"Ronnie, sto bene. Perdonami se non ti ho scritto prima, sono in compagnia di due persone che hai conosciuto da vicino; ricordo che desti loro un messaggio, hai indovinato a chi mi riferisco? Vorrei portarle a farti visita, credo potrebbe servirti, ma mi devi indicare la tua casa a Hogsmeade! Mi manchi tanto, mio cacciatore!
Daphne"
- Ecco, scritta così, penserà che sono stata io. Potter, la tua parte dell'accordo?
- Ecco.
"Io, Harry James Potter, caposquadra del Reparto Auror FENICE, mi impegno a chiedere al Wizengamot, usando tutti i dati investigativi e personali a mia disposizione, che venga accordato al signor Ronald Weasley di essere detenuto presso un ospedale, in cui possa ricevere cure di magipsichiatria, e non venga, di conseguenza, imprigionato nel carcere di massima sicurezza per maghi Azkaban. La seguente firma è un vincolo magico infrangibile, che appongo alla presenza di tre testimoni, come disposto dalla Legge Magica.
Harry James Potter
Testimoni: Minerva Mac Gonagall
Theodore Nott
Hanna Abbott"
- Non ti avevo chiesto un vincolo magico infrangibile. – disse Daphne Greengrass, inarcando le sopracciglia.
- Daphne, ho parlato con Luna a lungo, dopo il vostro colloquio. Mi ha rivelato cose che non conoscevo e ora capisco quanto ti sto chiedendo. So che non è facile per te mettere Ron a rischio e sto solo cercando di darti tutte le certezze che sono possibili in questo momento. Non è molto ma è tutto quello che posso fare.
Lo sguardo di Harry Potter era limpido e quasi contrito. Non sentiva di avere davanti a sé una complice, ma un'altra vittima di quella contorta vicenda.
Dopo qualche istante, fece il suo ingresso in stanza George Weasley.
- Harry! – disse soltanto, abbracciando l'amico.
Daphne aveva gli occhi sbarrati: i due fratelli avevano lo stesso colore di capelli e si somigliavano moltissimo, anche se Ron era più alto e sottile di George. Aveva conosciuto George da pochissimo, in occasione della sua visita in Romania. Si irrigidì, cercando disperatamente di ritrovare il sangue freddo.
- George! Hai portato quello che ti ho chiesto?
- Certo, capo! Ho lasciato tutto nell'aula dai ragazzi. Sono arrivato un'ora fa, Harry e ho parlato con Ginny.
George si zittì, preferendo non commentare nulla. Anche se aveva avuto la notizia da Harry via camino il giorno prima, parlare faccia a faccia con la sua sorellina, scoprendo tutti i particolari della vicenda, era stato davvero duro. Non era quasi riuscito a guardare in faccia Draco e si riteneva fortunato a non aver ancora incontrato Hermione: non sapeva come avrebbe reagito. Doveva però togliersi un tarlo.
- Harry, so che non è il mio ruolo, ma mi consenti di fare una domanda alla signorina Greengrass?
Harry tentennò un attimo, poi fece un lievissimo cenno di assenso.
- In mia presenza, Genio, perdonami.
- Daphne, devo sapere una sola cosa, ti prego di dirmi la verità – le si rivolse George con voce tesa, attirando lo sguardo della donna – Dimmi se Charlie sa qualcosa di quello che ha fatto Ron.
- No, George, Charlie non sa niente. Ron non voleva parlare delle persone del suo passato davanti a Charlie e se lui provava a farlo, lo zittiva. Mi diceva che Charlie non capiva, che lo invitava sempre a dimenticare e pensare al futuro. Ma Ronnie diceva che non avrebbe avuto futuro, senza chiudere i conti col passato.
Daphne aveva ritrovato l'atteggiamento aristocratico che la caratterizzava, ma la sua voce era priva di vita. I suoi occhi erano lo specchio della solitudine che sentiva.
George prese Harry in disparte.
- Daphne è in stato di fermo, Harry?
- No, George, no. Non crediamo che Ron l'abbia realmente coinvolta nella progettazione del rapimento di Hagrid. Sapeva delle minacce che ci aveva rivolto con le pergamene, ma nessuno di noi se la sente di condannarla per questo. Quello che più per noi conta, è completamente innocente per ciò che riguarda l'attacco a Fenice. Non aveva ancora incontrato Ron in Romania. Pulita, completamente. Ha anche collaborato. La teniamo solo d'occhio perché non lo contatti. George, Ginny ti ha detto che Daphne aspetta un bambino?
- Sì, Harry, per questo ti ho chiesto. Vorrei portarla alla Tana. Ci saremmo noi a tenerla d'occhio, senza interruzioni, te lo posso garantire. Vorrei farle capire che qualunque cosa accada, è ben accolta nella nostra famiglia.
Harry gli sorrise. Il calore della famiglia Weasley era sempre stato unico!
- Occupiamoci della polisucco, poi portala a casa, ma senza bacchetta. Farò chiudere per sicurezza, temporaneamente, il collegamento con la metropolvere. Ti direi di portare anche Ginny. Lily può stare qui con Sara e Claire, ci sono gli Scamander, Hanna e Theo a tenerle d'occhio...senza contare la professoressa e la signora Tonks! Basterebbe lei a tenere a bada un esercito! – Soggiunse, con un mezzo sorriso. - Diciamoglielo, ok?

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Il ritorno della Fenice
FanfictionIl passato ritorna a sconvolgere un presente che appare idilliaco. La Fenice rinasce dalle sue ceneri, marchiando le vite di tutti. I personaggi della storia sono frutto esclusivo della fantasia della scrittrice J.K. Rowling, cui spettano i relativi...