missione misteriosa

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Ormai era diventata un'abitudine, per la terza volta mi stavo dirigendo alla stazione, sempre alla solita ora.
Una volta arrivata, cercai Sara e stranamente la trovai seduta sulle rotaie, vicino ai vagoni malridotti.
Andai di corsa da lei e iniziai subito a parlarle:"Voglio delle risposte. Ieri mi hai parlato di una missione, vorrei che mi dicessi di più...".
-"Devi scoprire il segreto che sta in questa stazione."
-"Ma quale segreto? E poi, perché ieri sei sparita nel nulla? Ma sopratutto che ci fai ancora con la stessa camicia da notte? Non senti freddo?".
-"Quante domande!".
-"Vorrei sapere chi sei esattamente e perché dovrei scoprire questo segreto, aspetto solo delle risposte, come ti ho già detto".
-"Era il 1984 quando un treno ebbe un guasto e a causa dell'alta velocità i vagoni si capovolsero, alcune parti presero fuoco. Non si capí mai quale guasto avesse potuto avere il treno.
Morirono molte persone, una di queste, sono io."
-"ASPETTA,COSA?! Io sto parlando con un fantasma?!".
-"Non sono un fantasma.
Sono uno spirito.
So che per te non ci sarà molta differenza, ma sono qui per aiutarti."
"Non ci posso credere!! Ma gli spiriti hanno il pigiama?".
-"Quando si muore, si indossa una camicia da notte come se, si stesse dormendo, ma in un sonno molto più profondo e senza risveglio".
Rimasi allibita, non sapevo più cosa dire.
Non poteva essere reale!
Forse, era tutto dentro la mia testa, pensai, ma sapevo che stava succedendo davvero, eppure non volevo crederci.
Mi sembrava tutto così assurdo.
-"Cerca il segreto, solo tu puoi scoprire dove si può trovare o cosa può essere. È qui da qualche parte."
Fu l'ultima cosa che disse e proprio come il giorno precedente, sparí nel nulla.
Iniziai a cercare.
Nonostante fossi ancora incredula, decisi di voler scoprire a tutti i costi il misterioso segreto della Stazione 84.
Cercai tra i vagoni distrutti, ma non c'era nulla, se non polvere, oggetti rotti e sedili malconci.
Stanca di cercare tra i rottami, mi misi a esplorare più a fondo la metropolitana.
Andai più avanti dei vagoni della catastrofe, seguii la strada finchè non vidi la sala d'attesa, la biglietteria e tutto ciò che dispone una stazione.
Nella sala d'attesa c'erano cinque posti a sedere.
Un orologio,ormai fermo da anni,era posizionato al centro della sala.
Il pavimento aveva delle piastrelle grigie e i muri erano di un bianco sporco.
C'era inoltre una scala, la quale portava a una porta.
Sarebbe stata l'entrata e l'uscita della stazione, ma era chiusa, così da cercare di rendere vietato l'ingresso.
Anche se, chi aveva voluto chiudere la metropolitana, si era dimenticato della porta da cui entravo di solito.
La biglietteria era situata in un angolino della saletta, che non era molto grande.
Dopo l'esplorazione, andai sul binario e mi divertii a fare l'equilibrista sul bordo delle rotaie ma, improvvisamente caddi.
Mi sbucciai un ginocchio, non era una novità!
Mentre guardavo il mio ginocchio ferito, notai qualcosa di insolito.
Vidi una botola.
Provai ad aprirla, peró non ci riuscii.
Avevo in' infrenabile curiosità di scoprire cosa ci potesse essere sotto.

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