Capitolo 1

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Il corpo giaceva lì.
A terra.
Tutti si erano svegliati, a eccezione di quella ragazza.
《Che facciamo ora?》disse la ragazza con i lunghi capelli ricci.
Bradley Federman, o meglio, Brad, si inginocchiò per esaminare il corpo inerme della ragazza. Aveva i capelli castano scuro, del tutto arruffati, che le coprivano il volto. Fece per scostarli dal viso, ma all'improvviso la ragazza tremò. Brad, incuriosito da questa reazione, si alzò in piedi e la esaminò meglio. La ragazza aprì gli occhi e battè le palpebre rapidamente un paio di volte, poi cominciò a perlustrare visivamente il pavimento su cui, realizzò, era accasciata. Vide delle scarpe nere e, alzando ancora un po' più su lo sguardo, delle gambe con dei pantaloni neri. Provava un terribile mal di testa e non ricordava più nulla. D'istinto, guardò il suo corpo, e sentì un brivido.
Indossava una tuta nera, così aderente che bene evidenziava il corpo sinuoso e longilineo sotto di essa. Si alzò di scatto in piedi, ma la testa cominciò a girarle, e vedeva appannato, solo tante figure nere dai contorni appena delimitati, come in una fotografia sfocata. Sentì il sangue confluirle al cervello e dovette sorreggersi ad una parete alla sua sinistra per non cadere.
《D-D-Dove sono?》 chiese con un fil di voce. Sentì delle risposte sommesse, ma non riuscì a capire nulla. La vista cominciava a mano a mano a farsi più chiara, e adesso si rendeva conto di aver appoggiato la sua mano ad un muro metallico, gelido. Si girò e vide bene tutti i corpi presenti in quella stanza. Non erano molti, ma faticava a contarli. Indossavano tutti una tuta nera aderente, proprio come la sua. Colpì la sua attenzione, in particolare, il ragazzo che per forza doveva averla svegliata, perché era quello più vicino e proteso verso di lei. Era biondo, aveva una mascella abbastanza squadrata e degli espressivi occhi azzurri colmi di curiosità, o forse paura o magari qualcos altro. Vide le sue labbra sottili schiudersi come se volesse dire qualcosa, ma la tensione in quella stanza venne tagliata improvvisamente da un rumore inatteso. Si sentì uno stridio metallico, e subito dopo una voce maschile. La ragazza si rese conto che, però, nessuno stesse muovendo le labbra tra le persone all'interno della camera.
《 Salve a tutti, ragazzi. Probabilmente vi starete chiedendo come siete finiti qui, o perché siete in questo posto e, soprattutto, cosa sta succedendo...》la ragazza cominciò a camminare per tutta la stanza cercando di capire da dove provenisse la voce.《Ebbene, permettetemi di rispondere alle vostre domande. Siete stati selezionati per codesto esperimento sociale, il quale si propone come scopo quello di analizzare e osservare come lavorano determinati soggetti in precise e specifiche situazioni, esaminando quanto in percentuale siano presenti valori come lo spirito di squadra, il coraggio, la lealtà, la perspicacia, i tempi di reazione, e molti altri. Tali soggetti sono parecchio diversi tra di loro, ma sono tutti accomunati dal fatto che ogni persona presente in questa stanza si sia sempre distinta, nell'arco della sua vita, in ogni campo, dimostrandosi persone competenti, intelligenti e brillanti, e in particolare versatili. Mi presento, il mio nome è Ray Westman e sono il direttore della società americana S.M.A.R.P., acronimo che sta per "Superior Mind Analyzing Research Program" che per l'appunto suggerisce l'occupazione stessa e il fine dei nostri studi ed esperimenti. Quindi, come ho già detto, analizzare la mente umana di soggetti dotati di abilità eccezionalmente sopra la media in determinate situazioni. Prima di spiegarvi come funziona il tutto, vorrei dirvi chi sono le persone che sono con voi nella stanza》fece una breve pausa《Dunque: Sylvia Spots, Dylan Whannell, Katy Smith》e qui la ragazza con i lunghi capelli ricci ebbe un sussulto《Nick Blue, Bradley Federman e, dulcis in fundo, Allison Prescott》la ragazza, che sentendo il suo nome aveva smesso di ricercare da dove provenisse la voce, era riuscita ad associare ciascun nome al rispettivo volto  in base alla reazione che ogni persona, sentendosi nominata, aveva avuto. Non conosceva nessuno di essi ed evidentemente valeva lo stesso per tutti. Sentì lo sguardo di Nick Blue, il ragazzo di colore, su di lei, intento a cercare di capire cosa stesse facendo.
Ricominciò a girare attorno a quella stanza dalle pareti metalliche, rendendosi conto di non aver osservato bene tutto il perimetro. Infatti, non aveva ancora visto la zona dietro la schiena appoggiata alla parete della ragazza che aveva intuito chiamarsi Sylvia. Le fece segno di spostarsi e quella fece un piccolo passo in avanti. Fu lì che Allison trovò l'altoparlante: era piuttosto piccolo, il diametro di una mela, ed era ben incastonato sulla parete metallica di quell'ampia stanza. Ma il cuore per un attimo smise di battere quando la ragazza abbassò lo sguardo e si rese conto di cosa ci fosse sotto. In fila, verticalmente erano disposti cinque pulsanti, anch'essi di metallo, e ciascuno, dal basso verso l'altro, recava un numero di volta in volta crescente da uno a cinque. Percepì gli sguardi di tutti su quella zona di parete.
《Ma adesso è giunto il momento di dirvi cosa vi spetta...》proseguì improvvisamente la voce l'altoparlante.

➎ 🅕🅛🅞🅞🅡🅢 (in sospeso)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ