Capitolo 27

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Ancora scombussolata da ciò che è appena successo, mi allontano dal grande salone e, percorrendo la stessa strada di Cameron, mi avvicino alla mia stanza.

Abbasso piano la maniglia, spalanco lentamente la porta ed entro dentro voltandomi velocemente per chiudere a chiave e per poi rigirarmi e appoggiarmi con le mani congiunte dietro la schiena, al legno, con le spalle.

Lo guardo mentre è intento a torturarsi le mani con lo sguardo basso. Alza la testa accorgendosi finalmente di me e rimaniamo così, occhi negli occhi, non so per quanto tempo, ma a me sembra un eternità.

Mi fa segno di avvicinarmi, ma io ancora incantata a guardarlo non colgo al volo facendolo alzare sbuffando.

Si avvicina come un predatore pronto per prendersi la sua preda. Mi guarda attentamente, e, quando è ad un passo da me, allunga una mano per aggiustarmi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Si avvicina ancora di più appoggiando i palmi delle mani sulla parete ai lati della mia testa ed inclinando leggermente il capo per guardarmi negli occhi.

I nostri naso si sfiorano e la mia testa invece è incurvata di poco verso l'alto.

Quasi mi prende un colpo quando, di scatto, spalma tutto il suo corpo sul mio prendendomi le labbra a morsi fino a farmi male.

Infila un ginocchio tra le mie cosce facendomele spalancare e facendosi spazio.

Piazza le mani sul mio viso attirandomi a lui come se volesse del tutto mangiarmi e sono costretta a fermarlo per riprendere fiato.

Poso una mano sul suo petto, proprio sul cuore e talmente che batte forte anche le mie dita rischiano di tremare.

Appoggia la fronte sulla mia.
<<Mi ami?>> mi chiede in un sussurro.
<<Quante altre volte dovrò ripetertelo?>> gli accarezzo i capelli scendendo fino alla sua nuca e facendogli qualche grattino.
<<All'infinito>> mi risponde.
Faccio un grosso respiro fino a riprendere parola.
<<Ti amo>> gli dico.
<<E mi amavi anche prima, dove non ero in me?>>

Lo guardo adesso con la consapevolezza che gli appartiene e non posso fare altro che amarlo di più.
Come un bambino insicuro.

<<Ti ho amato ogni secondo degli ultimi due anni, non ho mai smesso di farlo, perché avrei dovuto farlo prima?>> continuo a coccolarlo mentre rimaniamo nella stessa posizione.

<<Perché prima hai visto una parte di me che non avrei mai voluto farti vedere>> abbassa gli occhi fissando il pavimento.
<<Heii, guardami>> cerco di riportare il suo sguardo su di me e riesco nel mio intento.
<<Perché riesco io, sempre a far fuoriuscire il tuo lato amorevole?>> gli chiedo, questa volta, accarezzando il viso.
<<Perché sei l'unica che riesce a farlo>> mi sorride flebilmente.
<<Esatto, e perché altre volte invece ti faccio diventare pazzo?>>
<<Perché sei sempre l'unica>>
<<Proprio così, e siccome sono l'unica, io dovrò vedere, e forse già ho visto, tutti i lati di te, quindi non nasconderti dietro ad una maschera con me, perché io ti amerò sempre, anche se dovesse capitarti di diventare uno strano animale>> rido per la mia ultima e stupida affermazione.

Una scintilla di perversione attraversa i suoi occhi.
<<Infatti solo con te faccio questo>> abbassa la sua mano fino al mio interno coscia e risale lentamente, ma lo blocco in uno scatto fulminandolo con lo sguardo. <<Lo spero>> lo allontano spingendolo verso il letto e facendolo sedere sopra.

Mi metto a cavalcioni su di lui circondandogli il collo con le mani. <<Perchè sei sempre il solito pervertito?>> gli chiedo inarcando un sopracciglio.
<<Andiamo, come si fa a non essere pervertiti se ti ho 24h al giorno avanti agli occhi?! Sei un cazzo di sogno>> mi afferra per i fianchi facendomi stendere su di lui quando si getta all'indietro sul letto.

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