10º giorno nell'arena

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È l'alba a svegliare me e Katniss. Facciamo una colazione abbondante e ci mettiamo in marcia.
La prima cosa che capiamo è che Peeta è per forza vicino a una fonte d'acqua. Che non può essere nè il lago nè una qualsiasi sorgente d'acqua.
Altra cosa importante Peeta è ferito e imbottito di veleno.
Arriviamo fino al campo dei favoriti e continuiamo. Siamo su un terreno roccioso, parecchio ripido.
Ci muoviamo lentamente e chiamiamo Peeta. Ma niente.
Katniss si ferma all'improvviso.
«Sei qui per darmi il colpo di grazia, dolcezza? Piccola, come va?»
Ci voltiamo di scatto, è venuto da sinistra.
«Peeta, dove sei?» domando io.
«Peeta?»
« Ehy, non pestatemi!»
Mi sono appena presa un infarto e ho perso 20 anni di vita.
Vedo solo i suoi occhi. È proprio bravo a mimettizarsi.
«Chiudi gli occhi un'altra volta» gli ordina Katniss.
Lui li chiude e scompare.
«Credo che tutte quelle ore passate a decorare torte ti siano tornate utili» dice Katniss inginocchiandosi di fianco a lui.
«Sì, la glassatura l'ultima difesa del moribondo» sorride Peeta.
«Tu non stai per morire» affermo inginocchiandomi accanto a lui.
«E chi lo dice?» chiede Peeta aspro.
«Noi. Siamo nella stessa squadra adesso, sai?»
«Così ho sentito dire. Gentile da parte vostra trovare ciò che rimane di me... ah e Rue mi spiace per Tresh»
Annuisco, mentre Katniss tira fuori la sua borraccia.
«Ti ha ferito Cato?» chiede poi Katniss.
«Gamba sinistra. Su, in alto.»
«Ora ti portiamo al torrente e ti laviamo, così possiamo vedere che tipo di ferite hai» dice Katniss.
«Prima chinati un momento» chiede Peeta a Katniss.
Quando Katniss torna su ridendo, la guardo stranita.
«Grazie, lo terrò presente»
Be' se ha fatto ridere Katniss vuole dire che riesce ancora a scherzare ed è un buon segno.
Peeta è solo a un metro di distanza dal torrente, ma io e Katniss facciamo una gran fatica perché ci rendiamo conto che non è in grado di spostarsi nemmeno un centimetro da solo. È così debole che l'unica cosa che può fare è non opporre resistenza. Proviamo a trascinarlo, ma gli facciamo male, in più le piante e il fango sembrano averlo intrappolato. Alla fine di tutto non lo abbiamo spostato nemmeno di un centimetro e Peeta sta soffrendo come un cane.
«Ho un'idea! Peeta ti facciamo rotolare dentro il torrente. Qui è molto basso, d'accordo?» chiedo ad entrambi.
«Ottimo» risponde Peeta.
«Al tre» dice Katniss «Uno, due, tre!»
Riusciamo a farlo rotolare solo una volta poi dobbiamo smettere perché sta emettendo un suono orribile, ma almeno adesso è sull'orlo del torrente.
«Cambio di programma, meglio non metterti dentro del tutto» affermo io e Katniss si trova d'accordo con me. Forse perché anche lei ha pensato che poi se ce lo mettiamo dobbiamo anche tirarlo fuori.
«Non si rotola più?» chiede Peeta facendomi ridere.
«Finito. Vediamo di ripulirti. Tieni d'occhio il bosco per noi e Rue tu riempi le bottiglie e le borracce»
Così ci mettiamo all'opera. Peeta è conciato parecchio male, pieno di tagli, lividi e punture. Dopo averlo ripulito decidiamo prima di occuparci della parte superiore del corpo. Katniss continua a lavarlo mentre io mi occupo delle punture. Katniss pensa alle bruciature e io mi accorgo che ha la febbre alta così cerco qualcosa di utile nel kit del pronto soccorso e trovo delle pillole.
«Manda giù queste» gli dico.
Lui obbedientemente le manda giù.
«Devi avere fame» afferma Katniss.
«Non proprio. È buffo, sono giorni che non ho fame» dice Peeta.
Dopo questa affermazione mi rendo conto di quanto sta male Peeta, anche perché ha rifiutato dell'ottimo fagiano.
«Peeta, bisogna che mangi qualcosa» insisto io.
«Mi ritornerà su»
Alla fine riusciamo a fargli mangiare della mela essiccata.
«Grazie. Sto molto meglio, davvero. Posso dormire adesso, ragazze?»
«Fra poco» promette Katniss «Prima bisogna che diamo un'occhiata alla tua gamba.»
Cercando di fare il più delicatamente possibile lo svestiamo. Sotto i suoi pantaloni c'era uno squarcio infiammato che trasuda sangue e pus, in più la gamba è gonfia e c'è un odore di carne in putrefazione. Vedo Katniss che è lì lì per svenire.
«Vuoi che me ne occupo io?» le sussurro.
«No, no ce la faccio, ti do una mano» mi dice deglutendo.
«Abbastanza orribile, eh?» dice Peeta.
«Così e così» rispondo io.
Non voglio che si scoraggi. Lui ce la deve fare. Non voglio perdere qualcun altro, non perché io non sono riuscita a salvarlo. Quindi farò tutto il possibile perché Peeta sopravviva, non voglio vedere qualcun'altro morire per colpa mia.
«La prima cosa da fare è pulirla bene»
Gli lasciamo le mutande e lo stendiamo sul telo di plastica. A ogni bottiglia d'acqua che io riempo e Katniss gli rovescia addosso, la ferita assume un aspetto peggiore. Sistemo le punture e Katniss le scottature, poi passiamo al problema principale.
«Quindi...»
Katniss mi guarda in cerca di aiuto.
«Gli facciamo prendere un po' d'aria e poi lo rattoppiamo» la soccorro.
«Proprio così... intanto tu mangia queste»
Katniss dà a Peeta un po' di pera disidratata e poi torniamo la torrente per lavare i suoi vestiti.
«Grazie» mi dice Katniss mentre stendiamo i vestiti.
«Tu aiuti me, io aiuto te» le faccio un sorriso che lei ricambia.
Dopo torniamo da Peeta e ci mettiamo al lavoro, o meglio io mi metto a lavoro mentre Katniss distrae Peeta da questa faccenda e cerca di non vomitare. Applico un po' di "foglie magiche" sullo squarcio e il pus inizia ad uscire. Dopo un secchio di pus, il gonfiore è diminuito e riusciamo a vedere quanto è profondo il taglio. Ed è decisamente troppo profondo visto che arriva fino all'osso.
Mentre Katniss e Peeta parlano, io lavo le mutande di Peeta con l'aiuto di Katniss e mi aggiungo anch'io alla loro discussione.
Aspettiamo che i vestiti di Peeta si asciughino e lo lasciamo dormire, noi, invece, restiamo in silenzio. Non mi piace affatto il non avere nulla da fare, mi fa pensare e al momento l'unica cosa che non voglio fare è pensare. Perché so che penserei a Tresh, al fatto che sia tutta colpa mia. Ma ora non ho il tempo di avvilirmi, devo farcela per Tresh, per Osha, per la signora Fitz, per i miei fratellini, per mamma, per le mie amiche.
Quando diventa tardo pomeriggio, svegliamo Peeta per cercare un posto sicuro in cui passare la notte. Se fosse per me e Katniss andremmo su un albero, ma con Peeta in quelle condizioni non mi sembra una buona idea.
Riusciamo a fare a malapena cinquanta metri e poi Peeta non ce la fa più, io cerco di rassicurarlo mentre Katniss si guarda intorno. Mi indica una grotta a circa venti mentre dal torrente, così non appena Peeta riesce a stare in piedi lo trasciniamo alla grotta.
Sta parecchio male ed è bianco come un lenzuolo. Io e Katniss ci mettiamo a lavoro per nascondere l'imboccatura, ma viene fuori un pessimo lavoro, così che Katniss si arrabbia.
Io esco per trovare una soluzione e Katniss e Peeta rimangono dentro. Stavo per rientrare affranta perché non ho trovato una soluzione, ma vedo che si stanno baciando. Ritorno fuori e un paracadute mi arriva tra le mani.
«Ragazzi!» dico entrando.
Katniss mi si avvicina.
«È per Peeta?»
«Direi di sì»
È solo allora capisco. Il messaggio di Haymitch è "un bacio, uno sponsor". Questo vuol dire che Katniss sta fingendo e che quando Peeta lo capirà ne rimarrà molto deluso, visto che son convinta che a lui piaccia sul serio Katniss.
Katniss sveglia Peeta con una miriade di baci e poi gli dice «Peeta, guarda cosa ti ha mandato Haymicht»
Per far mangiare Peeta ci vogliono un'ora di suppliche e minacce da parte mia e adulazioni e baci da parte di Katniss, ma alla fine svuota la pentola. Dopo che si è addormentato ceniamo io e Katniss.
«Rue, lo faccio io il primo turno di guardia» mi dice Katniss «Vai pure a stenderti accanto a Peeta»
«No!» dico di getto.
Katniss mi guarda stranita.
«È che se mi addormento, poi... e be' non voglio rischiare di attirare qui qualcuno»
Se mi addormento, il mio sonno sarà tormentato da incubi su mio padre e su Tresh e voglio evitarli il più possibile. Haymitch ha detto niente incubi nell'arena.
«Rue, devi dormire...» prova a convincermi Katniss.
«Va bene, ma posso farlo io il primo turno»
«Okay...»
Katniss si infila nel saccapelo con Peeta e dopo poco si addormenta.
Non so quanto sia passato, ma Katniss si è svegliata e mi ha obbligato ad andare a dormire.
Non so come alla fine ci riesco e mi addormento.

Rue: la Bimba di Panem Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora