Capitolo 26

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Il sole riscalda la mia pelle, apro gli occhi e li richiudo all'istante per la troppa luce.
La prima cosa che mi viene da fare è mettere la crema per evitare di scottarmi.
Stefano é al mio fianco e a quanto pare ha pensato la stessa cosa.
Poco dopo però si alza mi lascia un bacio sulle labbra e si allontana verso il mare.
Mi sento mancare l'aria ad ogni passo che fa verso l'aqua.
Non si volta a guardare indietro, fino a quando l'acqua non gli arriva alle spalle.
Provo a fermarlo correndogli dietro, ma non ci riesco.
Qualcosa mi tiene lontano da lui, una parte di me mi costringe a stargli lontano sento come una voce che mi dice che dovrei odiarlo, che non è giusto.
Ma io lo vedo lontano nell'acqua, nelle onde che si fanno sempre più alte e rischiano di inghiottirlo.
Non posso raggiungerlo, ad ogni passo mi manca sempre di più l'aria.
《Ora che non sono più sulla riva perchè mi hai lasciato andare, hai due scelte o affogare con me o guardarmi affogare... ma tu hai già scelto... tu non verrai a prendermi》 grida Stefano da lontano.
Poi un onda lo ricopre e il suo corpo sparisce.
《Sascha! Sascha! Svegliati!》sento dire...

A questo punto apro gli occhi terrorizzato.

La luce bianca delle pareti della sala d'attesa mi riporta alla realtà.

Era stato tutto un incubo.

Era solo un insieme di ricordi e sentimenti con cui il mio subconscio ha voluto avvertirmi.

《Sono sveglio》borbotto alzando lo sguardo e asciugandomi velocemente le guance.

Surry e Giuse sono davanti a me con un espressione preoccupata in volto.

《Da quanto siete qui a fissarmi?》gli chiedo confuso.

《Da circa quando hai cominciato ad agitarti borbottanto che non volevi che qualcuno affogasse, siamo arrivati circa un'oretta fa, ma non abbiamo voluto svegliarti. Avevi un'aria stravolta》mi risponde Giuseppe.

Annuisco ringraziandoli e nascondendo istintivamente la lettera in tasca.

Racchiude il mio segreto e non sono pronto al fatto che loro lo sappiano.

Probabilmente notano il mio gesto brusco, ma non mi dicono niente.

《Comunque Sascha... il dottore dice che almeno tu e Surry potete entrare visto che siete i suoi coinquilini. 》mi fa sapere sempre lui rammaricato.

Tutto d'un tratto il mio corpo riprende le sue falcoltà dopo l'appisolamento, l'adrenalina comincia a scorrermi in corpo. Potrò vedere Stefano.

《Appena la situazione andrà in stallo vedrai che faranno entrare anche te》mormora Surry dolcemente a Giuseppe.

Quei due sono più che affiatati in questo momento, qualcosa mi dice che presto dovrò fare qualche discorsino con Surry.

Al momento però il mio strano sogno continua a perseguitare i miei pensieri, mentre mi alzo per avvicinarmi alla stanza di Stefano.

So cosa significa, è chiaro.

Io ho ignorato il suo amore e quando ormai era troppo tardi. Quando lui veniva ricoperto, nel sogno dalle onde e nella realtà dai sensi di colpa, mi sono innamorato di lui, ma non sono riuscito a salvarlo.

Infatti ora ci troviamo a sperare che lotti per la vita.

Quando ci è concesso entrare nella stanza per un attimo trattengo il respiro.

Stefano sembra stare semplicemente dormendo, per un attimo l'adrenalina che provo mi vorrebbe spingere a fare cose contrastanti... come ad esempio volerlo allo stesso tempo picchiare e baciare.

Ma non faccio niente di tutto ciò.

Mi avvicino barcollando al suo letto come fossi stordito dalle miliardi di sensazioni che provo.

Dimentico completamente del fatto di non essere solo nella stanza.

Gli tocco la mano con la mia, ma la ritiro subito.

È freddo come il ghiaccio se non di più.

La sua immobilità è inquietante, il mio cuore sembra voglio uscire dal petto per quanti battiti cerca di fare al minuto.

《Stefano... perchè?》chiedo stupidamente sapendo in primis che non mi risponderà e inoltre conoscendo già la risposta.

Sento una mano calda toccarmi la spalla e solo in quel momento sobbalzando ricordo di non essere solo.

Il calore della sua mano contrasta quella di Stefano.

Troppe emozioni in un unico istante...

Finisco per buttarmi tra le braccia di Surry che per un attimo rimane interdetto.

Poco dopo mi stringe a sua volta, riempiendo un piccolo vuoto, nella voragine creatasi nel mio petto...

~Kaminari

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