Capitolo 57

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Canzoni per il capitolo:
One - Ed Sheeran
Almost Is Never Enough - Ariana Grande

Nick non mi disse niente fino a quando non arrivai proprio davanti alla porta della mia stanza: Dimitri mi stava aspettando. E se Rowena l'avesse scoperto, sarebbe morto.
Respirai lentamente. Inspirai. Espirai.
Sollevai il mento. Mi feci forza. Afferrai la maniglia. Ed entrai.
Ebbi un certo déjà-vu. La stanza era stranamente...floreale. Anche il profumo di rosa mi era familiare.
Mi guardai attorno, stupefatta. Il viso si aprí ad un tenero sorriso.
Richiusi la porta dietro di me, per assaporare quella scena meravigliosa: sopra lo specchio, sul mobile sotto quello, in piccoli vasi sul comodino, sul mobile, sotto la finestra, erano adagiate delle splendide e profumate rose rosa antico. I loro petali rilucevano alla luce della luna, che traspariva dalla finestra ed illuminava la stanza di un bagliore argentato.
Mi sembrava di essere tornata improvvisamente nella Sala degli specchi, al castello di James. L'atmosfera era identica.
Un solo particolare non era lo stesso. Due.
Il pianoforte non c'era. E Dimitri. Dimitri era diverso.
La prima volta che ci eravamo visti per ballare, aveva tenuto la testa bassa, finchè non mi ero avvicinata a lui, che mi aveva infilato una rosa tra i capelli. Ora, lui mi dava le spalle.
L'avevo già visto di schiena. Ma non in quello stato: un elegantissimo completo, il piú raffinato che avessi mai visto, gli copriva la pelle; dal colletto, spuntava il bianco della camicia che indossava, sotto la giacca nera. I pantaloni erano, come al solito, in velluto.
Mi ritrovai a sorridere. Sorrisi davvero. Quasi, mi scappó uno sbuffo di sollievo, alla vista di Dimitri. Sembrava essere tutto tornato spensierato come una volta, dolce e romantico. Soprattutto lui.
Lui si accorse di me. Si voltó lentamente, indeciso se guardarmi o no. Aveva ancora la possibilità di ignorarmi.
Ma, sotto la luce della luna, decise di guardarmi, di rivolgermi uno dei suoi sguardi piú...trasparenti. Il turbinio, nei suoi occhi, era temporaneamente sparito.
Si giró completamente, a questo punto. E lo vidi: un timidissimo accenno di quello che sembrava un piccolo sorriso.
Le mie labbra si incresparono.
Abbassai gli occhi, imbarazzata. Era tutto cosí...leggero.

"Buonasera." mormoró Dimitri.
Ricordavo la prima volta, il primo ballo, come fosse stato il giorno prima. Sentivo ancora i residui di quella serata, dentro di me.

"Buonasera." risposi, sorridendo.
Alzai lo sguardo, mentre mi piegavo in una profonda riverenza.
Le labbra di Dimitri, a quel punto, non riuscirono a contenere il sorriso. Si piegó anche lui in un profondo inchino, un braccio dietro la schiena.
Soffocando una risatina, mi rialzai, insieme a lui, il sorriso ancora stampato sul volto.
E rimanemmo cosí, a guardarci. Io aspettavo che lui facesse qualcosa. Lui aspettava che io facessi qualcosa. Ma nessuno dei due faceva niente.
Afferrai un lembo del vestito e lo strinsi tra le dita, nervosa. Concentrai il mio sguardo sul vestito. Speravo mi aiutasse.
D'un tratto, un rumore catturó la mia attenzione. Era una melodia. Una voce che sembrava cantasse. No, era una canzone.
Alzai lo sguardo, confusa. E vidi Dimitri completamente rilassato. Anzi, si piegó in un altro inchino, porgendomi la mano.

"Principessa Lilith, mi concederebbe l'onore di questo ballo?" chiese.
Sorridendo, allungai, trepidante, la mia mano e la posai sulla sua. La sua pelle era esattamente come la ricordavo. Il suo tocco era delicato, ma deciso.

"Sarebbe, per me, un vero onore." risposi, in un'altra riverenza.
E Dimitri non aspettó altro: non appena mi rialzai dalla riverenza, venni attratta a lui, con un'intensità tale da farmi quasi male al petto.
Dimitri mi prese le mani e me le posizionó sul suo collo, allacciate sulla sua nuca.
I suoi capelli mi solleticavano le dita.
Le sue mani si posarono delicatamente sui miei fianchi, mi sfioravano appena la stoffa del vestito. Il suo tocco sembrava quasi incerto.
Con estrema lentezza, le sue mani cominciarono a guidare i miei fianchi, muovendoli appena.
Sorrisi di nuovo.
"C'è...qualcosa che non va?" chiese Dimitri, confuso o, forse, titubante.
Scossi la testa, divertita.

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