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Jimin non riusciva a smettere di pensare a come Yoongi lo avesse approcciato.
La sua azione gli aveva ricordato la prima volta che si erano baciati; a quel tempo, Jimin andava dietro a Jungkook - cosa del 2014 - e non si era minimamente accorto che Yoongi gli avesse messo gli occhi addosso, perché la sua attenzione era rivolta al maknae. Però, un giorno, dopo le prove - il 28 giugno, per la precisione - Jimin era rimasto da solo a provare la coreografia. Yoongi stava provando, invece, la sua parte in 'Boy in Luv'; sapeva che Jimin fosse nella sala prove e sapeva anche che si sarebbe allenato per molto. Quindi, una volta finite le prove, era andato a vederlo.
Jimin non aveva fatto obiezioni, anche se si sentiva in imbarazzo ad essere osservato mentre ballava.

Per Jimin, Yoongi era quello che faceva paura, quello scorbutico con il quale non si poteva parlare di niente per nessun motivo; stare con lui, gli metteva ansia e aveva sempre paura di essere giudicato, non sapeva nemmeno lui perché. Il gruppo era già consolidato dopo tutto quel tempo passato insieme, però Yoongi non aveva mai realmente provato a fidarsi del tutto, più che altro, essendo uscito dal suo periodo particolare, non ci riusciva. Quindi, nonostante Jimin avesse provato a parlargli qualche volta, Yoongi non gli aveva permesso nessuna confidenza. Jimin aveva già intuito quanto Yoongi, certe volte, potesse essere dolce; lo capiva da come si comportava con gli Army. Però con i membri cercava sempre di mantenere una certa riservatezza.

Quel giorno, però, Jimin si sentiva davvero scrutato dall'altro, il quale, di solito, in sua presenza, non lo osservava o, almeno, era Jimin a non accorgersene.
Ad un certo punto, non aveva più sostenuto quella pressione e aveva chiesto a Yoongi cosa volesse e perché lo stesse osservando.

L'altro aveva continuato ad osservarlo, senza dire una sola parola, così Jimin aveva deciso di avvicinarsi per capire se lo stesse effettivamente ascoltando.

In un attimo, si era ritrovato contro il muro, spinto dal maggiore.

In quel momento era terrorizzato, aveva paura che a Yoongi fosse venuta una sorta di crisi. Il cuore del dongsaeng batteva all'impazzata e stava sudando al freddo.
Lo sguardo di Yoongi era spento, fisso nei suoi occhi

«Io so che a te piace lui»

Era questo che gli aveva detto.
Sembrava stare malissimo, come se pronunciare tali parole fosse stato ricevere una pugnalata alla schiena.
Jimin, dal canto suo, non sapeva cosa dire in realtà. Non capiva quale potesse essere il motivo per il quale a Yoongi dovesse importare.
Dalle spalle, le mani del maggiore erano passate al viso e Jimin era leggermente arrossito a quel contatto.
Prima che potesse fare o dire la qualsiasi cosa, Yoongi lo baciò.

Jimin era a dir poco sconvolto; non riusciva a credere di essere la crush di uno come lui, dal momento che avevano due modi di comportarsi totalmente opposti.
Però a Jimin piacque quel contatto, così tanto da volerlo approfondire.
Le sue mani, fino a quel momento ferme e rigide sui fianchi, stavano ora vagando per la vita dell'altro, fino ad arrivare al viso del maggiore.
Le sue labbra erano premute saldamente su quelle di Yoongi.

Quest'ultimo pensava inizialmente che il piccolo lo avrebbe respinto subito ed ora, che tutto era andato al contrario, non sapeva cosa fare.
Così fu Jimin ad approfondire il bacio, chiedendo l'accesso alla bocca di Yoongi.

Avevano finito per limonare letteralmente su un muro, non capendo neanche loro cosa stessero effettivamente facendo.
Quel contatto piaceva così tanto ad entrambi, che rimasero appiccicati per quindici minuti.

Quindici minuti impiegati in uno scontro di lingue sempre più veloce, i loro respiri sempre più affannosi e le loro mani che si scambiavano carezze temute; il loro occhi erano sbarrati e le loro menti perse nelle sensazioni...

Dopo quell'episodio, tra di loro era salito il totale disagio e non si erano parlati più per due mesi; i loro contatti erano solo sguardi carichi di tensione, fino a quando non ricapitò la stessa cosa, però su un letto.

Quella volta, stavano per andare oltre, ma si fermarono prima di passare alla parte più hard dell'atto.

Da lì, Jimin si fece coraggio e chiese a Yoongi di stare insieme.
Così iniziò tutta la loro storia.

«Basta Jimin, ora è tutto andato a rotoli» si ripeteva in continuazione, mentre il suo viso era bagnato dalle numerose lacrime.
Di solito, quando stava male, beveva, fino ad ubriacarsi, a meno che non avesse Taehyung o Hoseok con cui sfogarsi, ma questa volta, voleva solo piangere fino a prosciugarsi.

Non sapeva cosa fare; se avesse avuto sonno, avrebbe optato per dormire.
Ma non ci riusciva, stava davvero male.
E fu così che ripensò alle foto che aveva fatto e gli venne in mente di riascoltare l'audio.

Benché non si sentisse molto dal suo cellulare, ascoltò fino all'ultimo.
L'ascoltò numerose volte e, più l'ascoltava, più gli piaceva, anche se non capiva comunque le parole

«Il testo» Jimin pronunciò queste parole, ricordandosi di avere anche quello sul telefono.

Tolse la registrazione ed aprì la galleria, cliccando sulla prima foto che aveva scattato.
Nella foga, non si era accorto nemmeno di come iniziasse la canzone.
Così zummò sul primo rigo ed iniziò a leggere.

𝕾𝖊𝖊𝖘𝖆𝖜 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now