1°CAPITOLO

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24 giugno - 5:25 a.m.

E' come emergere brevemente da un'apnea profonda per poi risprofondare nuovamente sott'acqua. La sensazione di sollievo dura meno di qualche istante nel quale cerco di inghiottire più aria possibile.
Stavo soffocando nel sogno e mi manca il respiro anche ora, mentre mi dibatto tra le lenzuola appiccicose per cercare di liberarmi almeno un braccio e riuscire a raggiungere la sveglia.

Nell'ultimo anno mi sarà capitato una cinquantina di volte, con la media di tre o quattro volte al mese. Mi sveglio così in preda al panico che sta diventando un'ossessione.

La luce perennemente accesa, proveniente da un cantiere in costante attività a un isolato da casa, filtra attraverso le imposte delle finestre della camera da letto. Non la illumina del tutto, ma riesce a permettimi di scovare la sagoma della bottiglia d'acqua che ho imparato a non dimenticare mai di riempire prima di andare a nanna.

Bevo affannosamente e con l'ingordigia di chi sta vagando nel deserto da giorni e tutto a un tratto va a sbattere contro una sorgente d'acqua montagna, e intanto riavvolgo mentalmente il copione del mio incubo alla ricerca di nuovi particolari che possano aiutare a trovarci un senso.

Nulla, è sempre tutto uguale.

Il suo sguardo rivolto su di me, le sue mani sempre così troppo grandi, i suoi passi sempre più vicini. Silenzio, e poi... Uno schiaffo mi arriva diretto in faccia, poi un calcio nello stomaco, un altro ancora e per poi arrivare al terzo e così via...

Era così che si divertiva mio padre.

Nonostante sono passati undici anni la sua risata nel vederci soffrire me la ricordo ancora, la porto dietro con me come tutte le cicatrici che mi ha provocato. Non solo a me, ma anche a mia madre e ai miei fratelli.

Per fortuna, dopo tredici anni di tortura c'è ne siamo andati da quella casa troppo fredda per i nostri gusti.

La nostra vita è cambiata da un giorno all' altro. Non c'erano più urla, più sangue, più lividi, niente di niente, solo l'immenso amore di nostra madre.

Ci eravamo trasferiti in Italia, precisamente in Puglia a Bari. Lì continua la mia vita, o meglio inizia. Con i primi amici, le prime cotte e con la tanta voglia di scoprire sempre di più del dovuto.
Non per questo mi sono inscritto all'università di lingue, dove affronterò l'ultimo anno, per poi laurearmi.
Ma fortunatamente per adesso sono in vacanzaaaa!!

Non vivo più con mia mamma da ormai 4 anni. Ho un piccolo appartamentino che condivido con il mio coinquilino Marco, noi due siamo come fratelli. Ci siamo conosciuti alle scuole superiori e da lì non ci siamo più lasciati, frequenta anche la mia stessa università.
Che devo ancora dire di lui? ...È single chi lo vuole si faccia avanti! Sa fare da mangiare o almeno ci prova! ;)

Ah; ancora non mi sono presentato...

Mi chiamo Ermal, Ermal Meta, sono albanese di nascita e italiano di adozione.
Ho 24 anni e come avete potuto capire ho avuto un'infanzia al quanto terribile.
Nella mia vita ho sempre fatto musica, sembra strano ma lei è la mia migliore amica. Mi ha aiutato molto in questi anni, le devo molto.

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Ormai sono sveglio da un'ora. Marco è ancora in camera sua che dorme come un orso.
A volte mi domando come fa quel ragazzo a dormire così tanto, neppure un'allarme è capace di svegliarlo...  Come ogni mattina, mi tocca buttarli un bel bicchiere di acqua gelida in faccia.

M: "Aoo che succede? Dove sono? Presente, Pres- Ermal cazzo, quando la finirai di svegliarmi così? Oltre a farmi prendere una broncopolmonite morirò di colpi al cuore. Il mio piccolo cuoricino così debole... poverino.."

E: Che droga hai preso ieri sera eh?"

M: "Allora, no... in pratica, sai quella bella ragazza che ti dicevo.. beh ecco... aspetta eri ironico?

E: *Prende un cuscino e glielo lancia in faccia* "A volte mi chiedo come faccio ad essere ancora tuo amico!" *Si mette una mano in testa*

M: "Sei mio amico perché io sono molto carino e coccoloso" * Cerca di fare la faccia da cucciolo*

E:" Vai convinto! Così non farai pena nemmeno a una nonnina!"

M: "Stronzo"

E:"Alzati gorilla, che ti ho preparato la colazione"

M:" Ciboooooooooo!!!"

E:" Il solito scemo"

M:" Ti ho sentito!"

E:" Hai qualcosa che funziona nel tuo corpo allora!" *Scoppia a ridere*

M:" Oh mio dio che simpaticone fatto la battuta" *Gli fa la linguaccia*

E:" Dai avanti camina che la giornata è lunga"

M:" Ma io ho sonno"

E:" Marcooo!"

M:" Si; bla bla bla..."

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SPAZIO AUTRICE:

Ciao Lupi! Come state?

Sono felice di farvi leggere il mio primo capitolo... Ditemi cosa ne pensate, se vi piace o se cambiereste qualcosa.

State tranquille che nei prossimi capitoli apparirà anche Bizio!!

-Bacio e al prossimo capitolo!

Pezzi Di ParadisoWhere stories live. Discover now