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Il liceo faceva schifo.
Non avevo idea del perché mia madre mi ripetesse in continuazione che quelli erano gli anni migliori. Io, a dirla tutta, non vedevo l'ora che passassero il più fretta possibile. Non ne potevo già più.
Infatti...
Fu sufficiente aprire il mio armadietto per concludere la giornata in bellezza. Una cascata di vernice mi schizzò in piena faccia, macchiandomi la divisa della scuola.
Anni migliori, eh mamma?
Un coro di risate esplose alle mie spalle, mentre i flash delle fotocamere rimbalzavano sugli armadietti laccati e mi ripulivo gli occhi come potevo.
Fanculo.
Non mi faceva incazzare essere il zimbello della scuola, o venire ricoperta di pittura. Il problema è che qualcuno aveva avuto la bella idea di utilizzare tutti i miei tubetti di colore per farmi questo bello scherzo del cavolo.
Mordendomi la guancia, sbattei l'anta con forza e mi voltai pronta ad andarmene. Peccato che una figura mi si stagliò davanti e mi ostacolò la strada.
Non avevo bisogno di guardarlo per sapere chi fosse. Gale Morrison mi tormentava da quasi due anni, ovvero da quando mio fratello si era diplomato. Il mio primo biennio dell'High School era cominciato già di merda, insomma.
E tutto perché Connor aveva fatto a sua volta lo stronzo con quest'energumeno. Quindi a rimetterci dovevo essere io.
«Dove pensi di andare, Princeton?», sogghignò lui.
Scostai lo sguardo dalle sue dita sporche per fissarlo negli occhi azzurri. «Levati di torno e fammi passare. Non ho tempo da perdere con te, Gale. La campanella è suonata da un pezzo.»
Senza dire una sola parola, lui e i suoi capelli ramati si fecero da parte. Allungò addirittura una mano per invitarmi a superarlo e, sebbene sapessi che era stato fin troppo facile, avanzai comunque.
Insinuò il piede all'ultimo secondo, così inciampai e caddi sulle ginocchia. Una fitta clamorosa mi fece inspirare di scattò, intanto che lui e gli altri se la ridevano alla grande.
«Povera Audrey Mae... dovresti imparare a guardare dove cammini, sai?»
«Te lo diceva anche mio fratello quando ti faceva piangere come un coglione?», sibilai fra i denti, rialzandomi in piedi.
Fu un colpo basso. Ma non me ne fregava niente. Io e Connor condividevamo pur sempre lo stesso DNA. E se avesse saputo che Gale Morrison aveva reso me la sfigata di turno, lo avrebbe fatto a pezzi.
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Amuck
RomanceAudrey Mae e Hydra si conoscono da sempre. Lui è il migliore amico di suo fratello fin dall'infanzia, è il ragazzo della porta accanto che vive solo con il padre. È la sua prima cotta. E anche di tutte le sue compagne di classe. Non importa che l...