Trillian

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Mi sveglio quando l'orologio che porto al polso inizia a trillare a mo' di sveglia. Intontita, sollevo la testa dal cuscino. Mi chiedo come mai sia così buio a quest'ora, poi mi ricordo che sono in mezzo allo spazio e l'unica luce è quella artificiale, che filtra da sotto la porta chiusa nel corridoio.

Guardo l'orologio e mi rendo conto che è da un po' che la sveglia sta suonando.

Sono di nuovo in ritardo.

Mi vesto più in fretta che posso, infilandomi i pantaloni, gli stivali e la tunica, e schizzo fuori dalla porta. Poi corro di nuovo dentro per recuperare la spada laser che ho dimenticato.

Mentre attraverso il corridoio, stringendomi in vita la cintura, da una porta esce Tarkin, il Gran Moff. Mi scocca un'occhiataccia. Mi odia. O almeno non si fida di me. Credo che ce l'abbia ancora con me perché l'ho quasi ucciso.

Ammetto di aver leggermente perso il controllo quando l'ho aggredito. Stavamo litigando riguardo a quella che lui chiama la mia "interferenza" negli affari dello stato maggiore e io gli ho ribaltato un tavolo addosso.

Sono fatta così: non riesco a controllare le mie emozioni. Il che, nonostante quello che potrebbe sembrare, non va tanto bene per una futura Signora dei Sith, quale mi pregio di essere. Come il mio maestro, Darth Vader, mi ripete almeno cinque volte al giorno "sono un Sith, non un animale che brandisce un bastone", e non devo soccombere alle emozioni, devo usarle. Perciò, paradossalmente, il mio errore non è stato assalire Tarkin: è stato assalirlo senza la piena consapevolezza di quello che stavo facendo.

Io vado da un capo all'altro dell'intera gamma emotiva di un essere vivente in tempo di record, passo dal riso al pianto, dall'odio all'affetto con una velocità sorprendente; adesso non vado più nel panico con facilità, ma sono nervosa e impulsiva – e sono stata a lungo soggetta a quelli che Vader chiamava "attacchi di Forza", cioè come se una palla di Forza partisse da me quando il mio cuore accelerava i battiti e colpisse la prima cosa a portata. Una volta sono stata spedita in uno stanzino dello smistamento posta, a leccare buste in solitudine, perché, dopo aver perso le staffe, ho fatto saltare la corrente in un'intera ala del palazzo di Coruscant, e Vader non voleva credere che io, dato che non era mia intenzione, non avessi fatto di tutto per evitarlo, alla bella età di diciannove anni.

Adesso controllo la Forza perfettamente. Ma per lungo tempo, sembrava più che altro che ci litigassi, anche se in effetti è così che funziona con il Lato Oscuro. Nei primi anni del mio addestramento, però, non riuscivo a usare la Forza a meno di non essere completamente fuori controllo. Avevo un gran terrore che Vader perdesse la pazienza, decidesse di aver commesso un errore e mi sbattesse fuori dalla gara per il posto di apprendista che era in corso con l'altro suo accolito, Galen, di quattro anni più vecchio di me, e molto dotato...Anche se poi lui ha fatto tutti quei passi falsi, permettendomi di raggiungerlo, surclassarlo e alla fine...vincerlo. Non è stato comunque facile, per me. Sono passati solo due anni, e spesso di notte mi sveglio urlando. Darth Vader fa molto diplomaticamente finta di non sentirmi: è l'unica mia debolezza che è disposto a tollerare. Darth Sidious per fortuna non è nei paraggi, perché lui non sarebbe altrettanto accomodante.

Trovare Vader non è difficile: ormai, le nostre menti vivono in simbiosi e tutti e due sappiamo sempre dov'è l'altro, cosa sta facendo e di che umore è, a meno che uno dei due non alzi uno schermo deliberatamente. Cosa che ho provato solo una volta a fare, e non mi azzardo più perché Vader verrebbe immediatamente a cercarmi, e non sarebbe piacevole.

Spingo il portone della sala riunioni ed entro. – Sono qui! Mi dispiace! Non succederà p...

L'onda d'urto mi scaraventa indietro. Sbatto contro la parete. Quasi mi strozzo nel tentativo di non tossire per il colpo alla schiena.

Darth Vader, alto, nerboruto, vestito di nero da capo a piedi, mi fissa gelidamente dall'altro lato del tavolo. Indossa una cappa, un'armatura elettronica e un elmo dotato di maschera attraverso il quale respira pesantemente. Come succede molto spesso, non ha ancora aperto bocca e già mi mette una paura tremenda. Non gliel'ho mai chiesto direttamente perché mi lancerebbe nell'iperspazio, e lui non me l'ha mai detto perché non mi racconta mai niente su di sé, ma muoio dalla voglia di sapere cosa gli è successo per ridursi a dover essere tenuto in vita da un'armatura artificiale, che dev'essere lo stesso motivo per cui è sempre così tetro. E arrabbiato.

- Oh, Trillian – dice in tono sarcastico. – Grazie di averci onorato con la tua presenza. Peccato che la riunione sia finita quindici minuti fa.

-Maestro...

-E non dirmi che non succederà più perché tu sei sempre in ritardo.

-La mia presenza era così necessaria?

-Non hai colpito Tarkin con un tavolo per aver affermato il contrario? -. So che Vader mi sta lanciando un'occhiataccia, anche se non posso vederlo per via dell'elmo integrale. – Sei la mia apprendista. Io sono un ufficiale dell'Impero Galattico. Quindi tu sei un agente dell'Impero Galattico. E di conseguenza tutto quello che riguarda l'Impero Galattico riguarda anche te. Non ho tempo per farti il resoconto di ogni riunione che si tiene a bordo di questa nave, perciò pretendo che tu partecipi in prima persona, a meno che io non ti abbia mandato a fare altro.

Darth Vader parla sempre con tutti in questo tono, e non è certo più gentile con me solo perché sono la sua apprendista. Anzi, proprio perché sono la sua apprendista, io sono quella che viene strapazzata di più, soprattutto quando è nervoso, come adesso che ha un sacco di patate bollenti per le mani. La maggior parte riguarda l'Alleanza Ribelle.

L'Impero sta costruendo ormai da anni un'arma micidiale chiamata Morte Nera. I ribelli l'hanno saputo e stanno cercando di distruggerla prima ancora che sia finita. Non è ancora completa, ma abbiamo già fatto una prova, e abbiamo distrutto l'intera luna di Jedha. Sono molto curiosa di scoprire cosa potrà fare quando sarà pienamente operativa.

Vader ha scagliato un sacco di gente per aria alla notizia che era stato un pilota imperiale a disertare e a dire ai ribelli come distruggere la Morte Nera. Il fatto che Krennic, l'ufficiale a capo delle operazioni, abbia sterminato tutto il reparto di ingegneria, perché il loro capo, Galen Erso, aveva mandato quel pilota, non ha impedito a Vader di strangolarlo fin quasi a ucciderlo (per altro, con mi somma ammirazione – sebbene Krennic in linea di massima mi piaccia -, da dietro, senza alzare un dito) quando questi è andato da lui per chiedergli di rimanere comandante.

Krennic deve stare molto attento a non annegare nella propria ambizione.

Memorie di un'apprendista SithDonde viven las historias. Descúbrelo ahora