Cap.5

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Si alzò dal letto e si affacciò alle scale. Guardò giù, quel ragazzo se ne stava andando ma Esmeralda lo stava pregando di restare, strinse gli occhi, avrebbe reso fiero suo padre. Corse in camera dei suoi genitori, aprí il cassetto accanto al loro letto e tirò fuori la pistola del padre. Tornò sulle scale e le scese velocemente, uscì di casa. Si guardò intorno cercando il ragazzo. Lo vide camminare lungo il sentiero che portava fuori dalla loro casa, si incamminò dietro, sarai fiero padre, sarai fiero. Il cuore gli batteva a mille e le mani tremavano, doveva calmarsi, come? Sospirò e cominciò a fischiettare, prese la pistola e il silenziatore, lo mise alla canna della pistola e la caricò con due proiettili continuando a fischiettare. Si avvicinò al ragazzo puntando la pistola, non si sentiva niente se non l'armonico fischio del ragazzino. Un colpo e il ragazzo cadde a terra, caricò il secondo colpo, si avvicinò a lui girandolo con un piede, fischiettò sparando l'altro colpo, era decisamente morto. Lo guardò per qualche istante, non era in colpa, non più ma la cosa che lo inquietava di più era il fatto che lo aveva fatto consapevole e cosciente. Sospirò e tornò verso casa. Rimise la pistola apposto ed andò da Esmeralda smettendo di fischiettare. Si scompigliò i capelli prima di entrare nella sua stanza, fece un lungo sospiro ed entrò nella stanza sbattendo la porta:"Esmeralda!" La sorella sussultò:"Dmitri ma che hai?!"

Ansimò:"Davanti alla nostra casa c'è un uomo..." sgranó gli occhi:"Un uomo morto!"

La sorella sbiancò, uscì di casa con la leggera sottoveste che teneva in casa nonostante il rigido inverno russo era già forte e presente. Dmitri si appoggiò alla porta di ingresso guardando la sorella disperata nella neve sul corpo disperato dell'amato. Socchiuse gli occhi, suo padre sarebbe stato fiero di lui. Tornò in casa e salì in camera sedendosi sulla sedia vicino alla finestra. Dopo un pò arrivò un'ambulanza e anche una macchina della polizia, sospirò guardando tutto dalla finestra. Presero il corpo, la polizia intanto parlava con la sorella ma se ne andò poco dopo, non avevo tante prove eh? I genitori non c'erano ed Esmeralda lo aveva detto, gli spari? Quali spari? Esisteva il silenziatore. Le pistole che tenevano in casa? Legalmente detenute. Che prove avevano? Sorrise. Bingo. Accavallò le gambe sprofondando nella sedia, chiuse gli occhi ascoltando le sirene della polizia e dell'ambulanza allontanarsi. Voleva un bene dell'anima a sua sorella ma doveva rendere fiero suo padre. Devo.
Aprì gli occhi solo quando sentì i suoi tornare a casa sbattendo la porta, già sapevano o meglio già sapeva. Socchiuse gli occhi, Vladimir aprí di scatto la porta del figlio, Dmitri alzò un sopracciglio:"Si?"
L'uomo strinse gli occhi:"Tu." Si avvicinò a lui:"Cos'hai fatto."

Dmitri si alzò stringendo gli occhi:"Sono come te ora, padre." Sibiló:"Non sei fierissimo?"

Vladimir socchiuse gli occhi, non rispose, si limitò a voltarsi e ad uscire senza dire una parole. L'aveva colpito bene. Sorrise soddisfatto, ottimo. Uscì dalla stanza e scese in sala, Samantha era seduta sul divano accanto ad Esmeralda, la consolava. Socchiuse gli occhi ed uscì di casa. Camminò verso il locale appartenente alla setta in cui l'aveva portato suo padre. Rabbrividì quando si fermò davanti all'entrata del locale. In qualche modo pregò che ci fosse Van, sospirò ed entrò. Si guardò intorno, era tutto normale più o meno. Guardò il palco, c'era la stessa donna bionda che non l'aveva aiutato, sibiló. Guardò la zona dei tavoli, c'era Van e stava camminando verso di lui:"Ehi moccioso! Ma dov'è il capo?"

"Ha avuto dei problemi a casa." Smosse le orecchie.

"Samantha?"

Scosse la testa:"Ho ammazzato il tipo di mia sorella per metterlo nei casini." Socchiuse gli occhi:"Non poteva passarla liscia dopo quello che mi ha fatto ieri."

Van sgranó gli occhi:"Wow moccioso, sei potente."

"Non chiamarmi moccioso, vecchio." Strinse gli occhi:"E no, non sono potente."

"Ok, ok ma stai calmo." Roteò gli occhi.
Si sedettero ad un tavolo. Van prese un sigaro e lo accese:"Quindi hai ammazzato un tipo di tua volontà?"

"Si." Arricciò il naso quando il fumo gli andò addosso:"L'ho ammazzato."

"Beh, complimenti mocc-" Tossì:"Dmitri."
Il ragazzino annuì e guardò il tavolo. Il ragazzo lo guardò sorridendo:"Oh suvvia, so che non mi odi. Sotto sotto volevi vedermi, eh?" Gli diede una gomitata amichevole. Dmitri lo guardò drizzando un orecchio:"Forse."
Van sorrise soddisfatto, si voltò guardando il palco sorridendo. Dmitri si lasciò sfuggire un sorriso e guardò lo spettacolo sul palco insieme a Van. Si divertirono insieme per tutta la serata finché la donna bionda non si avvicinò a loro:"Ehi Van! Come mai con lui?"

Van alzò le spalle:"Ci rilassiamo."

"È diventato un membro?" La donna alzò un sopracciglio.

"No, ma ha un gran talento."

"Se lo dici tu..." socchiuse gli occhi guardando il ragazzino:"Io sono Darina, mi esibisco qui. Tu sei...Dmitri giusto?"

Il ragazzino annuì:"Si..." fece una smorfia:"Piacere...Darina..."
Van li guardò entrambi ridacchiando a disagio:"Oh suvvia, è appena arrivato dagli tempo."

"Mi sembra già troppo a suo agio."

Dmitri si alzò in piedi sibilando:"Non è bastato ieri?!"

"Forse ti serve qualche altra lezione-" tirò fuori una pistola dalla giacca puntandola al petto del ragazzino. Questi alzò le mani sgranando gli occhi. Van scattò in piedi:"Ehi carina, metti giù la pistola. Questo è il figlio del boss."

"Vuoi sapere quanto mi interessa?"
Dmitri roteò gli occhi, perché ho rimesso la pistola nel cassetto? Non potevo tenermela?! Sibiló frustrato, Van continuava a pregare Darina di lasciare perdere ma la donna non sembrava cedere. Proprio in quel momento ci fu uno sparo e la donna cadde al suolo urlando tenendosi una spalla. Van drizzó le orecchie guardando l'uomo che aveva sparato con così tanta freddezza. Dmitri deglutì amaro e guardò l'uomo, socchiuse gli occhi sospirando, mise giù le mani e si mise apposto i capelli come se nulla fosse accaduto:"Buonasera padre...anche tu qui...?"

SvistokWhere stories live. Discover now