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Era passata una settimana da quando Jimin, un semplice servo da sempre trattato male, era stato baciato da Min Yoongi, il re della Frigia.

Il re dal tocco d'oro, il re che solo con uno sfioramento poteva uccidere.

Il re che lo aveva baciato, che aveva toccato la sua pelle, accarezzato la sua schiena e le sue guance, e che non lo aveva ucciso.

Perché sì, Jimin era stato toccato e baciato dal re che aveva una maledizione, eppure quella maledizione era diventata un miracolo per i loro cuori, ed ora non riusciva a smettere di pensare a quel momento a dir poco meraviglioso, ricco di emozioni, sentimenti e sensazioni talmente intense che non sarebbero state dimenticate mai e poi mai.

Il giovane era sdraiato sul prato, a pochi passi dall'entrata delle stanze dei servi, non aveva molto da fare quando il re non c'era perché fuori in città.

Aveva passato molto tempo con lui, ormai doveva occuparsene, ma non era mai riuscito a rimanere solo in sua compagnia, era sempre circondato da altri servi, ospiti e intellettuali.

I suoi occhi erano ora chiusi, a causa del caldo, bollente sole che baciava ed accarezzava la sua pelle delicata e con dei lievi riflessi dorati che non si notavano neanche.

Non era morto, le sfumature dorate c'erano ancora, sul suo petto, sul suo collo e sulle spalle, ancora più lievi sulle guance, ma non era morto.

Anzi era più vivo che mai.

Non avrebbe potuto aiutare il suo sovrano senza fare attenzione a toccarlo, o gli altri avrebbero notato qualcosa di strano, ma l'importante era stargli accanto e divertirsi a giocare con le parole insieme a lui, provocandosi a vicenda con tenerezza e mantenendo un tono di voce talmente basso da essere udito solo a loro.

Ma i suoi pensieri vennero interrotti da una voce dolce.

"Jimin?"

Si tirò a sedere e si girò verso di essa, trovando un ragazzo, forse poco più giovane di lui.

"Si?"

"Il nostro sovrano ti desidera nelle sue stanze" disse gentilmente.

Bastò quella frase a far battere il suo cuore più velocemente.

Yoongi voleva vederlo? Da solo?

Sperò di sì.

Ancora arrossato per aver passato del tempo al sole, attraversò con leggiadria i corridoi che portavano alle stanze reali.

Quella del re si distingueva dalle altre dedicate a consiglieri e ambasciatori, data la forma massiccia delle porte in legno e il pomello interamente d'oro.

Dopo un profondo respiro bussò con il cuore che straripava di contentezza nel rivedere il suo amato.

"È aperto"

Spinse con delicatezza la porta per poi chiuderla alle sue spalle una volta entrato silenziosamente in stanza.

"Mi cercavi mio signore?"

La sua dolce voce fu in grado di far scaldare il cuore del sovrano, che sorrise leggermente e si alzò dalla sedia per voltarsi verso di lui.

"Ho sentito la tua mancanza in questi giorni, Jimin, tu hai sentito la mia?" Domandò avvicinandosi a lui.

Jimin arrossì a quella tenera affermazione e guardò in basso.

"S-sì, mio re, moltissimo" mormorò poi.

"Ne sono felice, è per questo che ti ho chiamato qui" rispose Yoongi, soddisfatto della risposta del giovane.

"Oh...per..per cosa?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 14, 2019 ⏰

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