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Dopo un'estenuante corsa della durata di circa un'ora in mezzo al bosco alla ricerca di Jimin, la stanchezza iniziava a farsi sentire per Yoongi, il quale prendeva fiato fermandosi ogni tanto, per poi riprendere la ricerca. Il corvino stava quasi per perdere le speranze, quando vide due bandierine gialle uscire dai cespugli. Si avvicinò a queste e alzò i due gemelli per i loro cappelli.

<<Yoongi... qual buon vento ti porta qui?>> chiesero i due in coro, come erano soliti parlare.

Il corvino mollò la presa lasciandoli cadere sonoramente a terra. <<Ho perso una cosa e la sto cercando.>>

I gemelli si alzarono velocemente dal suolo doloranti e si guardarono in contemporanea: <<Che tipo di cosa?>>

Jimin e Yoongi si stavano allontanando sempre di più l'uno dall'altro e di questo passo si sarebbero persi per sempre.

<<Basso, labbra enormi, guance da bambino, capelli castani... l'avete visto?>>

I due si guardarono facendo finta di fare mente locale sulla possibile persona che stava cercando così disperatamente Yoongi. (come se ciascuno di loro, durante le sue giornate, vedesse molte altre persone al di fuori del gemello)

Yoongi cercò di aiutarli meglio a riflettere appendendoli uno alla volta a testa in giù sul ramo di un albero, tanto che alla fine, come per magia, si ricordarono perfettamente di Jimin e di quale direzione lui avesse preso dopo essere scappato da loro.

<<Sissì, ci ricordiamo! Ecco... ma ora mettici giù, perfavore. E' andato dritto per di là correndo, già.>> Il ragazzo allora seguì le indicazioni dei fratelli, senza pensare però al fatto che questi, nella loro vita, avessero detto meno verità del numero di persone incontrate.

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Jimin, che stava ancora correndo, guardò alle sue spalle sperando di aver seminato i gemelli, e infatti fu proprio così. Si sentiva triste e stanco allo stesso tempo: voleva tornare a casa uscendo definitivamente da quell'incubo, ma prima avrebbe dovuto farsi trovare da Yoongi. Senza di lui non sarebbe andato proprio da nessuna parte.

Si fermò dal camminare quando notò una moltitudine di cartelli attaccati su ogni albero che lo circondava, i quali iniziavano a confonderlo ancora di più sulla direzione da prendere. <<E ora dove dovrei andare?>>

Una sottile melodia iniziava a farsi spazio tra l'inquietante silenzio del bosco: <<A destra e a manca, di qua, di su, di giù, di là, la luna sorge all'olimon e il palmipedon neppur...>> Jimin si guardò intorno per capire la provenienza di quella voce così profonda che sentiva molto vicina. Di lì a poco infatti, un gatto rosa a strisce porpora uscì dalle foglie del ramo di un albero e si accomodò su questo guardando il castano dall'alto. <<Seconda strofa. Albeggia ed il solleon a larghe falde sbianca il mar...>>

Jimin strabuzzò gli occhi <<Un gatto?>>

<<Uno stregatto astratto. E tu invece?>> Jimin era sicuro di averlo visto fare un occhiolino di sfuggita, il che lo mise ancora più a disagio.

<<Una volta ero Jimin, ora non lo so neanche più, sono qui da troppo tempo e tutto quello che ho visto fino ad ora tranne gli alberi sono stati due pazzoidi, un ragazzo ciclato e un gatto parlante. Tutto questo per un coniglio.>> Sentì gli occhi farsi lucidi, segno che stava per piangere dalla disperazione.

<<Oh no, no... -il gatto iniziò a scendere con maestria dall'albero atterrando ai piedi di Jimin e iniziò a strusciarsi sulle sue gambe, forse per consolarlo, forse si stava solo approfittando della situazione.- quando stai per piangere fai una verticale, così le lacrime non scendono.>>

Jimin sforzò un sorriso e prese il gatto in braccio coccolandolo un po', finchè l'animale non riprese a parlare con tanto di fusa: <<E dimmi Jimin, che ci fa un ragazzo così affascinante come te in questo posto?>> L'altro non fece in tempo a risponere che il gatto prese improvvisamente sembianze umane quando ancora Jimin lo stava tenendo in braccio. Si alzò un urlo da parte del castano, che mollò a terra quello che poco prima era gatto a strisce.

Lo stregatto aveva cambiato completamente aspetto, ora sembrava essere proprio un coetaneo di Jimin: un ragazzo alto, capelli metà biondi e metà rosa che gli cadevano un po' disordinati sulla fronte, sembrava un chupa chups panna e fragola. Ma la prima cosa che notò Jimin appena il coetaneo si alzò da terra passandosi le mani sui pantaloni per pulirli, fu il suo adorabile sorriso quadrato.

Jimin era sconvolto. <<Tu eri un gatto prima->>

<<Non sono meglio con queste sembianze?>> il lecca lecca si avicinò a Jimin guardandolo intensamente. Diamine, ci sapeva fare. Il castano infatti non poteva dire di non preferirlo nella sua ultima versione, ma quella situazione lo stava mettendo fin troppo in imbarazzo.

Wonderland- YOONMINWhere stories live. Discover now