Capitolo 1

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Ed eccomi qui: davanti allo specchio intenta a rendermi presentabile per la festa di stasera. Quelle due galline che ho per "amiche" mi hanno invitato facendo finta che gli importi di me per farsi ammirare dalle altre persone. In realtà mi hanno invitata perché hanno bisogno di me: ogni volta devo aiutarle a non fare qualche guaio da sbronze. In più devo riaccompagnarle a casa con la mia macchina. Una vera scocciatura! Intanto, però, se non esco con loro non esco con nessuno e non voglio confermare l'opinione su di me come "la ragazza asociale".

Per me non è importante come mi vesto, l'importante è che sono me stessa! Per questo apro le ante dell'armadio di camera mia e scelgo cosa indossare: direi che un maglione blu abbinato a dei jeans neri non è tanto orribile.. Passo leggermente il mascara sulle mie già folte ciglia e metto il burrocacao sulle labbra. Una cosa che per le altre ragazze sarà strana è che odio truccarmi. Proprio non sopporto il trucco sul viso; già solamente il mascara mi dà fastidio: il fatto è che dimentico di avere il trucco in faccia e quindi nel momento in cui vado a stropicciarmi gli occhi, per esempio, divento un panda di punto in bianco.

Indosso le mie sneakers nere e il giubbino nero con il peluche beige attorno al cappuccio e sono pronta. Ora non mi resta altro che uscire di casa e andare a prendere Jennifer e Stefania. Sono a casa di Jennifer ad aspettarla fuori, ma vedo che a casa di Stefania non devo andarci: sono già insieme. In pratica, hanno scelto insieme cosa indossare, si sono aiutate a vicenda per essere perfette per questa sera. A me, ovviamente, non mi hanno detto niente di unirmi a loro. Ormai mi ci sono abituata. Entrano tutte sprint in macchina e dopo averle salutate a malapena partiamo.

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Ovviamente, dovevo aspettarmelo che mi avrebbero lasciato qui da sola e mi avrebbero escluso, come il loro solito! E io, che credevo che mi avrebbero almeno cercata, ma a chi voglio prendere in giro: a nessuno importa niente di me.. Appena siamo scese dalla mia macchina, si sono catapultate dentro l'enorme villa di un loro amico che oggi compie gli anni. -Ci vediamo dopo Michelle?- mi aveva chiesto Stefania, con finto interesse. -Stefania, non ricordi che ci deve riportare a casa dopo? Dovremo per forza incontrarci di nuovo!- dice Jennifer con quella sua voce da papera. E mi avevano lasciato lì, in mezzo al corridoio pieno di gente, senza sapere cosa fare né dove andare.

Dio, quanto le odio! Perché non mi vengono nemmeno a cercare? Perché non mi vengono a fare compagnia? Ma è molto semplice: a loro non importa niente di me. A loro importa solo farsi notare dai ragazzi e fare le principesse con un chilo di trucco addosso. Ma perché ho accettato di venire a questa stupida festa! Sono qui, su alcuni divanetti con di fronte un tavolino, in angolo appartato dell'immenso salone affollato da corpi sudati che ballano e si divertono. Io non ballerei mai davanti ad altre persone, nemmeno se ci fosse la mia canzone preferita: già se cammino davanti ad altre persone mi sento a disagio e penso a quello che può pensare la gente su di me. Mi faccio mille paranoie su ogni cosa, è più forte di me, ho paura di quello che può pensare la gente su di me..

Sto pensando a quanto sarei stata bene a casa: sul divano, col mio gatto che mi fa le fusa, con un buon libro in mano.. Tutto ciò che ho bisogno per essere veramente me stessa. Sono quasi tentata di andare a chiamare quelle due oche per tornare a casa. Sono quasi due ore che sto qua da sola, sperando che qualcuno mi noti e mi venga a parlare, anche per sciocchezze. Ma niente. Ora le vado a chiamare: sono stufa!

Odio mischiarmi tra la gente ed essere al centro dell'attenzione, ma non c'è altro modo per chiamarle. -Ragazze andiamo?- -Perché Michelle? Ti sei stufata di stare là da sola?-dice con voce velenosa Jennifer. -No, è che sono stanca.. Voglio andare a casa.- Tutti mi guardano e io cerco di nascondermi dietro i miei capelli lunghi. -Oh, dai.. Stiamo un altro po'!- ribatte Stefania. -Sentite fate come volete, io me ne vado!- detto questo giro i tacchi e me ne vado ma delle unghie lunghe mi si conficcano nella pelle del polso, obbligandomi a girarmi. -Oh, dai non fare così. Ricordi che ci devi accompagnare tu a casa?- Stefania mi rivolge un falso sorriso amichevole, di quelli che ne ho visti fin troppi. -Vi lascio qui, vi fate venire a prendere dai vostri genitori. Ciao.- corro verso la grande porta d'entrata, in attesa di lasciare tutto questo alle spalle.

Ora andrò a casa, starò un po' con la mia famiglia e poi andrò a dormire, immergendomi nel luogo in cui i sogni sono migliori della realtà.

Ciao, cari followers! Ieri non ho potuto aggiornare, ma spero di essermi fatta perdonare con questo primo capitolo, oggi.. Ci sentiamo sabato con il secondo capitolo! Vi amo, Giada❤

E' dal dolore che si può ricominciare #Wattys2019 [Completa]Where stories live. Discover now