37°Capitolo_Repentance

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37. Repentance

Non salutai nessuno.
Quel giorno, in cui ero scappata non appena avevo confessato tutto, non dando neanche il tempo a lui di rispondere. Avevo preso le cose più importanti e me ne ero andata, senza dire niente a nessuno.
Ho chiesto a Yukio se poteva evitare di dire a qualcuno la posizione della casa che mi aveva procurato e ha pure aiutato a spostare la roba che avevo lasciato in caserma, andando là lui per me.
Volevo evitare a tutti i costi di incontrarlo.
Ho sentito molte cose in questi due mesi di assenza.
Levi è diventato più serio, più nervoso e rigido coi ragazzi. Non parla quasi con nessuno e quando Hanji o Erwin si avvicinano per parlargli, lui risponde solo se strettamente necessario.
"Sembra non abbia superato le tue dimissioni"
Questo è quello che dice Yukio, trovatosi più del solito ad incontrarlo visto la sua presenza più frequente nella caserma del corpo di ricerca per aiutare Erwin col cambiamento di squadra dopo l'enorme perdita che hanno avuto.
In poche parole è tutto un casino.
Io nel frattempo cosa sto facendo?
Lavoro per la mia padrona di casa. Alias, nonna di Yukio.
Vive nella casa affianco e il suo negozio è proprio sotto. Tutto questo nel Wall Rose.
In cambio del mio lavoro sia di pulizie che di produzione e riparazione tessuti di abiti e altro, non mi fa pagare l'affitto e in più mi dà una consistente somma di denaro per "fare una bella vita essendo giovane e dopo aver fatto la militare"
Oggi c'è una grande folla per le strade.
Seduta sul mini-balconcino della finestra, alterno gli sguardi dalla camicia che sto riparando alla strada che conduce al portone principale.
-Ti manca?-
Sussulto al parlare della signora e mi giro verso di lei.
-Eh? -
-Ti manca? -ripete.
Al solo udire quelle parole, nella mia mente si crea l'immagine del ragazzo dagli occhi grigi e dai capelli corvini.
L'immagine di lui mentre posa una mano sulla mia guancia e mi guarda con gli occhi stanchi e tristi che percorrono tutto il mio viso tremando e la bocca leggermente aperta.
La guardo per qualche secondo, poi torno a guardare la strada, con gli occhi bassi. Quasi spero di individuarlo tra quella enorme massa di gente, carri, cavalli e soldati.
-Tesoro, quello sguardo lo conosco. -la donna si avvicina a me, prende una sedia e si posiziona esattamente di fianco. Prende dalle mie mani la camicia e comincia a rattopparla lei.
-N-Non si preoccupi, ce la faccio. -faccio per riprendermela ma l'allontana dalle mie mani.
-Lo so che ce la fai, ce la fai sempre. -rimango in silenzio, completamente colpita dalle sue parole così semplici ma così profonde allo stesso tempo. -Tesoro, lo conosco quello sguardo. -
-Quale sguardo? -chiedo, non capendo a cosa si stia riferendo.
-Non te ne sei andata dalla legione solo perché ne avevi voglia, c'è qualcos'altro, vero? -
Un peso si posa sul mio petto e raccolgo le gambe al petto, appoggiando la guancia in mezzo ad esse. -Già. -dico allungando la vocale alla fine, con un tono più basso del normale.
-Ti ho sentita parlare con Yukio. -fa una piccola pausa sperando in una mia reazione. -È successo qualcosa col caporale Levi? -
Un groppo mi compare improvvisamente in gola e in poco tempo delle lacrime solcano le mie guance. Vengo scossa dai singhiozzi e la donna mi accarezza dolcemente la gamba coperta dal vestito lungo a cui ancora non mi sono abituata.
-Io lo amo. -dico con la voce spezzata. -Non posso amarlo. -
-Perché non puoi? -
-Siamo due soldati, dell'armata ricognitiva, siamo destinati a morire più presto del dovuto. So perfettamente che se rimarrò vicino a lui, se mai morirà, non riuscirò a tollerarlo. -quasi non riesco a parlare.
-E tu hai pensato di lasciare tutto e allontanarti da lui perché prima o poi questo sentimento si sarebbe affievolito e di conseguenza alla sua morte avresti provato meno dolore. -
Annuisco, incapace di produrre qualsiasi parola sensata.
Porta la sua mano percorsa dai segni del tempo sulla mia guancia bagnata, guardandomi teneramente.
-Prima di sposarmi col comandante Pixis, tempo prima, ero promessa sposa di questo ragazzo. -fa un attimo di pausa. -Faceva parte dell'armata ricognitiva, era il capo della squadra operazioni speciali, proprio come te e Levi. Era uno dei migliori. -i suoi occhi brillano mentre parla, guarda un punto indefinito del pavimento con un sorriso leggero sulle labbra. -Eravamo innamorati. Veramente innamorati. Nonostante ci vedessimo poco per via dei suoi compiti e allenamenti, ogni volta che ne trovava l'occasione mi portava in un posto non molto lontano dalla caserma, una radura che non conosceva nessuno, solo per parlare con me. - penso alla radura in cui sono solita andare, penso se sia proprio quella che intenda. -In una missione, tornò gravemente ferito. Si riprese velocemente e senza problemi, ma soffrii e presi talmente tanta paura che scappai. Mi allontanai senza dire niente, mi nascosi nel distretto più sconosciuto di tutto il Wall Maria per non essere assolutamente trovata.
Tesoro, non sai quanto stessi male. La sua lontananza mi stava divorando da dentro, pensai a lungo a questa mia decisione ma quando decisi di andare ad accoglierlo al ritorno di una missione per parlare della mia scomparsa e delle ragioni , fu troppo tardi.
Era morto.
Nonostante quel tempo lontano da lui, i miei sentimenti non si affievolirono.
Anzi, me ne pentii.
Mi pentii di non essere stata al suo fianco il più tempo possibile, mi pentii di non avergli dato spiegazione, mi pentii di non averlo sposato, mi pentii di essere fuggita.
Tutto questo per dirti che non importa quanto tempo passi o quanto lontani voi siate, sarai legata a lui per sempre. Nello stesso modo in cui lo sei adesso.
Quindi tesoro, ti prego, goditi il tempo che ti stanno dando, goditi la tua giovinezza, soffrirai, questo sì, ma fidati, ne sarà valsa la pena. -
Rimango a fissarla per un lasso di tempo indeterminato, mentre il silenzio domina la stanza.
Elaboro quello che mi ha appena raccontato e realizzo quello che ho fatto.
Quasi non mi rendo conto che le lacrime hanno smesso di scendere dalle mie guance.
Il mio sguardo cade di nuovo verso la strada sotto la finestra. La guardo insistentemente cercando da quassù il ragazzo, non riuscendo però a scorgerlo.
Sento la donna ridacchiare e la camicia scivolare via dal mio corpo.
-Vai pure, ci penso io a questa. -dice indicandola tra le sue mani.
-È veramente sicura? -
-Vai! -
Sorrido e non perdo tempo a scendere in strada.
Faccio scorrere velocemente gli occhi verso tutti i soldati, cercando i volti a me più familiari.
Vado verso il centro dello squadrone, dove di solito c'è la squadra operazioni speciali, e nel mentre mi scontro con varie persone.
Ho capito l'enorme cazzata che ho fatto solo dopo che mi è stata mostrata una prova.
In questo momento ho solo voglia di rivederlo, parlargli e...nonostante la mia vita pacifica qui all'interno del muro Rose, ritornare nell'armata.
Sono nata assassina e morirò come tale. Non posso cambiare il mio DNA.
Vedo a qualche metro di distanza, la testa e il manto nero di un cavallo più che riconoscibile.
Il mio cuore perde un battito nel vedere la squadra quasi tutta al completo.
Manca solo una persona all'appello. Levi.
Mi lancio dentro lo squadrone senza pensarci un secondo in più, sperando con tutta me stessa che sia piegato e che non riesca a vederlo in mezzo a tutta quella gente.
Non appena supero l'ennesimo carro e qualche cavallo, mi ritrovo finalmente nello spazio della squadra operazioni speciali, davanti al cavallo nero.
Incredibilmente mi riconosce e nitrisce leggermente.
Sorrido e gli accarezzo il muso, ricevendo uno sbuffo di approvazione.
Nel frattempo mi guardo attorno e la mia attenzione viene catturata da una persona seduta a terra, esattamente ai piedi del cavallo. Appoggiato con la schiena ad una delle sue gambe.
Ha le ginocchia piegate e uno dei gomiti appoggiato su una di esse. La mano massaggia lentamente la fronte mentre si sente il suo respiro pesante fin qui.
I capelli corvini si muovono leggermente a ritmo del suo leggero scuotere del capo e incrocio il suo sguardo non appena lo alza verso di me.
-Levi. -


•Hate Me• └ LevixReader ┐Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora