1

16.1K 95 8
                                    

Ero molto tardi, il mio primo giorno a scuola e fanculo, ero tardi.
Mi sono trasferita da poco a Milano e purtroppo non conosco nessuno.
Afferrai lo zaino e poi presi la corriera per andare a scuola.

Infilai le cuffiette e cercai di rilassarmi, ma mi sembrava impossibile.
Un ragazzo salí due fermate più tardi e mi chiese se il posto affianco a me era libero.
Sbuffai, poi annuii spostando la roba.

"piacere Samuele"
Ma chi ti caga? No dimmi, ho le cuffiette.
Le tolsi, già volevo tornare a casa mia.
"bene, mi chiamo Moon."
Lui sorrise, "bel nome".
Lo guardai per capire se aveva finito e, come sospettavo, riaprì bocca.

"non sei di qua vero?"
Mi sembrava gentile, ma purtroppo non potevo dirlo.
"nah, mi sono trasferita due settimane fa. Faccio ingegneria e niente, ho 17 anni e sono single. Ora vorrei sentire la musica scusa, buon viaggio"

Rimisi le cuffiette, lui diventò rosso in faccia e si appoggiò al sedile, con un viso triste.
Lo guardai meglio attraverso il riflesso del vetro.
Era un ragazzo con dei dolci riccioli scuri che gli ricadevano sul viso, gli occhi castani e una leggera barba.

Estrasse il telefono dalla tasca, si mise gli auricolari e notai subito le vene sulle mani, paradiso.
Ripensai al mio comportamento e mi accorsi di aver sbagliato.
Sospirai, dovevo scusarmi.
Tolsi una cuffietta e appoggiati una mano alla sua, che si irrigidí.

"scusami.. Sono molto tesa, non conosco nessuno. Ricominciamo?"
Lui sorrise fermando la musica con una mano.
"certo, beh che dire, abbiamo la stessa età e frequentiamo la stessa scuola, speriamo anche la stessa classe. Oggi mi sa che ti porto a fare il giro della scuola"

Il suo sorriso mi contagiò, così iniziammo a parlare e non la finimmo un secondo.  Era davvero simpatico.

Arrivati alla scuola mi accompagnò in segreteria, nella quale ritirati i libri e una serie di fogli da far firmare.
"allora partiamo dal convitto"

Mi prese per mano dolcemente per tirarmi verso di lui, poi la lasciò proseguendo davanti a me.
"eccoci, la tua stanza è questa, la mia due porte a destra dalla tua"
Sorrise imbarazzato massaggiandosi le mani.

"oh beh, approfitto di lasciare i libri"
Lui mi aspettò fuori, entrai e appoggiai tutto sul letto, avrei sistemato dopo. "
Cercò di sbirciare all'interno ma chiusi la porta prima.
" gli effetti personali li porterai con il tempo"

Si girò verso il corridoio opposto, "ecco, ora andiamo nella scuola e ti mostro le classi principali, la palestra, eccetera.
Sentii la campanella, ricreazione.
" ecco ora ti mostro la saletta, poi a pranzo la mensa e per oggi abbiamo finito "

Finalmente, non avevo fatto colazione e mi girava la testa da quanto parlava. Non ricordavo nulla.
Mentre mangiavamo, notavo che mi guardava con occhi dolci, io non potevo fare a meno di non notarlo.

" stasera facciamo un ritrovo salone centrale per una specie di incontro di inizio anno, che dici, vieni?"
Annuii con la bocca piena, "perfetto, ora scappo, ci vediamo stasera"

Era troppo un casino, non sarei durata molto.

mistress. Where stories live. Discover now