taylor sentendo le lacrime rigarle lentamente il volto.
<<Certo che puoi.>> rispose lui alzandosi e avvicinandosi a lei. Le prese il volto con le mani costringendola a guardarlo negli occhi <<Sai che puoi farcela.>> sussurrò lui mentre l'abbracciava facendo scivolare le mani sulla sua pelle. Lei voltò la testa dall'altro lato.

<<Taylor tu non sei debole. Lo sai che hai la forza per opporti, devi iniziare a pensare solo a te stessa. Lascia a tuo fratello i suoi problemi e conduci la vita che ritieni più giusta per te.>>
Lentamente Mike la lasciò andare, ma Taylor non aveva nessuna intenzione di rinunciare a quel contatto, no dopo che lui gli aveva detto quelle cose. Pensò ai tagli che si era procurata. L'attirò a se, lo strinse forte avvinghiandosi alle sue spalle.

<<Aiutami ti prego.>> gli disse affondando nel suo profumo << Non lasciarmi sola. Non abbandonarmi anche tu. Liberami.>>

<<No! Hai ragione non posso lasciarti da sola.>> le rispose lui stringendola a sua volta <<Non ora che ho la forte paura di perderti.>> poi la baciò delicatamente.

Quel bacio casto si tramutò come sempre in una pura esplosione di passione.

La mattina dopo si risvegliarono insieme in quel letto di motel, come tutto intorno era lurido ma per Taylor era come risvegliarsi su un prato fiorito, avere Mike al suo fianco sembrava essere la sua unica ancora di salvezza a quella condanna a morte che si era scelta da sola per affrontare i suoi problemi. 

Un grosso bellissimo sbaglio - For the rest of my life [ COMPLETA]Where stories live. Discover now