Capitolo 6:

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Quando si svegliò la notte era già calata, la stanza era fiocamente illuminata da una piccola luce posta sul tavolino di cristallo.
Si mise a sedere e stropicciò gli occhi stanchi, aveva dormito molto, non era più abituato, di solito rimaneva sveglio quasi tutta la notte, riusciva a dormire al massimo due o tre ore.
Sentì un botto provenire dal suo fianco, trasalì e corse subito a cercare la pistola.
Si tranquillizzò quando si rese conto che di fianco al letto era seduto Negan, le gambe elegantemente accavallate e tre la mani un libro.
"Finalmente ti sei svegliato" Disse l'Alpha con stampato in viso un sorriso.
Carl annuì.
"L'ora di cena è passata da un pezzo, ho pensato di portarti un panino" Carl guardò verso il tavolo di cristallo, trovò subito quella che sarebbe stata la sua cena, un panino decisamente grande, abbastanza da sfamarlo, anche se in quel momento non aveva molta fame.
"Non ho fame..." Negan chiuse il libro e lo posò delicatamente sul divanetto, prese il piatto su cui era poggiato il panino, fece il giro del letto e poi si sedette al fianco di Carl, le gambe stese sul morbido materasso e la schiena poggiata alla testata del letto.
"Doc dice che devi mangiare" Carl scosse il capo ed i capelli gli coprirono gli occhi.
"Dove sei stato?" Chiese allora il ragazzo rivolto al maggiore, questi ghignò divertito.
"Facciamo così, ogni morso che dai al panino equivale ad una domanda" Carl guardò l'uomo di sottecchi, poi prese il panino tra le mani e diede un piccolo morso.
Le sue papille gustative entrarono subito in contatto con almeno tre sapori diversi, riconobbe della carne, pomodori e dell'insalata.
"Sono stato qui nei dintorni, ho preferito non allontanarmi troppo" Una risposta vaga ed inconsistente, non gli aveva detto nulla che lui già non sapesse.
"A fare cosa?" Domandò dopo aver preso un altro morso di panino.
"Cercare provviste, ne abbiamo trovate molte" Carl annuì. Quelle cose non gli importavano molto, avrebbe preferito fare altre domande a Negan, domande molto più personali e riguardati il suo passato, dopo tutto lui ormai sapeva che cosa avevano passato lui ed il suo gruppo, non tutto ma quasi.

"Posso farti alcune domande personali?" Negan rimase in silenzio per alcuni istanti, poi annuì con il capo.
"Cosa facevi prima di tutto questo?"
"Ero un insegnate di ginnastica in una scuola superiore" Carl lo guardò con un sopracciglio inarcato.
"Non ero particolarmente amato..." Disse lui con un sorriso stampato in viso.
Carl prese un altro morso dal suo panino.
"Avevi una compagna? Un compagno? Eri sposato?" Negan sorrise malinconico.
"Non fare il furbo, queste sono tre domande, te ne abbono una perché è questione di una vocale" Carl prese un altro morso ed attese la risposta.
"Si ero sposato, mia moglie si chiamava Lucille, era davvero molto dolce"Carl sospirò.
"Cosa le è successo?" L'Alpha lasciò andare la testa contro il poggia testa.
"Morta, cancro"
"Mi dispiace molto" Negan gli accarezzò i capelli scuri.
"Avevate dei bambini?" Negan guardò davanti a se con aria sognante, poi scosse il capo.
"Purtroppo no, ma ne avrei voluti almeno due o tre, ho sempre desiderato avere una famiglia numerosa" Carl sorrise. Negan sarebbe stato un buon padre di sicuro, i suoi uomini lo amavano.
"Judith non è figlia di mio padre, è di Shane, credo che papà non volesse altri figli, o forse la mamma non ne voleva" Carl si lasciò andare alle tenere coccole che Negan gli stava dedicando, lo avrebbe lasciato continuare per sempre, ma quando sarebbe arrivato il suo calore cosa sarebbe successo? Negan gli sarebbe saltato addosso ed addio alla dolcezza.
"Finisci di mangiare, fai il bravo bambino" Negan si spostò in avanti e nascose il viso tra la spalla ed il collo del ragazzo, poi gli lasciò un umido bacio sulla pelle pallida.
"Vado a farmi una doccia veloce, poi andiamo tutti a letto,ok?" Il ragazzo annuì, le gote arrossate e le mani tremanti.

Si chiuse la porta del bagno alle spalle e buttò i vestiti puliti su una piccola sedia di legno, si spogliò e aprì il getto dell'acqua calda.
In un angolo della stanza c'erano ancora i vestiti sporchi di Carl ed il vestitino di Judith.
Sentì chiaramente l'odore del ragazzino, fresco e dolce.
"Dio" Negan si buttò sotto al getto caldo e prese a strofinarsi i capelli scuri. Come avrebbe fatto con quel ragazzo? Il suo lupo gli gridava di buttarlo sul letto e farlo suo, di reclamarlo come compagno e fargli portare in grembo i suoi cuccioli, ma d'altro canto la parte razionale di lui gli ricordava il suo accordo con Rick, non avrebbe toccato Carl finché non fosse stato lui a chiederglielo.
"Perché mi incasino sempre la vita? Potevo ucciderli tutti e tenermi il ragazzino..." Già, peccato che poi Carl si sarebbe ribellato in ogni maniera possibile, mentre Negan lo voleva docile e sottomesso, come un piccolo cucciolo.
Gli sarebbe bastato reclamarlo durante il calore e tutto si sarebbe sistemato.   
Prese a massaggiarsi le spalle indolenzite e sospirò frustrato, durante il giro di perlustrazione uno di quegli stronzi ambulanti lo aveva aggredito e fatto cadere a terra ed ora aveva un blu su un fianco, ma almeno non era stato morso.
Le sue intenzioni erano quelle di andare dal medico e farsi dare un occhiata, ma quando aveva visto Carl dormire non se l'era sentito di lasciarlo.
Chiuse il rubinetto e si avvolse nel pesante asciugamano blu mare appeso alla porta, con un secondo asciugamano più piccolo frizionò i capelli, i bicipiti si gonfiarono subito sotto sforzo.
Si chiese a che punto fossero Rick ed il suo gruppo, chi sa se avevano già trovato i tre piccoli ratti di fogna, anche se la trovò un opzione poco plausibile, avrebbero impiegato ancora una settimana o due per rintracciarli e riportarglieli.
Con molta calma infilò un pantalone leggero nero ed una canottiera dello stesso colore, non a caso aveva scelto quell'indumento, la sua prestanza fisica era evidente, ma quella canotta metteva ancora più in risalto i muscoli scolpiti, e come fare colpo su un omega quasi in calore se non mettendosi in mostra?
Uscì dal bagno a piedi scalzi e si diresse verso il letto occupato da Carl, il ragazzo era girato su un fianco e gli dava le spalle.
Negan spostò le coperte e scoprì in parte le gambe magre e pallide si Carl, sembravano così morbide...
"Buona notte" Disse L'Alpha avvolgendo un braccio intorno alla vita di Carl, che si irrigidì immediatamente.
"Tranquillo, non attenterò alla tua purezza" Carl provò a scacciare il braccio, ma quando la mano di Negan prese ad accarezzare il suo ventre piatto si placò.
Anche se coperto ancora dalla maglietta poteva percepire il calore di quel tocco, era così rassicurante ed innocente.
"Allora buona notte..." Disse il ragazzo.
Negan sbuffò una risata e si accoccolò sotto le coperte calde.

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