Capitolo 1 ~La scelta giusta~

70 7 15
                                    

Olimpia si sentì frastornata, era una giornata con un caldo secco, senza nessuna ventilazione che potesse alleviare il cocente calore, eppure le parse che il vento soffiava forte nelle sue orecchie e nel suo animo. Quindi era giunto il momento di pagare il prezzo per la sua sterilità: - l'essere ripudiata o vedere il proprio marito concepire il suo erede con un'altra donna -

«Non potete impormi questo! Non potete trattare così la vostra regina», sentenziò aspro Anassandrida mentre i suoi occhi rimanevano fissi sul volto della moglie.

Olimpia ebbe un moto di stizza, fu avvolta da una rabbia improvvisa e desiderò la morte dell'eforo eponimo. Aveva un piccolo pugnale posto nella cinta stretta alla sua vita, sarebbe stato un attimo, vide sé stessa stringere il pugnale nella sua mano e affondarlo nel cuore di chi stava suggerendo a suo marito di scansarla, di metterla da parte. Olimpia strinse i denti e i due uomini capirono che la donna si stava trattenendo a stento dal dire o fare una sconsideratezza.
Anassandrida allungò il braccio verso lei e glielo cinese nella sua mano. «Nessuno può mancarvi di rispetto. Nessuno!» aggiunse alzando il tono di voce.

L'eforo assunse un'espressione risoluta e osservando attentamente si congedò dicendo loro: «Sapete entrambi che dovete acconsentire alla richiesta, altrimenti la stirpe degli Agiadi verrà meno e terminerà con voi e gli spartani ti destituiranno dalla tua carica Anassandrida.» Il vecchio se ne andò e fra i due sposi si frappose un assordante silenzio.

*

Un tonfo d'acqua fece voltare un gruppo di giovani donne che rise alla vista della loro amica che spuntava dall'acqua, Agameda era bella da far invidia a tutte le spartane giovani e anziane, i suoi lunghi capelli erano di un biondo dorato, folti e lucidi come la crine di un cavallo. Il corpo sinuoso ondeggiava mentre avanzava verso la riva del fiume Eurota.

«Guardate come si pavoneggia anche senza la presenza di un uomo», disse acida Eulalia.

Maia le rispose contrariata: «La tua invidia è tale da offuscarti la mente amica.»

Eulalia scattò irritata verso l'altra, Galene si frappose immediatamente fra le due e questo la portò a prendersi il pugno di Eulalia destinato a Maia in pieno volto.
Si tappò il naso sanguinante con le mani, sentì il dolore arrivarle sin la testa e si maledisse per essersi messa in mezzo.

«Cos'hai combinato?» gridò infuriata Maia mentre si accingeva a far sedere nell'erba l'amica colpita.

Eulalia ringhiò infastidita: «È tutta colpa tua, se non mi avessi provocata questo non sarebbe accaduto.»

Agameda corse preoccupata verso le sue amiche si calò a raccogliere la sua veste e la indossò in tutta fretta.
«Per Zeus e tutti gli dei, non vi posso proprio lasciar da sole. Cos'è successo?»

Eulalia e Maia iniziarono ad accusarsi l'un l'altra alterandosi sempre più e gridando come forsennate. «Basta! State zitte», gridò allo stremo della sopportazione Galene.

Si ammutolirono entrambe e persino Agameda non azzardò più alcuna domanda.

«Mi passerà, non è nulla di serio», convenne Galene guardando di traverso le responsabili del gesto. Le due abbassarono gli occhi sentendosi a disagio e Agameda prese un respiro storcendo il naso.

«Ci siamo attardate molto, non vorrei incappare in qualche sgradevole attenzione di troppo. Torniamo a casa», concluse quest'ultima.

*

Anassandrida respirò a fondo, poggiò le mani sui fianchi mentre teneva la testa china, sua moglie era di spalle, ferma, immobile su quel punto ormai da un lasso di tempo indefinito, non accennava a voltarsi e lui non sapeva come comportarsi. Un macigno gli schiacciava il cuore, ormai era fatta, non poteva più proteggerla dalla decisione degli efori e lui doveva star zitto, non pronunciare nulla, doveva accettare la decisione e nello stesso tempo sentirsi in colpa nei confronti della sua amata Olimpia.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 07, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Leonida e GorgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora