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Si posizionarono per iniziare e Jimin focalizzò la sua attenzione su Minso, dal momento che doveva cantare le sue parti.
Yoongi fece partire la base.
Era molto meglio se sentita non attraverso una porta.
Jimin sentì la voce del suo ragazzo pronunciare quelle parole in maniera non troppo marcata e quasi annoiata e monotona.

Stava cantando e ciò aveva sbalordito il minore, che a tutto avrebbe pensato, tranne che uno come Yoongi cantasse in una sua canzone.

Sapeva che lo avrebbe stupito, ma non sapeva fino a che punto.
Ascoltò quelle stesse parole che aveva letto e quasi gli venne da piangere.
Alla parte cantata subentrò quella rappata e cantilenata, che, unitamente al testo, fece scorrere i brividi lungo tutto il corpo del piccolo Jimin, il quale stava provando un mix di emozioni diverse, emozioni che gli fecero venire la tachicardia.

Arrivò il ritornello e si aggiunse anche Minso.

Yoongi cantava caratterizzando il concetto espresso nella canzone. Forse perché era così personale, forse perché si era allenato molto, ma l'essere distaccato nella sua voce e il modo liscio con cui cantava, esprimeva la rassegnazione delle parole.
A Jimin scese una lacrima lungo la guancia. Non aveva minimamente fatto caso al fatto che dovesse stare attento a come cantare la sua parte, improvvisamente non gliene importò più nulla, voleva solo continuare ad ascoltare la voce di Yoongi.

A differenza di come ci si aspettasse, Yoongi esprimeva emozioni fortissime quando si esibiva; esternamente, poteva sembrare - e sì, lo era - indifferente di fronte a qualsiasi cosa, ma nella musica no. La musica era il suo sfogo, la sua ragione di vita, ciò che gli impediva di diventare pazzo, ciò che lo aiutava nelle crisi.
Jimin aveva colto questo suo lato e se n'era innamorato perdutamente. Perché lui amava tutto di Yoongi, anche i lati peggiori, ma ciò che lo aveva veramente preso e trascinato in tutta la loro storia, era la sensibilità e la profondità di quel nanetto tanto scorbutico e apparentemente antipatico.

Intanto, le note della canzone intonate da Yoongi, facevano battere sempre più forte il cuore di Jimin, per non parlare del pianto silenzioso in cui era precipitato. Si sentiva coinvolto in primo piano, inoltre, la voce di Yoongi e le parole della canzone erano davvero belle a parer suo.
Era rapito dalla sua interpretazione e non riusciva  a staccargli gli occhi di dosso, tanto che persino il diretto interessato si sentiva osservato.
Arrivò l'ultima parte, la conclusione.

Yoongi pronunciò quelle parole osservando Jimin da dietro il vetro della camera, come per dedicargliele.
E fu così che Jimin non si impegnò più a sopprimere le lacrime, bensì scoppiò a piangere, coprendosi il viso fino agli occhi, come per nascondersi

«Scendo da questo dondolo su cui tu non ci sei più»

La canzone terminò
«Jimin?»
La voce di Yoongi lo risvegliò
«Stai piangendo?»
«E-è tutto ok» fece abbassando lo sguardo
«Hai capito come devi cantarla?»
No che non l'aveva capito, non si era minimamente concentrato sulla parte che avrebbe dovuto fare.
Così rimase spaesato
«Jimin...ho capito, dobbiamo ricantarlo»
«S-scusa»
«Ahiahi, sempre tu»
Ricantarono solo le parti in cui c'era anche la ragazza e, questa volta, Jimin si focalizzò sulla voce di Minso, ignorando con fatica quella di Yoongi
«Capito?»
Jimin annuì

Sono perfettamente in grado di cantarla.
Posso farcela, non è difficile

Yoongi uscì dalla camera, tornando dall'altra parte del vetro
«Ok, provate a farlo insieme» disse sedendosi a braccia incrociate e gambe accavallate.

Jimin rivolse uno sguardo di sfida alla ragazza, la quale rispose con un'espressione confusa
«Segui l'andamento di lei»
«So come si fa» rispose acido.
Lei iniziò a cantare e lui la seguì a ruota, rivolgendo il suo sguardo a Yoongi, il quale ascoltava e si beava della bellissima voce del suo dongsaeng.

La ragazza fece un acuto che attirò lo sguardo di Yoongi su di lei.

Jimin provò allora a fare un acuto ancora più alto, dolce e intonato, proprio come piacevano al maggiore, il quale, non appena percepì le dolci note giungergli alle orecchie, sgranò gli occhi.

Allora Minso, vedendo la sua reazione, fece un altro acuto.
Ed iniziarono a fronteggiarsi, fino a che lei non stonò e Yoongi dovette fermarli

«Ok, siete bravi, ma ora provate meglio la canzone e andate insieme invece di attaccarvi»
Rimasero mortificati, così si impegnarono nel lavoro
«Ok, fantastico. Ora vorrei sentire l'interpretazione di Jimin senza il supporto di Minso»
Il piccolo si grattò il capo
«Non ho una linea base hyung...»
«Canto con te»

A Jimin ricominciò a battere forte il cuore.
Minso uscì dalla camera ed entrò Yoongi in tutta la sua magnificenza.
I microfoni erano leggermente ruotati l'uno verso l'altro, quindi potevano guardarsi in volto.

Quando Jimin si ritrovò addosso lo sguardo dell'altro desiderò di tornare indietro nel tempo e cambiarsi, truccarsi, sistemarsi...rendersi decente
«Dal ritornello, partiamo in levare»
Jimin annuì.

In poco, tutto iniziò e finì, ma fu speciale.

Cantarono insieme, creando un'armonia perfetta.
Si guardavano negli occhi, era come se fossero rimasti soli, come se nessuno li stesse osservando.
Loro e la musica; in quel momento, non sentirono più la tensione che aveva regnato per tutto quel tempo, i loro corpi si rilassarono e si lasciarono andare, senza tener conto più di niente.
Quel contatto a distanza fu intimo e delicato, senza timore, erano loro stessi e si comprendevano solo dagli occhi.

Era come se i loro cuori battessero all'unisono e le loro menti fossero sgombere da tutto.

Yoongi e Jimin, Jimin e Yoongi.

Quest'ultimo, si sentì veramente grato a sé stesso per aver permesso a Jimin di cantare.
Amava infinitamente la sua voce...
e amava anche lui.

𝕾𝖊𝖊𝖘𝖆𝖜 ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now