Capitolo 14

3K 102 11
                                    


CAPITOLO 14

"Live for yourself, you will live in vain. Live for others, you will live again"

Bob Marley

POV CLAUDIO

La mattina seguente mi sveglio con una strana sensazione, eppure Alice, che e' l'unica cosa che conta per me ormai da qualche anno, anche se ho fatto un po' fatica a realizzarlo, e' qui al mio fianco. Da ieri sera qualcosa e' cambiato inevitabilmente. Se mi vedesse il Claudio di un paio d'anni fa probabilmente riderebbe di me. Il dottor Conforti che si preoccupa di ben due persone e nessuna delle due e' se stesso, pero' almeno entrambe sono di sesso femminile. Qualche briciolo di coerenza l'ho conservato.

E' facile capire che il nodo in gola che ho e' per la discussione di ieri sera con Aurora. Io ancora faccio fatica a credere a quanto possa essere indisponente, a quante altre litigate ci saranno e a quanto sia stato precipitoso e irrazionale a decider per l'affidamento. Solo un'altra volta, in tutta la mia vita, mi sono comportato cosi' ed ora mi ritrovo a dormire accanto alla donna piu' imbranata, curiosa e snervante che esista ma senza la quale le mie giornate perderebbero ogni valore. Il pensiero felice di Alice mi da rinnovata linfa, quindi mi alzo e decido di andare in cucina per preparare la colazione alle mie due croci. Faccio il minor rumore possibile per non svegliarle, meglio godersi I primi momenti della giornata in santa pace. Non sono molto pratico di preparazione pasti, soprattutto se richiedono l'accensione dei fornelli, opto percio' per una elegante esposizione di fette biscottate, frollini, pan carre' tostato, tiro fuori dal frigo il succo d'arancia, metto su il caffe' e riscaldo il latte. Mentre ammiro la mia opera mi sento afferrare da dietro, mi volto e ricevo un dolcissimo bacio del Buongiorno. Ci sediamo a tavola e ci dedichiamo al caffe', uno dei momenti irrununciabile per me al mattino. Alice come al solito non fa altro che chiacchierare, ragion per cui la nostra tranquillita' viene presto interrotta dal tipico borbottio degli adolescenti appena svegli:

"E' necessario fare tutto questo rumore per bersi un caffe'? Ma che ora e'? Oggi e' sabato!! Non vedo l'ora che camera mia sia pronta" e si siede con noi versandosi il latte.

"Buongiorno anche a te" ironizzo io.

"Immagino che il Nesquik non ce l'hai" con solo otto parole mi dimostra quanto sia ancora una bambina e quanto possa ancora aver bisogno di me, nonostante I quindici anni di assenza.

"No, ma se vuoi puoi fare la lista delle cose che ti piacciono e oggi pomeriggio le Andiamo a comprare, d'altronde e' anche casa tua" Alice si inserisce nella conversazione.

"Tu oggi pomeriggio non vai da nessuna parte. Ieri ho cercato la bozza della relazione di fine anno nel tuo pc, il nulla cosmico. Solo il titolo hai scritto, ti ricordo che dopodomani e' la data utile per la consegna e non avrai nessun trattamento di favore. Mi sa che ti aspettano 48 ore di reclusione, faro' un'eccezione solo per andare a Sacrofano dai tuoi" dico. Mi dispiace per lei ma essere la donna del suo professore significa anche questo.

"Merda, e' vero" risponde lei e sul suo volto riconosco la solita ansia dell'ultimo secondo che la caratterizza. Mai una volta che non si riduca alle ultime ore, le piace proprio camminare sull'orlo del baratro.

"Non vi preoccupate, la spesa la faccio io tornando dall'Istituto. Devo consegnare la nostra domanda formale per tornare qui a Roma, anche se ho gia' preso accordi con la dottoressa Parente e con il direttore dell'Universita' di Baltimora. Da lunedi' mattina dovremmo essere operativi a tutti gli effetti" le spiego, pratico e produttivo come sempre.

"Non vedo l'ora. Mi e' mancato molto piu' di quanto immaginassi, ogni angolo, ogni persona, persino la Wally" scherza.

A questo punto mi volto verso Aurora che non ha ascoltato una parola di cio' che abbiamo detto e ignora anche la mia regola del "no cellulare" a tavola:

L'allieva 3: AA-CC-ACWhere stories live. Discover now