8.Felicità inaspettata.

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Non mi era mai capitata una cosa del genere. Tutti i miei compleanni erano stati un fiasco, fino a quando Massimo, non entrò a far parte della mia vita.
Sorrisi timidamente quando sentii le sue parole e quasi mi stupii. Dovevo ammetterlo, non ci ero proprio abituata.
Il titolare del ristorante, ci accompagnò ad un tavolo, posizionato esattamente al centro del salone. Candele, posate d'argento, tutto era perfetto, perfetto quasi da stare male.
Una volta accomodati, Massimo ordinò uno Chardonnay ghiacciato e non appena il galantuomo si allontanò, non potei fare a meno, che sorridere, come una bambina che a Natale, riceve il suo giocattolo preferito.

«È il mio vino preferito, hai pianificato proprio tutto, come...come hai fatto?»

«Ti dice niente il nome, Clara?»

Alla sua risposta, sgranai gli occhi. Aveva organizzato tutto con l'aiuto della mia migliore amica. Forse, non ero poi cosi sola.

«Appena torniamo a scuola, mi sente quella!»

Esordii, senza tentare in alcun modo di nascondere il rossore che imporporò le mie guancie.
Scattai leggermente, non appena vidi che Massimo, spostò la sedia, da davanti a me, al mio fianco, cosi da ritrovarsi vicinissimo a me, potevo addirittura sentire le nostre ginocchia sfiorarsi.

«Oh no, invece io devo ringraziarla, per quanto mi è stata di aiuto, ed anzi, dovrò anche dirle quanto sei meravigliosamente bella, quanto brillano i tuoi occhi»

Non appena pronunciò quelle parole, sentii la sua mano, sfiorarmi la guancia ed il polpastrello del suo pollice, sfiorarmi lo zigomo.
Quel gesto, mi mandò in confusione totale, avrei voluto dire tante cose, ma le parole rimasero bloccate.
Benedii l'arrivo di uno dei tanti camerieri, che servì il vino, ma notai un'occhiata furtiva tra i due.
Nel giro di pochi istanti, le luci divennero soffuse e sentii partire la mia canzone preferita: My Heart Will Go On.
Massimo si alzò e mi porse la mano.
Ed ecco che successe ancora: i miei occhi divennero lucidi, ma cercai comunque di mantenere un contegno, mentre, mi alzai e mi ritrovai per l'ennesima volta, a pochi centimetri da lui

«Signorina, mi concede questo ballo?»
« Si, assolutamente si»

Riuscii a pronunciare quelle tre semplici parole, con la voce che mi tremava, prima di abbandonarmi completamente a lui, cosi da iniziare a ballare quel lento, che senza dubbio, sarebbe stato il più bello di tutta la mia vita.
Riuscivo a percepire il calore del suo corpo, visto il modo in cui mi stringeva, la sua barba, morbida, sfregare contro la mia guancia,la sua voce, che aveva la capacità di farmi impazzire.

«Manca solo una cosa per rendere la serata indimenticabile»

Mi allontanai leggermente, guardandolo stupita per le sue parole.
Era già tutto perfetto, niente avrebbe potuto rendere il tutto, ancora più bello.

«E....cosa?»
«Questo!»

Non feci in tempo ad elaborare la sua risposta, che le nostre labbra si incontrarono, finalmente.
Un bacio lento, passionale, voluto, desiderato,diverso da quello in biblioteca, c'era qualcosa di strano, di misteriosamente bello.
La sua lingua si intrecciò dolcemente alla mia e tutto ad un tratto, mi dimenticai del resto del mondo.
C'eravamo solo io e lui.
Adesso si, che era tutto perfetto.

Sei tu, il mio destino...Where stories live. Discover now