Capitolo 25

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Il viaggio in macchina credo sia infinito da qui a casa ma devo farlo. Non ho un soldo e non so come mettere benzina, quando avrò necessità di farlo, e non so sinceramente da dove iniziare. Vorrei sentire Emma o Pepper ma so che le telefonate potrebbero essere intercettate e potrei mettere in pericolo le mie ragazze. Chiamare il resto degli avengers non se ne parla proprio e allora che posso fare? Mi guardo in torno e vedo il fascicolo che avevo rubato a quei tizi che vanno a fuoco ma non mi porta niente perché sono sicuro di non avere tutte le carte in mano per poter fare una mossa azzardata. Continuo a pensare a quello che mi ha fatto notare Happy e a come tutto questo sia collegato con l'attentato nella cittadina del ragazzino, o meglio ai due attentati. Poi rifletto. Sul foglio c'è scritto mia ma se lo mettiamo al contrario: AIM. Decido di chiamare l'unica persona che ne potrebbe davvero sapere qualcosa di più al riguardo: il sergente James Rhodes.

-Pronto?- dice lui rispondendo al telefono.

-Hai mai avuto sopra di te una pupa, la guardi e, all'improvviso, vedi una luce arancione?

-Si, mi è capitato. Chi parla?- chiede lui non riconoscendo la mia voce. Molto strano.

-Sono io. L'ultima volta che sono scomparso, se ricordo bene, sei venuto a cercarmi. Che fai?

-Qualche irruzione, quattro chiacchere per fare amicizia in Pakistan. Tu?- chiede lui in modo sarcastico.

-Sei stato modificato, mister nuova marca. L'ha fatto la AIM, giusto?

-Si.- risponde lui confuso.

-Devo collegarmi ad un satellite potentissimo. Dammi il tuo login.

-E' quello di sempre: warmachine68.- dice lui con tranquillità.

-Password, per favore.

-Quella devo cambiarla ogni volta che accedi di straforo, Tony.- dice lui un po' più serio.

-Non sono gli anni ottanta, nessuno dice più di straforo. Dammi la password.

-Warmachinerox, con la x e tutto maiuscolo.- dice lui un po' arrabbiato e io inizio a ridere e prenderlo in giro.- Si, okay.

-Lo sai, è mille volte meglio di Iron Patriot.- dico chiudendo la chiamata e facendo una colossale inversione a U per tornare indietro. Arrivo sul posto designato e mi nascondo tra i giornalisti televisivi per entrare dentro un camioncino dei loro e poter cercare di far qualcosa di utile. Entro dentro un camioncino e inizio a collegare il computer per cercare le cose che mi servono per ricaricare l'armatura ma la potenza non basta. Purtroppo, il proprietario del furgoncino apre il portellone e mi riconosce.

-Mamma, ti devo richiamare sta succedendo qualcosa di magico.- dice lui chiudendo la telefonata con la madre. Inizia ad andare fuori di testa ma cerco di farlo stare buono il più possibile.- Sapevo che era ancora vivo.

-Entra e chiudi lo sportello.- dico sussurrando. Lui sale nel furgoncino ed è pieno di energia e felicità per la scoperta della mia non morte. Proprio lui dovevo andare a beccare.

-Posso dire, signore?- mi chiede il permesso prima di parlare.

-Si.

-Sono il suo più grande fan.- dice lui con entusiasmo ma poi penso alla piccola Emma che diceva queste esatte parole quando era piccola e divento serio di botto. Devo risolvere il caso e tornare a casa il più presto possibile.

-Allora, questo è il tuo furgone o entrerà qualcun altro?

-No, no. Solo noi due.- dice lui con ancora più entusiasmo e con uno strano sorrisetto.

-Ti chiami?- gli chiedo alzandomi dalla sedia e porgendogli la mano per stringerla.

-Gary.- dice lui stringendo la mia mano.- Oh, cavolo.

-La distanza è giusta.- dico io sorridendo ma cercando di non entrare in paranoia.- Va bene. Ricevo molti complimenti, tranquillo.

-Bene, posso solo dire..- chiede e gli do di nuovo il consenso.- Io, non so se l'ha notato, ho impostato tutto il mio look imitando il suo. I miei capelli non sono a livello, devo mettere un prodotto e.. sua nipote è una vera bomba.

-Vanno bene, benissimo ma non parlare mai più di mia nipote in quel modo, intesi?

-Ora, non vorrei metterla a disagio ma devo farle vedere una cosa.- tira su la manica della camicia e rivela un grosso tatuaggio della mia faccia. E' molto inquietante.- L'ho fatto riprendere da un pupazzo che avevo perché non avevo una foto da dargli, perciò è un tantino..- ma lo blocco.

-Gary, stammi a sentire un minuto.- dico mettendo le mani sulle sue spalle e spostandolo un po' a mio vantaggio.- Non voglio tarparti le ali, siamo tutti e due sovraeccitati. Ho un problema: do la caccia a dei cattivi. Devo recuperare una piccola cosa da dei file criptati ma non ho molta benzina. Adesso tu sali sul tettino, va bene, e ricalibri l'ISDN. Pompala del quaranta per cento.

-Okay, afferrato.- dice lui concentrato.

-Okay, è una missione.

-Si.- dice lui sempre più convinto.

-Tony ha bisogno di Gary.

-E Gary ha bisogno di Tony.- dice lui cercando di fare non so cosa ma lo fermo.

-Devi farlo con circospezione.

-Si.

-Vai.- gli dico con una pacca sulle spalle e va sul tetto a sistemare quello che gli ho chiesto. Quando è tutto fatto, bussa sul lato del furgoncino e io rispondo a mia volta per fargli capire che è tutto okay. Inizio ad entrare nei file della AIM e scopro che tutti i soldati morti, compresi il figlio della signora Davis e la donna incontrata al bar, erano ex militari usati per fare degli esperimenti. Hanno creato il progetto Extrime. Venivano sottoposti a esperimenti dove venivano ricostruiti gli arti mancati e veniva fatto di loro delle vere e proprie bombe. E dietro a tuto questo? Killian.- Una bomba non è una bomba quando fa cilecca. Le cose non funzionano sempre, giusto amico? E' difettoso ma hai trovato un compratore. L'hai venduto al mandarino. Ti ho beccato.

Lascio il furgoncino senza che nessuno se ne accorga, tanto meno Gary, e vado via riprendendo la macchina che avevo precedentemente rubato e andando verso una sola destinazione: trovare quello stronzo di Killian e fermarlo, se non ucciderlo.



Io sono Iron ManDove le storie prendono vita. Scoprilo ora