||Intermezzo||

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-Come lo chiameremo?-
-Evie se è femmina, Elijah se è maschio.-

Eveline Stack si accarezzò la pancia con un sorriso, pensando al suo futuro bambino.
-Evie? Che nome è? Assolutamente no, mia figlia non si chiamerà mai così.- rise la donna, mentre suo marito la abbracciava da dietro.

-Che ha di male? È un bellissimo nome!- si lamentò lui, baciandole il collo.
-Non ti permetterò di chiamare nostra figlia Evie.- rise ancora una volta lei, posando le mani su quelle dell'uomo, poste sopra la pancia che cominciava a farsi notare.
Qualche giorno ancora e avrebbero potuto scoprire se il futuro piccolo Stack sarebbe stato un maschietto o una femminuccia.

-E come vorresti chiamarla allora, sentiamo.- ribatté sbuffando con finta impazienza l'uomo.
-Non lo so, Daphne?-
-Daphne?- ripeté quasi con disgusto lui, scatenando la risata cristallina della propria compagna, quella stessa risata che l'aveva fatto innamorare di lei molti anni prima.
-È sempre migliore di Evie.- si difese Eveline, mentre tornava a guardare il tramonto sul mare che si poteva vedere da quella piccola casetta marittima, lontana da tutto il mondo.
Il loro piccolo angolo di paradiso.

-Scommettiamo che la chiameremo Evie?- chiese scherzoso lui, ma con una lieve sfumatura di sfida nella voce.
-E va bene, caro, ma se vinco io laverai i vetri per un anno.-
-Affare fatto, signora Stack.-

~•~•~

-Come...come li hai chiamati?-

Nella stanza di ospedale dove erano stati portati i due neonati gemelli e dove era stata condotta Margaret Johannes la gioia delle due nascite era completamente stata soffocata.

-Elijah il maschio.- rispose Eveline Stack, guardando il maschietto nel suo braccio sinistro, che dormiva beato contro il petto della madre.

-E la bambina?- chiese l'ormai anziana donna guardando i suoi nipotini e cercando di non pensare all'enorme dolore che la figlia stava provando in quello che avrebbe dovuto essere il giorno migliore della sua vita.

Il labbro inferiore della donna tremò, mentre i suoi occhi si facevano inesorabilmente lucidi.
-Lui...lui avrebbe voluto chiamarla Evie.- disse con la voce tremante, spostando lo sguardo sulla bambina.
Lei, al contrario del fratello, era perfettamente sveglia e da quando era venuta al mondo non aveva pianto mezza volta, cercando perennemente con lo sguardo la madre, come se la bimba portasse in sé l'ultimo pensiero dell'uomo che Eveline più aveva amato.

-Evie Stack...- mormorò la nonna annuendo con un sorriso triste, guardando sua figlia diventata ormai adulta e mamma.
Eveline alzò lo sguardo verso il cielo, sentendo le lacrime farsi più insistenti dietro ai suoi occhi.

-Cosa non fai pur di non pulire i vetri, eh caro?-

||Progetto Gemelli Medusa|| ✅Where stories live. Discover now