Capitolo 41 - Dovere, Orgoglio e Sacrificio

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"It's sorta weird, being honored for the worst day of your life."
-Tratto dal film Billy Lynn: un giorno da eroe

Teresa Lynn provava a leggere le parole che aveva scritto per Billy in una lettera, ma quello straziante e insopportabile pianto continuava ad impedirle di recitare il suo addio per suo fratello.
Parlava di quanto fosse stato un meraviglioso fratello maggiore per lei, di come con coraggio aveva mandato avanti la sua famiglia di sole donne quando fu diagnosticata l'alzheimer al loro vecchio padre, e per cercare di rendere quel momento meno doloroso, piangendo tentava di raccontare alla folla in ascolto, alcuni dei momenti più felici che aveva vissuto insieme a Billy.
Teneva la sua lettera stropicciata fra le mani pallide, mentre tutti la ascoltavano col capo rivolto verso la bara di Billy, posizionata al centro di quel grande cerchio di gente in abito nero e fiori alla mano.
Teresa Lynn era una ragazza di appena 25 anni, ma in quel momento, nessuno poteva fare a meno di vederla come una dolce bambina. Chiunque l'avesse guardata lì in piedi davanti alla tomba del fratello, l'avrebbe descritta come una piccola ma anche grande donna, distrutta e indifesa, e nessuno fra tutti i presenti, sarebbe potuto rimanere indifferente alle sue parole, adesso che in preda ad un pianto disperato, lei raccontava il giorno in cui Billy aveva deciso di arruolarsi nell'esercito. Perfino Evan, che da quando aveva visto la bara di Billy non aveva accennato nemmeno ad una lacrima, adesso sembrava provare a non scoppiare a piangere con ogni sua forza.
Lui, Peter, Chris, e altri ragazzi della loro caserma, fra cui alcuni sopravvissuti all'attacco durante il quale Billy era rimasto ucciso, stavano tutti in piedi, immobili e perfettamente composti nelle loro divise nere da cerimonia, davanti al loro amico morto.
Evan teneva la sua mano sulla pistola a salve al sicuro nella fondina, col berretto nero a coprirgli metà volto, e un'espressione rigida e seria scolpita sul viso.
Era completamente fermo, come un morto in piedi che metteva i brividi solo a vederlo, ma sebbene ogni parte del suo corpo dimostrasse il contrario, ciò che Evan cercava di controllare dentro di sè in quell'esatto momento, era tutto fuorché immobile e calmo. Somigliava più ad una tempesta, una valanga, o forse un terribile incendio, una silenziosa catastrofe dalla quale Evan non era poi così sicuro sarebbe riuscito a salvarsi.
Stava combattendo in un corpo a corpo coi suoi demoni senza emettere il minimo rumore, nessun lamento o sparo, solo una guerra impari e destinata ad esser vinta dal più spietato.
Un coro di voci incantevoli si sollevò in aria, mentre Teresa Lynn ripiegava la sua lettera, la riponeva in tasca, e piano si avvicinava a sua madre nel suo abito nero. Continuava a piangere, in preda al dolore e alla rabbia. Adesso il disprezzo che provava per la divisa di Billy, sembrava essere di gran lunga più forte dell'orgoglio che da anni vantava per l'eroe che aveva avuto come fratello, ed Evan lo aveva capito senza troppi problemi. Il modo in cui Teresa aveva guardato lui e i suoi amici in divisa mentre insieme avevano portato sulle spalle la bara di Billy, o l'espressione terrorizzata che aveva in volto ogni qualvolta che guardava la grande foto del fratello di fronte alla fossa che aspettava di esser chiusa, erano stati dei segnali abbastanza chiari per Evan: Teresa odiava quell'uniforme, odiava quelle medaglie, e odiava quel mondo che senza obiezioni, le aveva portato via suo fratello.
Evan deglutì, costringendosi a non cedere alle emozioni, al dolore e allo shock, mentre le voci angeliche di quel coro continuavano a rendere il tutto ancora più straziante.
Sollevò lo sguardo, poi iniziò a fissare con attenzione la bara di Billy davanti ai suoi occhi, mentre decine di ricordi gli riaffiorarono la mente.
Non poteva affatto crederci. Il ragazzo con il quale per mesi aveva pranzato, si era allenato, e aveva lavorato assieme, adesso si trovava dentro quella bara davanti ai suoi occhi. Si chiese a cosa avesse potuto pensare Billy nell'esatto momento in cui aveva capito che quei proiettili lo avrebbero ucciso. Probabilmente aveva pensato alla sua famiglia, o a quella ragazza soldato della loro caserma, dietro la quale andava ormai da anni. Non aveva mai avuto il coraggio di invitarla ad uscire, erano stati dei semplici colleghi, eppure lei adesso era lì con tutti loro, qualche fila più indietro, nella sua uniforme da cerimonia, immobile e sconvolta.
Il coro continuava a cantare, mentre Evan passava in rassegna i volti di tutta quella gente. Il sergente Cooper si stringeva il suo berretto al petto, e fissava immobile la bara di quel ragazzo che per anni aveva addestrato. La madre e le sorelle di Billy piangevano stringendosi in un abbraccio, mentre il padre, quel vecchio signore malato di alzheimer dall'aria un po' spaesata, fissava il cielo sopra di lui totalmente immerso nei suoi pensieri, proprio come se attorno a lui nel frattempo non si stesse svolgendo il funerale del suo unico figlio maschio.
Evan sentì una morsa al cuore, poi vide Casey, Hazel e Ian, in piedi l'uno accanto all'altro nei loro abiti neri e eleganti, mentre sconvolti guardavano la fotografia di Billy di fronte alla grande bara in legno.
Quel giorno Evan scoprì che anche Ian conosceva Billy, ed era per questo che adesso si trovava lì con tutti loro. Erano stati compagni di scuola, e avevano giocato insieme nella stessa squadra di lacrosse per interi campionati, così anche per lui, la notizia della morte di Billy, era stata un vero e proprio shock.
Ian teneva un braccio attorno alle spalle di Hazel, mentre con le lacrime agli occhi, adesso fissava la bandiera statunitense stesa sulla bara di Billy.
Sollevò il capo, poi notò Evan impegnato ad osservarlo serio e impassibile, così istintivamente entrambi distolsero lo sguardo. Evan guardò poche file più indietro, e quando il viso di Noah Keller entrò nel suo campo visivo, improvvisamente s'irrigidì drizzandosi sul posto. Non lo aveva notato fino a quel momento, non era sicuro che fosse così anche per Hazel, ma adesso non riusciva a non sentirsi per qualche assurda ragione minacciato dalla sola presenza di quel ragazzo. Era l'ultima persona che avrebbe voluto vedere adesso, ma anche Noah era stato un amico di Billy, e proprio come lui, era lì solo per dare il suo ultimo saluto al suo amico caduto in battaglia.
Così Evan sospirò, serrò i pugni, e mentre le voci dolci e delicate di quel coro continuavano a cantare, la sua attenzione venne invece catturata dalla sorella di Billy, che adesso sussurrava qualcosa alla bara del fratello accarezzandola dolcemente, "Ti voglio bene Bill, mi mancherai da morire" Evan lesse attraverso il movimento delle sue labbra, poi la vide posare la sua lettera e una fotografia di lei e suo fratello da bambini, sulla superficie in legno della lunga bara.
Evan la seguì poco dopo, mentre dall'altro lato della bara, anche Noah si avvicinava. Si fermarono davanti la bara di Billy, esattamente ai lati opposti, poi Evan estrasse qualcosa dalla sua tasca.
Accanto alla foto di Teresa Lynn, Evan posò una catenina in argento tale e quale a quella che anche lui portava sempre al collo, leggendo per l'ultima volta il nome dell'amico che aveva ormai perso per sempre, inciso su quella targhetta.
Noah lo seguì, sistemò i guantoni da boxe di Billy accanto a quegli altri doni, e poi lentamente sollevò lo sguardo.
Si guardarono per pochi secondi, scambiandosi terrificanti occhiate di fuoco, proprio come due soldati in assetto di guerra, pronti a sparare l'uno contro l'altro dai lati opposti dello stesso fronte. Poi, quasi come se i movimenti di uno si riflettessero nel corpo dell'altro, si voltarono in contemporanea. Si allontanarono dalla bara di Billy insieme, Noah tornò in mezzo alla folla, Evan invece raggiunse il plotone di soldati poco più distanti, che adesso attendeva di dare il loro ultimo saluto a quel vecchio amico. Il coro smise di cantare, Evan si sistemò affianco a Peter, poi, insieme ai suoi compagni, estrasse la sua pistola dalla fondina in cuoio. Sollevarono le braccia sopra il capo, caricarono le loro pistole, mentre l'urlo del sergente Cooper echeggiava in aria, e i tre colpi di commiato stavano per essere sparati.
"Pronti e, fuoco!" strillò il sergente, poi all'unisono venne sparato il primo colpo.
"Dovere" mimò Evan con le labbra, mentre tutti i presenti sussultavano per lo spavento.
"Pronti e, fuoco!" ripeté ancora Cooper, e il secondo colpo seguì.
"Orgoglio" disse ancora Evan a bassa voce, mentre le lacrime gli bruciavano gli occhi.
"Pronti e, fuoco!" gridò per l'ultima volta il sergente.
"E sacrificio" concluse il ragazzo, guardando in lontananza Hazel, stretta fra le braccia di Ian, che spaventata a morte provava a ignorare l'assordante rumore di quegli spari.
Evan strizzò gli occhi, abbassò la pistola ricacciando dentro le lacrime, poi il suono di una tromba lo fece reagire. Riaprì gli occhi, si mise sull'attenti, poi notò Hazel guardarlo immobile mentre si asciugava le lacrime sulle guance pallide.
Evan si raddrizzò il berretto sulla testa, lanciò un'ultima occhiata alla ragazza in lontananza, poi finalmente avanzò verso Billy. Peter gli camminava a fianco mentre si muovevano lenti e cauti, e tutti i presenti li fissavano in religioso silenzio.
Si avvicinarono al loro amico sistemandosi ai lati opposti della sua bara, poi presero in mano le due estremità della bandiera statunitense, che per tutta la sua lunghezza, copriva la bara di Billy Lynn.
Mentre la tromba suonava ancora, e la madre e le sorelle di Billy li guardavano piangendo, Evan e Peter piegarono la lunga bandiera insieme, la sistemarono sulla superficie in legno della bara, poi con un martello e dei chiodi la fissarono per bene.
Il sergente Cooper si avvicinò ai due ragazzi, posò una mano sulle loro spalle, poi tutti e tre si inchinarono davanti a quella bara, salutandolo Billy Lynn per l'ultima volta.
Evan cacciò dentro le lacrime che insistenti minacciavano ancora di uscire, si rimise in piedi sospirando, poi sollevando lentamente lo sguardo, vide Noah in lontananza fissarlo accigliato.
Inarcò un sopracciglio, e quando la tromba finì di suonare, Noah scappò via fra la folla davanti agli occhi colmi di lacrime di Evan.
In poco tempo cominciò a piovere, proprio come se anche il cielo quel giorno piangesse la morte di Billy, così Evan alzò gli occhi in cielo, la pioggia gli bagnò il viso, mentre una strana sensazione ricominciava a farsi viva in lui.
Si ritrovò catapultato in uno dei suoi soliti incubi, mentre la pioggia batteva sulla sua divisa da cerimonia, ma lui immaginava di trovarsi di nuovo nel bel mezzo del deserto, con solo il suo caschetto verde e la sua divisa mimetica ricoperta di fango, a proteggerlo dalla pioggia battente.
Si guardò intorno confuso, cominciando ad ansimare e a tremare, mentre disperato cercava Hazel fra tutta quella gente. Vide Ian parlare con Casey, Peter raggiungerli, e la famiglia di Billy piangere ancora a pochi passi da lui, ma di Hazel nessuna traccia.
Si girò ripetutamente, mentre gli spari già sentiti al villaggio di Ba'quba, continuavano a confonderlo, e a fargli venire il mal di testa.
Si strinse i capelli fra le dita, trattenne un ghigno di dolore, poi velocemente si allontanò, scappando via fra gli alberi altissimi mentre la pioggia continuava a bagnargli l'uniforme.

Si strinse i capelli fra le dita, trattenne un ghigno di dolore, poi velocemente si allontanò, scappando via fra gli alberi altissimi mentre la pioggia continuava a bagnargli l'uniforme

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Spazio autrice

Buon salve a tutte ragazzi/e!
Come state? Spero bene, anche se con quest'ultimo capitolo ho paura di avervi intristito troppo...
Lo so, è stato pesante anche per me scriverlo, ma la perdita di Billy significa davvero molto per tutti i personaggi, sebbene nella storia Billy Lynn non viene mai introdotto come un personaggio principale.
Comunque spero che nonostante tutto il capitolo vi sia piaciuto, quindi aspetto con ansia ogni singolo vostro parere!
Ah, dimenticavo: so che alcune di voi non saranno felici di questo cambiamento, ma ho pensato di cambiare il presta volto di Evan.
La questione dei presta volto è sempre molto dibattuta, ma io ci tengo a creare una sorta di cast, quindi, se a qualcuno di voi interessasse scoprire come immagino i volti dei personaggi, potete andare a scoprirli tutti nel capitolo "Cast e premessa". Fatemi sapere se anche voi vedete bene il nuovo presta volto nei panni di Evan Blake. Per me è davvero azzeccatissimo!
In ogni caso, come sempre, usate la vostra immaginazione e costruite l'intera storia nella vostra testa come più vi viene naturale!
Chissà, magari alcuni di voi immaginano Evan più come un giovane soldato dai tratti orientali e i capelli rossi!
Per oggi è tutto, baci

Hazel Evans

What do I stand for?Where stories live. Discover now