Capitolo 28:

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"Wow..." Sussurrò Carl stando appoggiato alla spalla di Negan. 
L'Alpha gli carezzava con delicatezza la testa, le lunghe dita abbronzate passavano con delicatezza e senza fatica tra le ciocche di capelli scuri, Carl aveva dei capelli incredibilmente lisci.
"Ho fatto quello che dovevo fare, io sono l'Alpha e spetta e me punire chi infrange le mie regole" L'omega premette la guancia sinistra contro la spalla dell'Alpha, Negan si girò a guardarlo, gli occhi azzurri del ragazzino erano puntati dritti davanti a se, fissavano un punto non ben definito della parete.
"Mi sei mancato piccolo" Sussurrò Negan contro il suo orecchio, Carl sembrò riscuotersi e puntò lo sguardo azzurro in quello scuro dell'Alpha.
Avvicinò le labbra a quelle di Negan e le fece sfiorare.
Carl prese il viso dell'alpha tra le mani e lo attirò contro di se, Negan avvolse le braccia intorno alla vita dell'omega.
"Ti ho sentito... mi chiamavi... mi hai salvato..." Negan sollevò un sopracciglio e gli baciò la fronte, pensò che il suo omega stesse delirando o che quella fosse una reazione normale, dopo tutto si era risvegliato dal coma solamente poche ore prima ed il suo branco lo aveva assillato con mille domande e fatti divertenti.
"Cosa intendi?" Carl gli raccontò della visione di sua madre e del vagante, della sua voce che superava qualsiasi barriera e che lo chiamava, cercando di svegliarlo.
"Ti saresti lasciato morire? Se io non ti avessi chiamato ti saresti lasciato morire?" Domandò l'Alpha guardando Carl in viso.
L'omega sospirò affranto.
"Non lo so... ora non ci voglio pensare" Negan chiuse gli occhi e si lasciò cadere contro il materasso, il movimento improvviso fece saltellare alcune volte Carl, l'omega si accoccolò contro di lui, la testa premuta contro il suo petto massiccio, con le dita accarezzava le pelle lasciata scoperta dalla canottiera, la pelle di Negan era calda e morbida.
"L'hai raccontato a tuo padre?" Carl scosse il capo negativamente, l'Alpha sospirò.
"Voglio aspettare ancora un po'... o forse non glielo dirò mai, non lo so, non so casa farebbe se lo sapesse, se sapesse che avrebbe potuto perdermi..." Negan si mise a sedere e l'omega fu costretto a fare altrettanto di conseguenza.
"Non è l'unico che ti avrebbe perso!" Negan non gridò, ma Carl vide la rabbia nei suoi occhi, le mani dell'Alpha erano posate contro il materasso, premevano con forse, come se volessero impedire a Carl di scappare.
L'omega si ritrovò intrappolato tra il corpo dell'Alpha e il materasso, in quella posizione Negan sembrava ancora più forte ed imponente.
Abbassò lo sguardo colpevole e prese una mano di Negan tra le sue, l'Alpha ebbe la forte tentazione di scostarsi e di sottrarre la mano dalla presa di Carl, ma non lo fece.
"Mi dispiace..." L'Alpha sospirò e gli fece passare un braccio intorno al petto.
"Io ti amo ragazzino e se ti succedesse qualcosa non so come reagirei..." Carl fece scattare lo sguardo verso di lui.
Aveva la bocca semi aperta e gli occhi sgranati, le mani tremavano e Carl si ritrovò a deglutire sonoramente.
"C-cosa hai detto?" Domandò Carl incredulo. Negan scosse il capo e si chinò su di lui per baciarlo, l'omega si riscosse all'istante quando sentì la barba dell'Alpha pungergli le guance, senza esitare gli prese il viso tra le mani e lo trascinò verso di se.
"Ti amo ragazzino" Carl arrossì ed abbassò lo sguardo, le mani erano ancora premute contro il viso barbuto di Negan.
"Non mi aspetto una risposta. Ora voglio che tu ti riposi e che ti rimetti in forze" Negan lo fece sdraiare e gli circondò la vita con un braccio.
"Dormi..." Carl puntò lo sguardo sull'Alpha.
Negan non poteva davvero pretendere che lui si mettesse a dormire dopo quello che gli aveva detto.
L'Alpha non sembrò dello stesso parere, in meno di dieci minuti già dormiva, completamente esausto e felice.
Non aveva quasi dormito in quei dieci giorni d'inferno, era rimasto sempre seduto al fianco di Carl, gli teneva la mano, gli cambiava le bende e si occupava di ripulire la ferita.
Carl rimase a fissarlo, gli piaceva guardare Negan dormire, sembrava così rilassato, come se non avesse nessuna preoccupazione.
L'omega afferrò un lembo della coperta e vi coprì l'Alpha, Negan la scostò quasi subito accaldato.
Carl ridacchiò e si mise in piedi.
Senza fare rumore si avvicinò all'armadio e prese alcuni vestiti puliti, una maglietta bianca e un paio di jeans chiari.
Lì infilò senza fare troppa fatica, si calò il cappello di suo padre in testa e s'infilò le scarpe.
Non aveva sonno, così decise di recarsi in sala comune, forse vi avrebbe trovato qualcuno, o avrebbe potuto semplicemente fare un giro per il Santuario.
Uscì dalla stanza di Negan e fece qualche passo avanti, le due guardie stavano appoggiata alla parete, quando lo videro gli fecero un cenno con il capo, Carl li salutò allo stesso modo.
"Dove vai?" Domandò una delle due guardie, un beta. Il ragazzo aveva lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo, gli occhi verdi scrutavano Carl curiosi, come se non lo avesse mai visto, e forse era proprio così.
Nemmeno Carl aveva mai visto quel ragazzo, forse era arrivato al Santuario mentre lui era in coma, Negan gli aveva spiegato che molto spesso durante le ricognizioni incontravano dei sopravvissuti e se sembravano abbastanza in gamba li prendeva con se.
"Faccio un giro..." Disse Carl quasi intimorito.
La seconda guardia gli sorrise, l'omega l'aveva visto alcune volte passeggiare nel Santuario, avrà avuto la stessa età di suo padre, forse era più vecchio, non ne era sicuro.
"Hai dormito molto, è normale tu voglia sgranchirti un po' le gambe!" Disse ridacchiando.
Carl sorrise a sua volta.
"Negan? Perché non è con te... Carl? Giusto, è questo il tuo nome?" L'omega annuì e si avvicinò alla guardia.
"Sto dormendo, credo non abbia dormito molto in questi giorni..." Il maggiore tra i due uomini annuì.
"Oh si! Dovevi vederlo, comminava per il Santuario come una furia, non credo di aver mai visto nessuno così arrabbiato!" Carl se ne dispiacque, l'ultima cosa che voleva era fare preoccupare le persone che amava.   
"Fai un salto in sala mensa, di solito è piena di gente insonne" Carl annuì e salutò le due guardie con un gesto della mano.
Scese la scale stando ben attento a non cadere, si tenne con forza alla ringhiera e rimase sempre aggrappato a quella, fino al piano terra.
Camminò fino alla sala pensa ed aprì la porta.
Subito venne colto da un pianto forte e acuto, puntò gli occhi in un angolo della stanza e trovò un assonnato Danny ed un piccolo Ben più che sveglio.
Il viso del bambino era rosso, la bocca spalancata e dagli occhi chiusi fuoriuscivano lacrime salate.
"Ciao..." Lo salutò Carl.
Danny alzò lo sguardo su di lui e gli sorrise, era esausto glielo si leggeva in faccia.
"Ciao" Danny picchiettò con la mano sulla panchina in plastica dura, Carl lo raggiunse e si sedette al suo fianco.
"Non dorme?" Domandò all'Alpha.
Il povero ragazzo scosse il capo e provò ad avvicinare la tettarella di un biberon pieno di latte alle labbra del piccolo, ma questo lo spinse lontano con le mani cicciottelle.
"Non ci riesci nemmeno tu?" Carl scosse il capo.
"Ho dormito abbastanza in questi giorni, ho pensato di fare un giretto" Danny gli sorrise ed un ciuffo di capelli gli cadde davanti agli occhi.
Carl puntò lo sguardo sulla piccola creatura, Judith ormai aveva un'anno, forse quasi due e non piangeva mai così forte.
"Julian è esausto, ha bisogno di riposo così ho pensato di venire qui, di solito è pieno di gente, speravo ci fosse qualche mamma o nonna a cui poter chiedere consiglio, ma nulla..." Disse Danny triste.
"Potrei provare con il... accidenti!" Esclamò il ragazzo guardandosi in torno alla ricerca di qualcosa, Carl lo guardò con un sopracciglio inarcato.
"Mi spiace chiedertelo ma...puoi tenerlo un attimo? Devo tornare in camera e non voglio svegliare la mammina" Disse Danny scherzando.
Il neo-padre allungò le braccia verso l'omega, Carl prese con delicatezza il bambino tra le braccia, Ben continuò a piangere gridando a pieni polmoni.
"Torno subito!" Esclamò ancora Danny correndo fuori dalla sala mensa.
Carl prese a cullare il bambino, si alzò in piedi e prese a camminare avanti ed indietro, Ben inspirò a pieni polmoni e aprì gli occhi scuri, Carl gli sorrise raggiante.
"Ciao Ben!" Il piccolo lo guardò con le sopracciglia aggrottate, il visetto era ancora rosso, ma almeno non piangeva ne strillava più.
"Ma lo sai che sei proprio carino quando non piangi?" Carl tornò a sedersi e continuò a cullare il bimbo.
"Eccomi! Sono tornato..." Danny entrò nella stanza con un ciuccio tra le mani.
"Ma vedo che questo non serve più..."Carl gli sorrise e quando l'Alpha si sedette al suo fianco l'omega gli diede il bambino.
"Grazie" Carl sorrise e si mise in piedi.
"Che dici Ben? Torniamo in camera  dormiamo?" Il piccolo non emise nessun suono, teneva gli occhi chiusi e dormiva placidamente tra le braccia del padre.
"Lo prendo per un si"  

Carl tornò nella stanza di Negan, l'Alpha dormiva placidamente su un fianco, le coperte erano state buttate infondo al letto.
L'omega si tolse le scarpe e si sedette sul letto, il materasso si inclinò leggermente sotto il peso del ragazzo.
Gli era piaciuto tenere in braccio il piccolo Ben, anche se con tutte quelle strilla gli aveva fatto venire mal di testa, fortunatamente Judith non si era mai lamentata in quel modo, piangeva solo se aveva fame.
Ed ogni tanto emetteva qualche mugolio o versetto.
Si tolse il cappello e lo posò sul comodino, poi si sdraiò su un fianco, la notte sembrava non passare più.
Si mise sulla schiena e guardò il soffitto dove c'erano tante piccole crepe scure.
Si rimise in piedi e si avvicinò alla finestra, i vaganti all'esterno si muovevano tranquillamente, alcuni tiravano le catene quando vedevano le guardie di Negan, ma non sembravano fare altro.
In un bidone era stato acceso un fuocherello che ardeva giocoso.
Era troppo buio per poter vedere oltre le due file di recinzioni così Carl rinunciò e tornò a letto.
Sbuffò sonoramente e tornò a fissare Negan, ora che lo guardava da vicino poteva vedere le borse scure sotto gli occhi.
Gli accarezzò con delicatezza una guancia, la barba gli punse le dita pallide.
"Carl...?" L'omega ritrasse immediatamente la mano, la piccola luce sopra il letto illuminò gli occhi scuri dell'Alpha.
"Cosa succede?" Domandò Negan stropicciandosi gli occhi.
Carl scosse il capo.
"Non riesco a dormire" L'Alpha sospirò.
"Vuoi che ti canti una ninna nanna?" Disse Negan con tono scherzoso.
Carl gli tirò un pugno sul braccio e gli diede la schiena.
Sentì la risata cristallina dell'Alpha giungere alle sue spalle, poi Negan gli avvolse un braccio intorno alla vita.
"Non mettere il broncio..." Sussurrò il maggiore iniziando a fare il solletico sulla pancia pallida dell'omega.
"NO! Il solletico no!" Gridò Carl cercando di sgusciare via dalla presa ferrea di Negan. L'Alpha prese a ridere ancora più forte, si appoggiò completamente al braccio destro e guardò l'omega dall'alto
"Oh! Ma non mi dire! Soffri il solletico!?" Carl provò a colpire l'Alpha, ma l'unica cosa che ottenne fu di farlo ridere di più.
"Sei sadico!" Disse il ragazzino con le lacrime agli occhi.
Negan si chinò su di lui e gli diede un bacio sulle labbra.
"Lo so e me ne vanto" Carl sbuffò una risata.
"Perché non riesci a dormire?" Carl sollevò le spalle e nascose il viso nel collo dell'Alpha.
"Domani ti sveglierai, non dormirai altri dieci giorni..." Carl sospirò. Che fosse quello? Aveva davvero paura di non riuscire più a svegliarsi?
"Ci sono io con te, dormi" Carl si lasciò stringere da Negan e sospirò contro il suo collo.
"Dormi"

Carl si svegliò il mattino dopo, non dormì per altri dieci giorni.
Negan dormiva ancora al suo fianco, un braccio sotto la testa e le gambe aggrovigliate a quelle dell'omega.
Il sole splendeva già alto nel cielo, lo si poteva capire dalle ombre che provocava nella stanza.
Carl scosse Negan con delicatezza, cercando di svegliarlo ma senza fargli male.
L'Alpha mugugnò delle parole incomprensibili ed alla fine aprì gli occhi.
"Che cosa diavolo c'è?" Domandò ancora mezzo assonnato e con gli occhi lucidi.
Carl aspettò che lo mettesse a fuoco prima di aprire nuovamente bocca.
"È mattina" Disse con semplicità disarmante il ragazzo.
"E cosa cazzo devo fare? La fottuta fotosintesi?" Rispose Negan girandosi dalla parte opposta. Carl si mise in ginocchio e prese a scuotergli una spalla.
"Carl... ho bisogno del mio fottuto sonno di bellezza..." Mugugnò nuovamente Negan sfuggendo alle mani di Carl e rotolando su un fianco.
"Dai Negan!" Esclamò il ragazzino alzandosi dal letto ed inginocchiandosi dalla parte in cui era girato il maggiore.
Strofinò il suo naso contro quello di Negan, l'Alpha sbuffò una risata.
"Non riuscirai a farmi alzare di qui" Carl sbuffò e si mise a cavalcioni su di lui.
"E se ti dicessi che ti amo?"

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