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Una volta salutato Jin e aver dato un ultima occhiata alla torta piuttosto invitante, decido che è arrivato il momento di dare inizio alla caccia al tesoro. Il tesoro in questione è Jungkook, che sembra essere scomparso senza lasciare nessuna traccia dietro di sé.

In salotto sono sicura che lui non ci sia. Perché se fosse stati così, lo avrei visto sicuramente dato che ero lì a mangiare e a parlare con i ragazzi. In più, sono più convinta e sicura che lui non sia lì perché quando io e Adri lo abbiamo lasciato dietro di noi, non mi sembrava che ci avesse seguito.
Ovviamente però decido comunque di chiedere ai ragazzi, ma nulla. Non sono di chissà quale aiuto. L'unica cosa che riescono a dirmi è che ne sanno quanto ne so io. Insomma, grande aiuto.

"Ma dove potrà essersi mai cacciato? Sta casa non è una villa. Beh oddio, si avvicina ad esserlo, ma questi sono altri discorsi" penso per poi cominciare a controllare le altre stanze vicine al salotto. Partendo dallo sgabuzzino per poi concludere con i bagni, ma ancora una volta non c'è nessuna traccia di lui. Ho controllato pure nel garage e non è stato per nulla utile.

<Ma dove sarà mai...?> mi domando appoggiandomi con la spalle contro al muro del corridoio. Faccio un respiro profondo e a distanza di qualche secondo decido di darla vinta e di lasciarlo in qualunque stanza lui si possa trovare. Alla fine la torta la può mangiare anche dopo, no?

<Sei riuscita a trovarlo?> mi domanda una voce al mio fianco, che riconosco essere quella di Jin. Sposto il mio sguardo dal quadro che stavo guardando fino a quel momento sulla figura del maggiore. 
Scuoto semplicemente la testa e lui capisce.

<Mh... Non hai ancora provato a controllare nelle camere, forse lui si trova là-> non gli lascio nemmeno il tempo di finire comincio a ringraziarlo più più volte, per abbracciarlo velocemente.

<Sei un genio! Grazie Jin!> urlo per poi catapultarmi nella stanza che io e Jungkook condividiamo.
Prima di entrare però decido di bussare. Non vorrei mai entrare mentre lui non è nelle migliori condizioni del momento. Solamente che quando busso, non ottengo nessuna risposta. Ripeto il gesto altre due, tre volte ma ancora una volta non succede nulla. A questo punto, senza farmi troppi problemi, decido di entrare.

Una volta entrata nella mia stanza, trovo finalmente il soggetto della mia ricerca che diversamente da quello che mi sono immaginata, non sembra essere appena uscito dal bagno ma si trova sdraiato a pancia in su sul suo letto.
Il suo corpo è messo di lato sul materasso e utilizza come appoggio oltre che al suo cuscino anche le sue braccia, su cui appoggia la sua testa.
I suoi capelli non più castani cadono morbidi e sbarazzini sulla sua fronte e delle cuffie di colore nero sono collegate al suo telefono che si trova vicino al suo petto.

Il suo viso sembra molto simile a quello di un bambino e molto più rilassato di quando è sveglio. Mi dispiacerebbe svegliarlo in questo momento, soprattutto quando sembra dormire così innocentemente e tranquillamente come adesso.

Senza rendermene conto passo alcuni minuti a guardarlo, ma alla fine decido di svegliarl. O meglio, provarci. In caso dovesse fare come la bella addormentata, avviserò Jin e chiederò il suo aiuto.

Mi avvicino un po' di più al suo letto e dopo essermi abbassata di poco, comincio a svegliarlo dandogli dei colpetti sulla spalle e a chiamarlo. All'inizio non sembra reagire ma dopo qualche istante comincia a dare i primi segni di vita e lentamente inizia ad aprire i suoi occhi.

Non appena riesce ad aprirli completamente, sento il fiato spezzarsi. Occhi neri come la notte si incastrano nei miei, ma subito dopo distoglie lo sguardo. Per poi cominciare a grattarli, per abituarsi alla fioca luce che illumina la stanza. A distanza di qualche secondo il suo sguardo torna su di me e non posso fare a meno di sentirmi in soggezione e nuda davanti a lui.
Sento il cuore battere a mille e le guance bruciare per l imbarazzo.
Se non fosse che in questo momento la stanza è buia e l'unica cosa che la illumina è la luce fioca della luna che entra dalla finestra, molto probabilmente Jungkook si renderebbe conto di quanto in questo momento assomiglio ad un pomodoro maturo.
Ma perché? Perché in questo momento sento il mio cuore batter così veloce?

<Iseul> mi chiama Jungkook con la voce ancora impastata a causa del sonno. Quando sento il mio nome mi risveglio da questo stato di trance e torno nel mondo reale.

<Ehm sí?> domando velocemente.

<Che ore sono? E che ci fai nel mio letto?> domanda passandosi una mano sul viso, portando poi indietro i suoi capelli.
Al gesto, la camicia che fino a poco fa copriva il suo busto, ora lascia intravedere un piccolo lembo di pelle e il mio sguardo cade subito su quel punto.

<Sono le- sinceramente non lo so.> ammetto con un piccola risata. E mentre mi rimetto in piedi, riprendo a parlare. <E poi sono qui perché sono venuta a cercarti. Sai, eri sparito non appena era arrivata Adri e di te non c'era nessuna traccia quindi->  non faccio però in tempo a finire la frase che sento Jungkook prendermi per il polso, impedendomi di fare un ulteriore passo. Con un un piccolo strattone mi fa ricadere sul letto. Ritrovandomi secondo una logica a me sconosciuta, schiacciata con la schiena contro il materasso.
Chiudo gli occhi per il colpo e porto subito le braccia all'altezza del petto.

<Quindi sei venuta te a cercarmi di tua spontanea volontà?> 

<In realtà no...> ammetto, cercando di porre una distanza tra i nostri corpi. E' così vicino che riesco a sentire il suo profumo e il suo respiro contro il mio viso.

<Strano> 

<Strano?> 

<Sì, perché nessuno si preoccupa di qualcuno senza avere un secondo fine>

<Ma mi prendi in giro?> gli chiedo cercando di trattenermi dal ridergli in faccia. Spero che non sia per nessun motivo serio, perché questo significherebbe che ha molti e seri problemi. <Non pensavo che potessi arrivare a pensare una cosa del genere con quel cervello che ti ritrovi> gli dico cercando di spostarmi e porre fine a questa, non voluta, vicinanza dei nostri corpi. 

<Ammetti quindi che sono intelligente?> 

<Ammetto che sei un grande pallone gonfiato in questo momento e un imbecille a pensare che sia qua con chissà quale secondo fine>, <Ti conviene spostarti se poi non vuoi ricevere un calcio nelle palle> lo minaccio guardando con gli occhi chiusi in due piccole fessure. Per dei brevi ma intensi istanti nessuno dei due dice nulla, ma questo silenzio viene interrotto dalla risata del ragazzo ancora sopra il mio corpo.

Che abbia perso qualche rotella?

<Jungkook ma che cazzo->

<Oh! Io l'ho sempre detto che sei particolare!> esclama prima di spostarsi e mettersi seduto al lato del letto. Senza farmelo ripetere due volte mi tiro su a mia volta e torno in posizione eretta.
Nel frattempo il mio sguardo non si sposta neanche per un secondo da quel ragazzo che al momento sembra essere piuttosto impegnato a ridersela di gusto. 

<Guarda, io me ne vado prima che tu possa dire qualcos'altro di insensato e fuori dalle righe. Vedi di non metterci troppo a venire in sala che gli altri stanno aspettando solo noi due> gli dico mentre mi avvicino alla porta, ma non faccio in tempo ad appoggiare la mano sulla maniglia e aprirla che questo viene fatto da qualcun altro. 
Mi viene in automatico spostarmi e lasciargli lo spazio per passare.
Ma non fa neanche un passo che si ferma subito, voltandosi poi verso di me e vedo nei suoi occhi brillare una luce a cui non riesco ad associare un'emozione ben precisa. Posso però dire con sicurezza che viene completamente schiacciata da quel sorriso che gli occupa il viso e che provoca in me sensazioni contrastanti. 

<Credo che questi mesi saranno piuttosto divertenti con te in casa, Iseul> 

Falling In Love Is Not Bad//J.KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora