03: L'Intervento di Griffin

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Griffin arrivò in una nuvola di fumo nero qualche istante dopo.

Flora era a terra, il viso nascosto tra le mani e le spalle che sussultavano in silenzio. Aisha, al suo fianco, sedeva ad occhi chiusi, come in ascolto. Lo sguardo di Tecna era abbassato sul display del suo tablet, sul quale digitava furiosamente, ma ogni tanto i suoi occhi tristi si alzavano sulle sagome delle due statue, increduli. Incredulo era anche il tocco di Musa, le cui dita sfioravano esitanti le braccia alzate delle due donne: quelle di Faragonda protese verso di loro, quelle di Griselda allargate come a voler abbracciare la preside.

Stella non riusciva a distogliere lo sguardo dall'espressione avida della loro mentore.

- Faragonda non avrebbe mai fatto una cosa simile. Non era in sé. Quella non è Faragonda...

Le sue parole trovavano eco nella mente di Bloom, che vi si aggrappava disperatamente. All'apparire della strega tutte si voltarono nella sua direzione, speranzose.

La donna rimase a fissare le due statue per un attimo che parve loro interminabile, l'espressione impassibile sul viso verdognolo, poi sospirò e qualcosa in lei parve incrinarsi.

- Oh, Griselda...

La sua voce era a malapena udibile, anche in quel silenzio febbrile. Bloom le si avvicinò con circospezione.

- Preside Griffin, noi...

- Voi verrete con me, immediatamente e senza aggiungere altro.

Si guardò intorno con aria sospetta poi mormorò qualcosa, mosse rapidamente le mani e tutto svanì in una nuvola di fumo nero.

Quando le Winx riaprirono gli occhi, tossicchiando per il fumo, si ritrovarono in una stanza sconosciuta. Una parete era quasi completamente occupata da un grande caminetto, il pavimento era coperto da una spessa moquette viola scuro e una decina di poltroncine imbottite riempiva la sala.

- Accomodatevi...- mormorò la strega, lasciandosi sprofondare in una delle poltroncine. Le ragazze ubbidirono e Bloom scelse la poltrona più vicina a quella della preside.

- Vi farò preparare qualcosa di caldo...- aggiunse, schioccando le dita. Qualche istante più tardi ognuna delle fate si ritrovò in mano una tazza di camomilla fumante col miele e l'atmosfera si rilassò appena.

- Bloom. Cos'è successo?

La fata era concentrata sulla sensazione di calore che stringeva tra le mani. Si rese conto solo in quel momento che per lo shock tutte loro avevano invertito la trasformazione.

- Faragonda ci aveva convocate, diceva che non ci vedeva da un po'... lo fa, a volte, quando non veniamo a salutarla per lungo tempo. Griselda diceva che non stava bene ma quando siamo entrate lei era... felice, luminosa, allegra.

- Ci sorrideva- aggiunse Aisha tra un sorso di camomilla e l'altro – ci ha chiesto come stavamo, ha ascoltato i nostri racconti.

- Poi ci ha chiesto dei nostri poteri!- intervenne Tecna - Diceva che le fate di Alfea sono deboli, che scoprire cosa aveva sviluppato i nostri poteva aiutare a sviluppare i loro. Ma li voleva tutti.

- Tutti i vostri poteri...- mormorò la preside.

- Quando ci siamo trasformate però è cambiata- iniziò Flora – sembrava debole, invecchiata, e attorno a lei c'era come un fantasma di un'altra donna.

- Com'era fatta, Bloom?

- Sembrava più giovane di Faragonda, aveva lunghi capelli neri, che fluttuavano come se fosse sott'acqua. Non ho visto il colore degli occhi ma aveva la faccia coperta di spirali nere. E Griselda la conosceva. L'ha chiamata... Talena, o qualcosa di simile.

- Taleia.

Musa si era alzata in piedi e si era avvicinata alla poltrona di Griffin.

- E Griselda ha detto di dirle che le dispiaceva di non poter reggere più a lungo, preside. Ha detto che avevamo cinque giorni. Cosa intendeva?

Gli sguardi delle ragazze erano fissi sulla preside.

- Più nemici sconfiggete- iniziò questa, mestamente – più l'Universo tenta di riequilibrare le cose mandandovene contro di nuovi. È una legge che non può essere cambiata, tutti noi ci abbiamo sbattuto contro. E questo nemico... viene da molto lontano.



Winx Club 8: Luci e OmbreOù les histoires vivent. Découvrez maintenant