17º giorno nell'arena

33 3 0
                                    

«Piccola, svegliati!»
Qualcuno mi sta scrollando.
«Rue, anvanti!»
Apro gli occhi e mi ritrovo Peeta e Katniss che mi fissano a meno di due centimetri dal mio viso.
«Non ho preso le pastiglie?» chiedo.
«Già, però non è andata così male» dice Peeta sorridendo.
Lo guardò e noto che ha il labbro spaccato.
«Peeta, ti ho tirato un'altro pugno»
«No gli hai tirato una piedata» ride Katniss.
«Scusa. Qualche segno del nostro nemico?» chiedo.
«No resta nell'ombra in modo preoccupante» afferma Peeta.
«Quanto pensate che avremo prima che gli strateghi ci spingano ad incontrarci?» chiede Katniss.
«Be', Faccia di Volpe è morta da quasi un giorno ormai, quindi il pubblico ha avuto molto tempo per fare scommesse e annoiarsi. Immagini che potrebbe accadere in qualsiasi momento» risponde Peeta.
«Sì, ho la sensazione che oggi sia il giorno»
Questa frase di Katniss mi fa pensare. Oggi è il giorno in cui o vinceremo, o moriremo. Niente via di fuga. Sinceramente spero nella prima, ma potrebbe anche essere che Cato abbia chi sa quale arma segreta nella manica. Non riesco a capire se sia intelligente o solo forte, non so cosa pensare.
Decidiamo di abbufarci e poi lasciare per sempre la grotta. Tanto sappiamo che questo sarà il nostro ultimo giorno nell'arena. Ci dirigiamo al torrente per lavarci e magari farci un bagno, ma lo troviamo completamente prosciugato.
«Il lago ecco dove vogliono farci arrivare» ipotizza Peeta.
«Forse negli stagni c'è ancora un po' d'acqua» spera Katniss.
Anch'io voglio sperare.
«Possiamo controllare»
Ma in realtà sappiamo che stiamo solo cercando di assecondarci.
«Hai ragione» afferma Katniss.
«Già, ci stanno spingendo al lago»
Vogliono uno scontro cruento in cui tutto si veda chiaramente. Quindi quale posto meglio dell'arena.
«Volete che ci andiamo subito o aspettiamo di aver finito l'acqua?» chiede Katniss.
«Andiamoci adesso, mentre abbiamo il cibo e il resto» risponde Peeta.
«Andiamo a farla finita con questa cosa!» dico io convinta.
Così partiamo e quando arriviamo alla Cornucopia, si sta facendo sera perché siamo partiti tardi. Ci guardiamo intorno per poi andare ad affrontare il nostro destino. Ci sediamo accanto al lago e ci riposiamo un po'. Ma qualcosa disturba la nostra quiete. Le ghiandaie imitatrici Si alzano in un grido di allarme. Ci alziamo in piedi; Peeta con un coltello, Katniss con l'arco e le frecce e io pronta a staccare dalla cintura un coltello da lancio. Vediamo Cato spuntare fuori dal bosco e puntare dritto su di noi. Non ha alcuna arma eppure punta su di noi (o è molto coraggioso, o è impazzito, penso). Katniss tira, ma la freccia cade di lato.
«Deve avere una corazza» spiega Katniss.
Poi capisco non viene verso di noi. Va via da qualcosa. Ma cosa?
Poi vedo una creatura che esce dal fitto degli alberi. Ce ne sono almeno un'altra dozzina. Poi inzio a correre dietro Cato, senza voltarmi.
Sono ibridi. Mai visti prima, ma sono ibridi. Orribili grossi lupi che corrono sulle zampe posteriori e usano le zampe anteriori come braccia e mani. Ma che cosa cavolo sono?
Ci stiamo dirigendo verso la Cornucopia. Di sicuro è un posto sicuro, almeno spero...
Inizio a salire sulla Cornucopia, anche se con qualche difficoltà visto che è bollente, per poi aiutare Katniss. Peeta ci sta raggiungendo. Cato è in delle situazioni disastrose e Katniss gli punta una freccia contro.
«Katniss, Peeta!» urlo.
Peeta sta cercando di arrampicarsi, ma è intralciato sia dalla gamba sia dal coltello che ha in mano. Sto cercando di aiutarlo alla bel e meglio, ma ho bisogno di una mano.
Poi sento urlare Cato «Ho detto: "Sono capaci di arrampicarsi?"»
A questo non ci avevo pensato.
Gli ibridi si raggruppano e insieme sono ncora più inquietanti. Annusano la Cornucopia, poi fanno spazio ad uno che prende la rincorsa e salta arrivando a tre metri sotto di noi. Questo mi fa capire che no, non si arrampicano, ma sì ci raggiungeranno e ci faranno a pezzettini.
Katniss urla.
«Katniss?» chiediamo preoccupati io e Peeta.
«È lei» dice.
«Lei chi?» chiede Peeta.
Poi inizia a girare la testa di qua e di là.
«Guardateli bene» urla in preda al panico.
Mi concentro su quello più vicino a noi. Ha il pelo biondo, gli occhi verdi e un collare con un sacco di pietre preziose su cui c'è scritto 1.
«Sono loro...» susssuro.
Katniss annuisce, mentre Peeta ci guarda sconvolto.
«Sono loro. Ci sono tutti. Gli altri. Tresh e Faccia di Volpe e... tutti gli altri tributi»
Ho paura. Paura che possano aver fatto qualcosa a questi ibridi. Qualcosa che li renda umani. Qualcosa che ci faccia odiare.
Gli ibridi cominciano un'altro assalto al corno. Uno prende Peeta che si aggrappa a Katniss che si aggrappa a me.
«Uccidilo!» gli urliamo.
Peeta lo pugnala è li aiuto a tirarsi su.
Cato è ancora agonante a terra. Ma tra poco si riprenderà a sufficenza da buttarci giù con gli ibridi che sembrano parecchio affamati. Infatti mentre mi stavo voltando, sento del sangue schizzarmi in faccia. Cato è davanti a noi e tiene Peeta in una presa mortale. Peeta non respira e ha un grosso taglio sulla gamba morsicatagli dall'ibrido. Io mi preparo a lanciare un coltello, mentre Katniss si mette pronta a scoccare una freccia.
«Uccidetemi e lui viene giù con me. E poi sta a voi due» ride Cato.
Non voglio che Peeta muoia. Non voglio vedere me e Katniss scontrarci. Solo ora mi rendo conto, come in così poco tempo, loro due siano diventati così importanti per me. E non perché senza di loro non sarei in vita, no, perché loro mi voglione bene vermente.
Peeta, che sta per morire soffocato, alza il braccio e fa una X sul dorso della mano di Cato. Cato comprende il significato subito dopo Katniss, ma ormai è troppo tardi. La freccia gli colpisce la mano e lascia andare Peeta che cade all'indietro e facendo cadere Cato che perde l'equilibrio e precipita. Urla e poi gli ibridi lo attaccano.
Noi tre ci stringiamo in un abbraccio aspettando il colpo di cannone. Cato resiste per più di un'ora, ma poi cade a terra e gli ibridi lo portano all'interno della Cornucopia. Ma ancora niente colpo di cannone. Cala la notte è scende il freddo, suona l'inno e Cato non c'è. Continuo a sentire i suoi gemiti di dolere. Vorrei poter mettere fine a tutto il suo dolore. Vorrei che ci fossimo conosciuti in circostanze diverse. Vorrei che gli Hunger Games fossero tutto un'enorme incubo.  Non mi posso demoralizzare ora però. Ce l'abbiamo quasi fatta.
Dedico la mia attenzione a Peeta che sta sanguinando copiosamente. Katniss si toglie la camicia e me la passa e mi passa anche la sua ultima freccia, così io faccio un laccio emostatico, poi fascio la ferita.
Ci sediamo uno abbracciato all'altro per tenerci caldo. Le ore che passano sono le più brutte della mia vita. Non riesco a dormire. I gemiti di dolore di Cato mi fanno stare male. In più fa un freddo cane. Vorrei solo che quegli orribili ibridi smettessero di farlo soffirire. Ma ovviamente secondo gli strateghi Questo deve essere il massimo dell'intrattenimento. Figurati se danno un po' di sollievo a quel povero che tanto sa già la sua fine e vuole solo che sia veloce.

Rue: la Bimba di Panem Where stories live. Discover now