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Ho uno strano senso di disorientamento. Mentre attraverso la porta di casa con i vestiti fradici. «Gesù ma che hai combinato?» mamma si avvicina velocemente osservandomi. «Konnor. E non aggiungo altro.» ride sotto i baffi. «Non ridere ti prego.» sbuffo infastidita. «Non sto facendo nulla tesoro.» alza le mani in segno di resa. «La tua espressione dice tutto, mamma.» sospiro senza guardarla. «Vado a farmi una doccia. Una doccia vera.» ironicamente me ne vado nella stanza da letto e mi fiondo nel bagno adiacente alla mia camera. Credo di aver bisogno di una doccia fredda perché nella testa non fa che ronzarmi l'immagine delle labbra di Konnor e questo non va bene perché non lo sopporto. Privo il mio corpo dagli indumenti, e li sposto via con un calcio. Mi butto sotto il getto della doccia e mi lascio andare ad occhi chiusi. La cosa più sconvolgente che mi passa per la testa e solo in questo momento è che per tutto il tempo mi sono dimenticata per la mia cotta per Brandon e questo mi fa ancora più rabbia perché a farmene dimenticare è bastato stare nello stesso spazio vitale di Konnor. Eppure ancora mi domando come mai sia diventato così astio, così scontroso nei miei confronti. Se solo torno indietro con il tempo, ricordo ancora quando ho salutato tutti prima di partire e Konnor, a pensarci bene, non c'era. Non ricordo preciso quale impegno avesse ma non si presentò. E tutto si presenta decisamente strano. Non siamo mai andati del tutto d'accordo ma non ci rincorrevamo in questo modo urlandoci parole poco carine nei confronti dell'altro. A pensarci bene eravamo molto bravi ad organizzare scherzi. Lui sapeva esattamente quali punti cogliere per farmi saltare in aria i nervi e viceversa. Qualche volta univamo le forze e sferravamo qualche attacco agli abitanti del paese. Avvolta dai pensieri non mi accorgo che l'acqua inizia a diventare fredda ed io non ho lavato nemmeno tre quarti del mio corpo. «Haz. C'è qualcuno che ti cerca.» urla mamma dalla cucina. Esco dopo una sciacquata finale e veloce, pianto i piedi sul tappeto ai piedi della doccia e giro intorno al corpo un asciugamano rosa morbidissimo. A testa bassa irrompo nella mia camera scontrandomi, senza volerlo, contro qualcuno di possente. Alzo lo sguardo confusa. Konnor in tutto il suo ammasso di muscoli e sorrisi irritanti è di fronte a me. «Che vuoi? Sei venuto per il secondo round? Non ti è bastato quello a casa di Jason?» saetta lo sguardo su tutta la mia figura e poi sibilla lentamente «Non riesco a connettere con te quasi nuda davanti ai miei occhi. Potresti vestirti?» sbotta deglutendo e imbarazzato. Konnor in imbarazzo? «Mi hai vista un milione di volte da bambina mentre ci facevano il bagno manco fossimo dei cuccioli di labrador. Ora ti scandalizzi se mi vedi in asciugamano? Mi hai appena visto le tette cosa c'è di tanto proibito che tu non abbia già visto?» sbuffo per la situazione. «Sei una donna adesso e sei cresciuta e con te... - indica il mio corpo- anche tutto il resto.» rido sonoramente. «La tua virilità non ha autocontrollo per caso?» ribatto colpendolo nell'orgoglio. «Io so controllarmi benissimo.» ribatte deciso incrociando le braccia. Così, in tutta la mia spavalderia deciso di metterlo alla prova. «Questo possiamo constatarlo subito!» lascio scivolare l'asciugamano per terra e sfoggia uno sguardo del tutto fuorché innocente. Mi avvicino a Konnor, liscio il suo torace e mi avvicino con la bocca all'orecchio. Konnor deglutisce chiaramente in difficoltà «Che c'è Konnor? Non riesci a guardarmi negli occhi per caso?» lo sfido più che posso. «Cazzo Haz ma che ti salta in mente. Mettiti qualcosa addosso.» cerca di allontanarsi per afferrare l'asciugamano buttato a terra. «Sei impazzita?» mi copre senza guardarmi. Rido di gusto. Lo afferro e me lo giro di nuovo intorno al corpo poi, finalmente, torna a guardarmi. «Ho imparato tante cose fuori da Bakewell. Ti farà piacere scoprire che non sono più la ragazza dolce e tranquilla di una volta.» sospiro «Con questo se ha dichiarato guerra. Guerra avrai.» lo spingo fino alla porta che, pochi attimi dopo si chiuse sull'espressione scioccata sul suo volto.

Haz 1 Konnor 0

La serata all'Hunter Pub è iniziata da solo cinque minuti. Cinque minuti in cui mi maledico mentalmente di essere così sfacciata. Il fatto è che non penso prima di compiere dei gesti. Presa dall'istinto faccio qualsiasi cosa mi passa per la mente e me ne pento sempre dopo, quando ci maciullo il cervello a furia di bestemmie e imprecazioni contro me stessa. Kelly non fa che mangiare con gli occhi Grant intento a sorseggiare il suo drink senza accorgersi minimante delle occhiate di fuoco che la mia amica gli manda. Non capisco come certi uomini non colgano certi segnali così evidenti. Sembrano avere prosciutti sugli occhi. Lascio perdere questa scena imbarazzante e mi volto verso Lori, voglio sapere di più su lei e Brandon. Credo di essermi persa tante cose. «Voglio un aggiornamento generale.» la minaccio con l'indice puntato. Sbarra gli occhi come se non sapesse di cosa parlo. «Di cosa stai parlando esattamente?» arrossisce. «Vediamo...Di un certo fratello Blake?» alludo e giocherella con le mani. «Oh mio dio Haz. È così imbarazzante parlarne. Soprattutto con te.»

«E perché dovrebbe essere imbarazzante?»

«Perché hai avuto una cotta per lui per anni.» sussurra e sbarro gli occhi non appena termina la frase. «Sì, lo so. L'ho sempre saputo.» ammette chinando la testa. «Lori.» le poso una mano sulla spalla. «Ammetto che scoprirlo così mi ha un po' destabilizzata, ma non devi farti questi problemi con me. Sono tua amica e non ti impedirei mai di essere felice e poi...» tentenno indecisa se continuare o meno. «Poi?» marca. «Diciamo che qualcuno mi sta tenendo la mente occupata e mi ha fatto capire che in realtà non avevo nessuna cotta per Brandon.»

«Chi è questo qualcuno? Lo conosco? Vi frequentate?» sprizza alla velocità della luce. Scuoto la testa. «No per carità. È una persona che non sopporto. Diciamo solo che tutto il disprezzo che mi provoca mi tiene occupata.» porta l'indice sul mento e riflette. «Ma certo! È Konnor. Senza ombra di dubbio» resto a bocca aperta. «Ma... hai fatto un corso per futuri veggenti?» ride sotto i baffi. «Diciamo che sono a conoscenza di molte cose e comunque. Anche lui dice in giro che andate molto d'accordo.» mi strizza l'occhio perché so esattamente che ha detto tutto il contrario. Piccolo stronzo che non è altro. Brandon e Jason ci raggiungo pochi secondi dopo. Jason si siede accanto a me mentre Bradon si siede accanto a Lori e le cinge le spalle con un braccio. A guardarli bene sono bellissimi. «Allora...» bisbiglia Jason. «Se stai per nominare quel troglodita del tuo amico evita Jason.» ribatto infastidita. Perché tutti me lo nominano. Ma non faccio in tempo a dirlo che irrompe nel locale e in compagnia di una ragazza che non ho mai visto. Li osservo mentre con nonchalance si dirigono verso in bancone e iniziano a chiacchierare con Henry il proprietario del locale. Tiene incatenata la amno sulla schiena scoperta e non la sposta nemmeno si un millimetro. Ogni tanto rivolge di sfuggita uno sguardo da questa parte. È chiaro, sta giocando, proprio come aveva promesso di fare. Sbuffo ironicamente e un po' troppo rumorosamente, visto che tutti mi fissano incuriositi. «Cosa volete?» mi acciglio e incrocio le braccia al petto. «Ti stanno sprizzando gli occhi fuori dalle orbite.» Marcus canzona prendendosi il gioco di me. «Vi sbagliate di grosso. Se proprio vogliamo dirla tutta. Mi ha sfidato e questa sceneggiata qui – indico Konnor che nel frattempo si sta limonando di gran gusto la ragazza sconosciuta- è tutta una ripicca per quello che è successo oggi.» alzo le spalle. «E cosa è successo oggi?» chiede curiosa Kelly. Jason mi precede. «Hanno litigato per chi dovesse andare prima in bagno. Ne sono usciti entrambi bagnati dalla testa ai piedi da quello che ho capito hanno lottato con l'acqua. » racconta ridendo e Brandon lo segue a ruota. «Quello è successo prima che venisse a casa mia.» ribatto. «Oh. E venuto da te?» continua a domandarmi Jason. «Si e l'ho sfidato. Anzi a dir la verità ha insinuato che sono ancora la dolce e ingenua Hazel di un tempo. Gli ho solo fatto capire che non è più così.» affermo decisa a terminare il mio discorso con gloria e orgoglio. «E come avresti fatto?» Lori conclude. «Semplice mi ha sorpresa in accappatoio, ho sfidato la sua virilità perché continuava a ripetermi di coprirmi. Ho buttato l'asciugamano a terra e l'ho sfidato. Fine della storia.» il mio tono tranquillo non traspare nessuna emozione come se denudarsi non fosse così importante e personale. «Tu COSA?» sbotta mio fratello. «Oh andiamo Jason mi avete vista più volte Konnor, tu e Bradon nuda da bambina che qualsiasi altro essere umano! Cosa c'è di tanto sconvolgente da reagire così sorpreso?» Uomini! «Forse il fatto che sei una donna adulta ora? E che dall'altra parte hai praticamente qualcuno con gli ormoni sparati a mille? Visto che apparentemente non lo vediamo mai con nessuna? Volevi fargli venire un infarto per caso?»

«Fino ad oggi!» non capisce di cosa sto parlando. «Non l'avete visto con nessuna a parte oggi.» lo indico e lo sorprendiamo a fissarci con uno sguardo compiaciuto. Che sbruffone! Levati quel sorriso dalla faccia!



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SPAZIO AUTRICE.

Siamo arrivati al capitolo quattro e ancora non ho scritto nessun spazio autrice. Arrivati a questo punto vi chiedo cosa ne pensate dell'inizio di questa storia? Vi tiene incollate? Continuerete a leggerla. Fatemi sapere le vostre opinioni. :)

L'attimo in cui ti ho rivisto.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora