Primavera - estate 2018

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Metà degli esseri viventi del pianeta Terra non esisteva più. Tony era riuscito a tornare indenne da Titano, non così gli altri che lo avevano accompagnato, nessuno.

Allo S.H.I.E.L.D. c'era la confusione più totale, senza Fury; l'agente Coulson tentava, con molta difficoltà e sangue freddo, di gestire ciò che era rimasto dell'Agenzia, insieme a Stark, che aveva, di fatto, preso il posto del Direttore.

Gli Avengers sopravvissuti vollero a tutti i costi incontrare Rafflesia, non appena rientrati. Era diventata una cara amica, per loro, al di là di Barnes.

Natasha, Tony e Steve si recarono nel suo appartamento. Aprì la porta con indosso la felpa blu di Bucky, Rogers la riconobbe all'istante. Sembrava prostrata, il viso tumefatto dal pianto. Lei lesse la stessa disperazione, negli occhi dell'amico d'infanzia del suo fidanzato.

Il Capitano l'abbracciò, commosso, mormorando 'Mi dispiace, mi dispiace, ti avevo promesso che gli avrei guardato le spalle e te lo avrei riportato, ed, invece, l'ho perso un'altra volta, come in Germania...'.

'Maledizione, non è stata colpa tua, smettila!' la russa lo rimproverò, aspramente, per l'ennesima volta.

'I sensi di colpa sono inutili, a questo punto; non abbiamo avuto la minima ingerenza su chi si è dissolto e chi è rimasto in vita. La cosa importante è capire come uscire da questo pasticcio...' Stark sembrò parlare più a sé che ai presenti, in un delirio di pensieri.

'Forse dobbiamo solo accettare l'accaduto...' Rafflesia lo disse, con rassegnazione; essere rimasta sola, senza il suo Sergente Barnes, era un incubo, il più orrendo che potesse immaginare.

'Non potrò mai farlo, e credimi, se esiste anche un solo modo per far tornare tutto com'era prima, beh, lo troverò...io e Banner lo troveremo...ci stiamo già lavorando...anzi, devo andare...' Tony prese, al volo, la porta e scappò via, seguito da Nat, che salutò in fretta 'Vado con lui, ho paura che, nervoso com'è, si schianti con la Lamborghini, non si sa mai'.

Rafflesia e Steve rimasero da soli.

'Stark dice solo fandonie o c'è del vero? Non voglio illudermi, qual è la verità?' lo pregò di parlare.

'Non ho quel tipo di competenze, sono solo un soldato; se mi chiedi di combattere, farò del mio meglio, sempre in prima linea. Tony e Bruce stanno ipotizzando molte teorie...una cosa è certa, mai avremmo supposto, qualche giorno fa, di trovarci a questo punto, e che ciò che abbiamo visto, dissolvenza inclusa, fosse possibile...debbo per forza aggrapparmi ad una speranza, se non voglio impazzire...'.

Mentre terminava, le prese la mano, per confortarla. Erano seduti sul divano, uno accanto all'altra; le mise un braccio intorno alle spalle e la ragazza si appoggiò al suo petto, scoppiando nell'ennesimo pianto dirotto. La strinse, premurosamente, con gli occhi pieni di lacrime. Aveva la barba lunga, in quel periodo, e non l'avrebbe più tagliata, mai più. Cingendola, guardò verso il tavolo del soggiorno, su cui era posato un vaso, ricolmo di fresie bianche, che stavano appassendo... l'ultimo mazzetto che Bucky aveva potuto comperare al suo amore.

*

Erano passati diversi mesi dal giorno della dissolvenza; la vita sulla Terra scorreva molto più lenta, pareva che il solito abituale affrettarsi non fosse così fondamentale. Si stava provando a trovare un nuovo equilibrio, in un mondo per metà andato in frantumi.

Tutti avevano avuto almeno un lutto, o perso un familiare, un amico, un collega, vicino o lontano che fosse.

La dissolvenza non aveva risparmiato nessuno, in ogni senso.

Rafflesia era tornata subito al lavoro, sperando potesse distrarla dai pensieri per James; comprensibilmente, non era stato così, ma almeno provava a tenersi occupata.

Steve l'aveva chiamata ogni giorno, per sincerarsi delle sue condizioni, e passava spesso a trovarla, a sorpresa. Le portava sempre qualcosa da mangiare, la tormentava perché, a suo dire, stava dimagrendo e si stava trascurando. Era un amico molto più che presente.

'Come stai?' le chiese il Capitano.

'Bene, Rogers, non preoccuparti...' provò a sminuire la propria, profonda, infelicità.

'Devi essere sincera con me, sono qui per ascoltare e non per giudicare'.

'Penso a James in continuazione e non riesco a farmene una ragione; con l'oscurità, poi, tutto peggiora, il buio della notte fa luce a troppi pensieri, nella mia testa' gli sussurrò.

'Anche per me è così, mi manca moltissimo'.

'Immagino sempre che stia per tornare da me, come se non fosse morto...è ovunque, nel mio cuore e nella mia mente...sento che mi abbraccia, senza toccarmi e che mi stringe, pure se è lontano; Capitano, sto impazzendo?' gli domandò, preoccupata.

'Non credo, devi avere pazienza, pian piano il dolore si affievolirà, prenderà un'altra forma; ed io sarò sempre qui per te, al tuo fianco, quando avrai bisogno' mentre lo diceva, le sfiorò la bocca con la sua, teneramente.

Rafflesia rimase perplessa di quel gesto. Lui mise le mani avanti, inquieto ed in difficoltà 'Scusami se ti ha dato fastidio, desideravo farlo da molto tempo...'.

Non riuscì a rispondergli nulla, così come nulla aveva provato a quel contatto più intimo, e preferì glissare.

'Ora è meglio che vada, tornerò domani sera, però niente cibo da asporto, prenoto per andare a cena fuori' le disse, perentorio.

'Ok, Steve, a domani...'.

Mentre passeggiava verso casa sua, Rogers si chiese se stesse facendo la cosa giusta; da mesi aveva capito che Rafflesia piaceva anche a lui. Piaceva era riduttivo, per ciò che provava. Se ne era accorto non appena l'agente Tyler e Buck si erano messi insieme...si era maledetto, a volte, per aver farli fatti rincontrare...

Era lei il motivo della gelosia nei confronti del suo amico, del disappunto per la loro convivenza ed il fidanzamento, era sempre lei la ragione dell'aver interrotto la relazione con Sharon.

Ora che il suo amico non c'era più, disgraziatamente, poteva essere libero di farsi avanti, le voleva bene sul serio. Sarebbe stato un approfittarsi della donna, in un momento di dolore e fragilità?

Soprattutto, si era sentito colpito quando gli aveva confidato che sentiva che James fosse ancora vivo...dopo aver ascoltato Stark e Banner parlare per ore, per giorni, di questa eventualità, ovvero che la dissolvenza non fosse come una morte vera e propria e che forse esisteva la possibilità di ripristinare l'Universo come lo avevano conosciuto, adesso Rafflesia stessa faceva elucubrazioni similari, plausibilmente dettate dallo sconforto o dalla fede nella vita dell'anima. Si sentiva dilaniato.

La ragazzina del Sergente Barnes#Bucky BarnesWhere stories live. Discover now