Secondo Capitolo

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Settembre 2002

Il passaggio dalla materna ad una generica e grande scuola primaria, a dieci minuti di distanza dal loro quartiere, avviene in modo relativamente semplice.

L'inglese di Yoongi è quasi perfetto ora, e nonostante abbia la possibilità di iniziare una classe di un grado più adatto alla sua età, decide di lasciare le cose per come sono. Il cuore di Jimin si gonfia nel petto quando la madre di Yoongi lo informa che inizieranno la prima elementare insieme, perché "non posso andare da nessuna parte senza Park Jimin".

Il primo giorno di scuola è un fresco lunedì autunnale e Jimin è nervoso.

«E se i nuovi compagni mi odiassero?» Fa il broncio mentre è disteso sulle coperte di spider-man di Yoongi. Jimin ha già addosso la sua minuscola divisa, e sua madre ha pensato fosse davvero adorabile; con insistenza e facendole gli occhi da cucciolo è riuscita fortunatamente a convincerla a lasciarlo andare.

Il maggiore ridacchia e gira la sedia, sulla quale sta infilando i suoi nuovi libri di scuola nello zaino, per rivolgersi verso Jimin.

«Rilassati Jiminie» chiude lo zaino, lo pesa con le mani e fa una smorfia. «E smettila di sdraiarti sul mio letto, lo stropicci tutto»

«No» si lamenta petulante Jimin, prima di aggiungere: «Non voglio che mi odino»

«Se lo faranno, li farò a pezzi» Yoongi alza le spalle, come se stesse parlando del più o del meno. Il minore inclina la testa.

«Davvero?»

«Sí. Ora scendi dal mio letto, l'autobus arriverà tra circa due minuti»

«Non ti sei nemmeno vestito»

«Sono veloce, non importa»

Yoongi, al contrario, non è veloce e l'autobus ha dovuto aspettarli per sette minuti interi. Un imbarazzo per chiunque.

🎏

La scuola elementare è fatta di mattoni e terribilmente noiosa, ma ci sono molti più bambini che alla materna. Jimin tiene una mano sul cinturino della sua borsa e l'altra stretta saldamente a quella di Yoongi. Non vuole perdersi.

«Ci sono così tante persone» piagnucola, mentre cercano di dirigersi verso la loro aula. Un bravo insegnante aveva dato loro le indicazioni all'ingresso ma si era rifiutato di accompagnarli, perché "alla dovrei accompagnare tutti, mi dispiace ma sono in servizio".

(Jimin odia gli adulti)

«Va tutto bene» mormora in risposta Yoongi, sfregando il suo pollice freddo contro le nocche di Jimin con la lingua tra le labbra dalla concentrazione, mentre osserva le aule del corridoio. I due giovani quasi sospirano sollevati. Se è vicino a Yoongi, si sente come se potesse conquistare il mondo.

L'aula non è cosí difficile da trovare una volta individuata l'ala corretta, e si siedono dietro proprio perché Yoongi odia stare davanti, o meglio, sotto i riflettori. Sono in anticipo di venti minuti, quindi il maggiore borbotta riguardo all'aver troppo sonno e si mette la testa tra le braccia.

A Jimin piace vederlo dormire; sembra tranquillo, tutto il suo sarcasmo ribelle gli sparisce dal viso. Vorrebbe vedergli il volto in questo momento, così si sporge e sbircia dalle fessure rimaste tra le braccia incrociate, ridacchiando leggermente quando apre un occhio per guardarlo.

«Ciao» mormora Yoongi e Jimin sente il sangue affluire alle guance.

«Ciao Yoongi» sorride, e il maggiore ridacchia, arruffandogli i capelli.

trying to behave | yoonminWhere stories live. Discover now