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Jimin non era sicuro della scelta che aveva appena fatto, si sentiva in qualche modo in colpa per aver lasciato il corvino da solo in quel bivio, e come se non bastasse, stava ormai scendendo la notte e non poteva vedere nulla di quello che lo circondava, se non grazie a qualche fascio di luce emanata dalle stelle che costellavano il cielo, il quale stava diventando stranamente plumbeo.

Aveva lasciato Yoongi da solo, quando la prima cosa che chiunque impara dopo aver visto un film horror è proprio stare tutti insieme e non dividersi.

Non che un serial killer avrebbe mai potuto farlo fuori spuntando all'improvviso dai cespugli munito di una motosega e indossando una maschera a coprirgli il volto, sia chiaro, ma se vogliamo essere sinceri, la scrittrice crede che forse Jimin avrebbe preferito incontrare il serial killer, e magari iniziare insieme a lui una grande storia d'amore grazie alla sua capacità di seduzione, piuttosto di incontrare chi verrà poi.

Dopo qualche tempo di riflessione, nella quale continuava a tormentarsi domandandosi se avesse preso la giusta decisione, si fermò di punto in bianco dal camminare e si guardò intorno spaesato, trovando gli stessi identici alberi che continuava a vedere da quando lui e il corvino entrarono nella foresta.

Sospirò sfinito per poi sedersi con poca grazia sopra un vecchio tronco posto in mezzo al sentiero. Si mise le mani tra i capelli angosciato e si coprì il volto con queste, dando inizio a una grande crisi isterica. "spero almeno che quel vecchio scorbutico sia uscito..."

Al bivio, nel frattempo...

Yoongi ci mise qualche secondo per realizzare la situazione.

<<Jimin, non ti azzardare, torna subito indietro.>> gli ordinò il più grande <<Jimin!>>.

Iniziò a chiamarlo svariate volte, ma il tentativo di far tornare indietro il castano risultò vano quando il corvino lo vide sparire a passo spedito tra la vegetazione imminente. Allora Yoongi, rassegnato, continuò sulla destra del sentiero, sicuro del suo ottimo senso dell'orientamento.

Era visivamente preoccupato e arrabbiato a causa di Jimin, tanto che continuava a dare calci a piante, alberi, sassolini, e tutto ciò che intralciava il suo cammino, per dare sfogo all'agitazione. Era certo che senza la sua presenza, Jimin non sarebbe sopravvissuto un minuto di più, quindi, ascoltando il suo buon senso, si precipitò al bivio dove si erano separati e prese la stessa strada del più piccolo, sperando di riuscire ad arrivare da lui in tempo.

Da Jimin...

Jimin si tolse le mani dal viso, asciugandosi goffamente le lacrime che aveva versato per il terrore che Yoongi lo avrebbe abbandonato, non preoccupandosi di andarlo a cercare.

Sospirò, cercando di calmare il pianto, prima di riaprire gli occhi.

Li aprì sbattendo velocemente le ciglia a causa della visione leggermente sfocata.

Con stupore vide due piccole figure che lo scrutavano attentamente a pochi centimetri da lui, quindi fece un balzo all'indietro cadendo dal tronco, per poi appoggiarsi una mano in corrispondenza del cuore, simbolo di enorme spavento che le due creature gli avevano fatto prendere.

Si rialzò velocemente in piedi avvicinandosi con timore agli individui.

Erano due personaggi grassocci e di bassa statura completamente uguali, portavano entrambi gli stessi abiti: partendo da un cappellino rosso con una piccola bandierina gialla attaccata ed esso, a coprire i loro capelli, anch'essi rossi e disordinati; continuando con una maglia gialla sistemata dentro i pantaloni rossi che portavano alti quasi fino alle ascelle e un buffo, grande papillon azzurro a coprire il risvolto bianco della loro maglia gialla; finendo con delle scarpe nere eleganti, anch'esse buffe a causa della loro forma allungata.

Proprio sul risvolto bianco della loro maglia, Jimin, avvicinatosi abbastanza, riuscì a leggere quelli che potevano essere i loro nomi. Quindi lesse ad alta voce:

<<Pinco Panco... e Panco Pinco!>> disse non riuscendo a trattenere un risolino che non riusciva a trattenere ormai da quando aveva esaminato il loro aspetto bizzarro.

<<Se ci credi burattini dovresti pagare per vederci>> disse improvvisamente il primo.

<<E se ci credi persone viventi dovresti salutarci>> aggiunse l'altro.

Dopodichè i due iniziarono un buffo ballo attorno a Jimin.

<<Questa è logica!>> dissero all'unisono fermandosi dal ballare.

Ma Jimin non aveva altro desiderio che andarsene al più presto dai gemelli, che aveva già intuito avessero qualche rotella fuori posto.

<<Beh, piacere di aver fatto la vostra conoscenza... addio->>

Le due figure non sembrarono arrendersi, infatti, prima che Jimin potesse fare un passo, gli chiusero il passaggio mettendosi davanti a lui per creare una sorta di barriera.

<<Oh, andartene non puoi.>> disse il primo, che poi diede una gomitata all'altro il quale aggiunse: <<Sei in visita da noi!>>.

Senza lasciarlo parlare, invitarono Jimin a giocare insieme loro a qualche strano gioco, ma il castano ringraziando rifiutò le loro proposte:

<<Siete molto gentili, ma devo andarmene.>>

I fratelli allora, iniziarono a fargli delle domande:

<<Perchè?>> chiesero come al loro solito all'unisono.

<<Perchè devo ritrovare un amico.>> rispose Jimin non facendo caso al fatto di avere definito il corvino come un suo amico.

<<Perchè?>> domandarono ancora.

<<Perchè, ecco, lui mi porterà fuori di qui.>>

I due si guardarono: <<Oh, vuole uscire...>>

Jimin li guardò interessato.

<<Anche Alice voleva uscire, ti ricordi?>> domandò il primo gemello al secondo, parlando abbastanza forte per farsi sentire da Jimin.

<<Già, e tu ti ricordi che fine ha fatto? Poveretta!>> continuò l'altro facendo finta di scoppiare in lacrime con lo scopo di destare la curiosità di Jimin.

Infatti il castano, che come avevano previsto i gemelli, molto furbo non era, si avvicinò di nuovo a loro e cascò nella trappola. <<Alice?>>

Con un ghigno lo fecero sedere sul tronco sopra il quale era seduto prima del loro incontro, iniziarono poi a raccontare in filastrocca: <<Alice era una bambina tanto piccola e carina, sembrava una bambolina, ed era anche un po' bassina. Voleva uscire da questa pineta che trovava alquanto inquieta senza avere nemmeno una meta. Aveva troppa fretta la bambinetta, poveretta...>>

<<E?>> Jimin si incuriosì sempre di più.

<<...la regina la trovò e la testa le tagliò>>

Jimin si alzò dal tronco improvvisamente <<Ne ho abbastanza di voi e delle vostre filastrocche!>>

<<Non hai sentito la parte migliore!>> cercarono per l'ennesima volta di trattenerlo con loro, questa volta però, Jimin riuscì a scappare via.

Wonderland- YOONMINWhere stories live. Discover now