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Il cielo è un annuvolato ma il sole riesce a splendere e la sua meravigliosa luce si specchia sul mare.

"A che pensi?" mi distrae Leo, mi volto verso di lui e gli sorrido

"Ammiravo il panorama" dico alzando le spalle, lui fa una smorfia e viene a sedersi accanto a me, io non mi volto a guardarlo e ad un tratto appoggio la testa sulla sua spalla mentre lui mi attira a sé in un caldo abbraccio.

Mi sveglio di soprassalto con il fiato corto e il cuore che batte all'impazzata.
Cosa ho sognato?
Perché l'ho sognato?

Se la memoria non mi inganna quello è stato il nostro ultimo pomeriggio insieme a Ibiza, il pomeriggio in cui l'unica e sola cosa che desideravo era fermare il tempo e rimanere sulle sedie un pó sgualcite di quel bar, avvolta dalle sue braccia, dalle nostre voci che si mischiavano, così come le nostre lacrime e le nostre bocche che si incastravano perfettamente senza volersi dire addio.

Sospiro e chiudo gli occhi per un momento.

In questi 5 giorni mi sono sentita come non mi sentivo da tempo, felice da sembrar pazza, libera come una piuma, ho riportato alla luce la me di qualche anno fa, la vera me che solo Leo sapeva far uscire fuori.

In questi 5 giorni abbiamo passato più tempo insieme che da soli o in compagnia di qualcun altro, abbiamo parlato tantissimo, ci siamo raccontati tutto ciò che è successo in questi anni e quando parlava con quel suo atteggiamento a cui non ero abituata, con quel portamento diverso, più maturo e grande, non volevo togliergli gli occhi di dosso.

A fine giornata, però, mi sentivo terribilmente in colpa per tutto il tempo che avevo passato in sua compagnia e per le bugie dette ad Emanuele che durante questi giorni è stato fuori città.
Ci sentivamo ogni sera, io gli dicevo che non avevo fatto nulla di interessante e che mi annoiavo da morire senza di lui mentre invece ero rientrata da poco a casa dopo aver trascorso un'intera giornata con Leo in spiaggia, al parco, in giro per le strade di Firenze a ridere e scherzare.

Apro gli occhi e il buio della stanza, mischiato al silenzio della notte, mi avvolge.

Non riesco ad evitarlo, non riesco ad evitare Leo né la sua presenza, né il fatto di aspettare con ansia il momento in cui ci incontreremo.
Non riesco a controllarmi quando sono insieme a lui, non riesco a pensare, in quelle ore il mio cervello va in vacanza e faccio cose che, se ci avessi pensato un attimo, non avrei mai e poi mai fatto.

Fra tre giorni dovrà ripartire e io mi sento come sei anni fa, quando il tempo ha rovinato la nostra favola estiva, quando la realtà ci ha divisi, quando tutto è finito in un secondo.
Non dovrei stare così, non dovrei pensare che tra qualche giorno andrà via e stare male, non dovrei pensarlo e basta...e invece è l'unica che faccio di continuo, pensare a lui e inevitabilmente stare giù per la sua imminente partenza.

Mi volto su un lato e chiudo gli occhi imponendomi di rimettermi a dormire anche se so già che non ci riuscirò.

*******

"Mi hanno offerto un altro lavoro tra un mese esatto! Potrei anche entrare in una compagnia, ci credi?"

"E' fantastico!"

"Già ma tu..non sembri molto entusiasta, sicura che vada tutto bene?".

Solo adesso mi accorgo della mia voce spenta e dei miei occhi persi nel nulla, verso un punto indefinito davanti a me.

Mi schiarisco la voce e mi strofino gli occhi cercando di sembrare calma, rilassata e tranquilla anche se in realtà mi sento profondamente turbata e angosciata, avete presente quella sensazione di ansia mischiata alla tristezza?
Quel senso di pesantezza proprio sul petto?
Ecco, io mi sento esattamente così in questo momento.

Attimi Where stories live. Discover now