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«Hey!» mi richiamò qualcuno . Pensai stessi sognando, in un primo momento, ma quella voce parve troppo reale e anche troppo vicina. «Sveglia!» aggiunse incitandomi ad aprire gli occhi.

No, non poteva essere lui. Non doveva.

Mi voltai dall'altra parte trovandolo in piedi accanto al mio letto, e sobbalzai un metro in aria per l'imbarazzo. Lui era a torso nudo mentre io in mutande.

«Ma che diavolo...» sbottai provando goffamente a coprirmi con il lenzuolo «...che ci fai qui? E perché non hai bussato?» domandai in preda al panico.

«Ho bussato» disse sorridendo, «ma non hai risposto e sono entrato!»

«Ma dico, ti ha dato di volta il cervello? Non vedi che sono mezza nuda?» urlai.

«Niente che non abbia già visto!» replicò con noncuranza.

«Come?» chiesi perplessa, notando che avesse parecchia voglia di prendermi per i fondelli.

«Beh non c'è molta differenza, anzi in spiaggia eri molto più scoperta!» scherzò «Quindi, non vedo dove sia il problema!»

«In spiaggia è tutt'altra cosa» brontolai arrossendo stringendo tra le mani il lenzuolo. Avessi avuto il suo collo al posto di quel povero tessuto lo avrei stritolato, anche ben volentieri .

«Non sono qui per il tuo culo» ghignò «a meno che tu non me lo chieda!»

Non risposi ma deglutii rumorosamente e pregai tutti i Santi della Terra affinché non avesse udito il rumore della mia saliva attraversarmi lentamente la gola secca.

«Sono qui per il tuo bernoccolo!» si affrettò ad aggiungere notando probabilmente il mio imbarazzo, e solo allora mi resi conto che in una mano teneva una specie di busta plastificata verde.

«Stai scherzando spero!!» mormorai riportando lo sguardo su di lui.

«Non ti piacciono i piselli?» chiese malizioso mentre lo maledii per il doppio senso mentre. Sorrise probabilmente guardando l'espressione creatasi sul mio volto. Ero sempre stata un tipo da "Se non lo dico io, lo dice la mia faccia"

Si sedette sul mio letto , e nell'attesa che parlassi, diede un'occhiata in giro alla stanza.

«Non mi metto quella cosa in testa!» catturai il suo sguardo cosi verde ed intenso, mentre una ruga si formò tra le sue sopracciglia cosi dritte.

«Non ho trovato nulla di meglio» replicò «quindi se non vuoi che quel bernoccolo diventi più grande di quel che è , non fare storie e accontentati dei piselli!»

Mi toccai d'istinto la fronte come a controllare la veridicità delle sue parole mentre sorrise. «Sei un idiota!»

«Vieni qui!» ordinò afferrando il polso della mia mano destra, trascinandomi più vicino a se con una facilità sbalorditiva, di cui mi stupii.

«No» piagnucolai quando avvicinò la busta alla mia faccia.

«C'è la carne se vuoi, ma meglio i piselli!»

«Smettila di ripetere quella parola con un non so che di malizioso!» ordinai.

«Ma è il loro nome!» replicò avvicinando la busta plastificata alla mia fronte . Sentii bruciare in un primo momento e mi spostai istintivamente non capendo se fosse a causa del dolore, oppure di quel tocco gelido.

«Se fai cosi per questi piccoli non oso immaginare che cosa farai per quelli grossi» ghignò provocante, mentre spalancai gli occhi ed arrossi udendo le sue parole, intuendo si riferisse a tutt'altro. Il mio cuore quasi non balzò fuori dalla gabbia toracica per la vergogna, cosi , decisi che fosse meglio fingere di non aver capito la battuta.

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 //  𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora