Prologo

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"La qualità più utile alla nostra felicità è quella di bastare a noi stessi, di essere tutto a noi stessi in ogni cosa e di poter dire omnia mea mecum porto."

A. Schopenhauer


BALTIMORA

"Buongiorno" la sua voce dolce avrebbe resuscitato anche I morti.

"Good morning honey" avevo risposto io, con la voce ancora impastata dal sonno, che mai avrebbe potuto competere con il suono della sua.

"Un anno qui, e ti sei gia' dimenticata delle tue radici, Sacrofano?"

"Lo sai, ormai e' una continua lotta tra cuore e radici, il primo ovunque sia tu e le ultime a casa, con I miei amici, la mia famiglia e la mia nonnina".

"Per ora questa lotta la sto vincendo io, lo so sono irresistibile"

"Si certo. Che dici, ce lo meritiamo un bel brunch dopo aver lavorato per due settimane senza respiro?"

"Dovresti chiedere al tuo capo americano, dicono che sia addirittura piu' affascinante di quello romano"

"Sara' la vecchiaia, forse e' come il vino, matura bene"

"Vecchio a chi, ragazzina?"

"A lui, mica a te. Comunque, che facciamo ci alziamo?"

"Va bene, vado a fare la doccia, cosi' ti libero il bagno. E vedi di non restarci per ore..."

E cosi si alza, con indosso solo i boxer, ed io non posso fare altro che ammirare la sua schiena, Bianca e muscolosa, e continuare a chiedermi perche' mi sia capitate una fortuna cosi', proprio a me: la regina delle sfigate!

Appena sento l'acqua scorrere, mi alzo anche io, apro la finestra per lasciare entrare il tiepido sole primaverile, il cinguettino degli uccellini ed I caldi colori dei fiori appena sbocciati.

Dopo tanto dolore e incomprensioni, finalmente sono felice. Abbiamo trovato un nostro equilibrio, pur non rinunciando ai nostri due bei caratterini!

ROMA

Un' altra giornata come le altre. In attesa della piu' terribile delle notizie. E' struggente restare qui, in un luogo vicino al quale ti sei trovata a passare, quasi tutti I giorni da 15 anni, senza mai esserti chiesta quali siano le storie e I sentimenti di chi lo abita. Mi chiamo Aurora Conforti, ho 15 anni, mio padre ci ha lasciate a causa di un incidente 10 anni fa e da qualche settimana abito nella casa famiglia del mio quartiere, in attesa della telefonata che spezzera' il mio cuore e la mia vita per sempre: mia mamma e' ricoverata in ospedale, ormai in fin di vita, ed io non ho piu' ragione di esistere.

Certe volte, la vita puo' essere davvero uno schifo, anzi chi prendo in giro? Chi avrebbe il coraggio di definire, questo continuo susseguirsi di perdite e delusioni, vivere. Sono abituata a contare solo su me stessa, e ora piu' che mai, se davvero c'e' li fuori un motivo per cui io dovrei continuare ad andare Avanti, dovro' scoprirlo da me. Il telefono squilla, il mio cuore si blocca, tutte le funzioni vitali dentro di me vanno in stand-by, tanto che quando Rossella, l'assistente sociale fa capolino nella mia stanza con gli occhi lucidi ed il dolore dipinto sul volto, non riesco nemmeno a versare una lacrima.

Da oggi, Domenica 22 Aprile 2018, sono sola al mondo.


L'allieva 3: AA-CC-ACWhere stories live. Discover now