1. Denial

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"Dimmi, cos'è che ho recuperato di preciso? Giusto per sapere se aver passato ore di tortura e di sobrietà è servito a qualcosa".

Cinque guardò Klaus, ripulito e curato da Grace dopo la fuga dai suoi aguzzini. Non avrebbe voluto coinvolgerlo in quel casino, ma doveva dargli qualche spiegazione in grado di dargli qualche sorta di consolazione.

"Questa valigetta permette di spostarsi nel tempo e nello spazio. Per trovarmi, i due che ti hanno rapito hanno dovuto viaggiare nel tempo come ho fatto io, e questa valigetta lo permette. Ora che ne sono privi sono bloccati qui".

Klaus annuì lentamente, giocherellando con le bende che gli fasciavano le braccia. Non aveva idea di preciso di cosa significasse, ma Cinque era soddisfatto e a lui andava bene così.

Qualcuno bussò al portone. Klaus guardò le porte timoroso, così il fratello andò ad aprire.

Fuori c'era un poliziotto, che guardò il ragazzino confuso.

"Buongiorno. C'è Klaus Hargreeves in casa?".

Il diretto interessato si fece avanti, perplesso. Era per la droga? Eppure era da giorni che non prendeva nulla.

"È lei il ragazzo di un certo Dave... non riesco a leggere il cognome".

Il cuore di Klaus mancò un battito. "Che è successo a Dave?".

"Mi dispiace, ragazzo. Dave ha avuto un incidente, una macchina gli è andata contro. Non ce l'ha fatta".

Klaus rimase fermo senza muovere un muscolo. Non si accorse nemmeno di aver trattenuto il respiro finché Cinque non gli scosse una mano davanti agli occhi.

"Undici minuti", disse riprendendo a respirare.

Lo poteva sentire. Dave era ancora vivo.

Non aveva tempo da perdere. Ne aveva già perso troppo.

Si buttò verso il poliziotto e lo spinse da parte con una spallata. Saltò via le scale, poi si mise a correre seguendo il rumore delle sirene.

Non poteva credere fosse successo. Dave, il suo Dave, sempre prudente, non poteva davvero aver fatto un incidente.

Forse era tutto uno scherzo, pensò schivando tutti quelli che incontrava durante la sua corsa.

Si distrasse solo quando si scontrò contro una donna, facendole cadere le borse della spesa.

"Scusi, scusi!", urlò correndo via.

Decise di tagliare per una stradina ben poco frequentata e lì cadde rovinosamente per terra, inciampando in qualcosa che non si premurò di riconoscere.

Un urlo lasciò la sua gola. Il tempo stava per scadere.

Si rialzò nonostante le ferite e zoppicò verso la fonte delle sirene, ancora troppo lontana.

Era troppo tardi.

Sentì finire gli undici minuti e si fermò in mezzo al vicolo, urlando a gran voce il nome di Dave.

Non poteva averlo perso, non poteva averlo perso davvero.

Ma sapeva che era successo.

Tornò all'accademia con un aspetto orribile, dato che era coperto di nuove ferite dovute alla caduta rovinosa e aveva gli occhi rossi dal pianto.

"Klaus!", urlò Cinque, sollevato di vederlo ancora vivo e sbalordito di vederlo in quelle condizioni.

Il ragazzo guardò però la valigetta.

Forse poteva salvarlo.

Prima che Cinque potesse fermarlo la aprì, riavvolgendo il tempo.

11 Minutes || KlaveWhere stories live. Discover now