Capitolo 6

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La testa non aveva mai fatto così male come in quel momento. Da quando aveva sollevato il capo dal terriccio argilloso e coperto del suo sangue era rimasto seduto nella speranza che il dolore diminuisse. Era giorno, ad occhio e croce poco dopo le otto. La luna piena doveva essere passata mentre era incosciente. Aveva controllato più volte se i pugnali fossero tutti ai loro posti, concludendo che gliene mancassero tre all'appello. Eppure non rammendava cosa fosse accaduto la scorsa notte, tanto meno di averli utilizzati in qualche modo.

Si alzò aiutandosi con il tronco di un vecchio albero, la testa che girava come una trottola. Mai avrebbe pensato che durante una notte di luna piena si sarebbe svegliato in un bosco, totalmente disorientato e ferito.

Eppure Lucas non era un novellino, questo era poco ma sicuro.

Cominciò a camminare senza una direzione precisa sulla quale orientarsi. Se fosse riuscito a trovare un albero abbastanza grande da poterlo sorreggere e parecchio alto, avrebbe potuto arrampicarsi e scorgere il villaggio oltre tutta quella folta vegetazione.

Si maledisse per non essersi portato dietro un po'd'acqua, se non quella santa, ma come avrebbe potuto prevedere un attacco alle spalle? Aveva abbassato la guardia concentrandosi su un solo lupo, non considerando l'ipotesi di un numero maggiore di nemici.

Finalmente giunse a quella che avrebbe potuto tranquillamente definire "la quercia più vecchia che avesse mai visto", dal tronco arrotolato su sé stesso e le radici sporgenti. I rami rinsecchiti e lasciati spogli dall'inverno formavano grottesche figure tra il cielo grigio di quella mattina. Per sua fortuna i pugnali non gli mancavano, anche se ne erano spariti alcuni dal suo vestiario, quindi riuscì a scalare l'albero conficcando nella sua corteccia le lame affilate. Se il tronco fosse stato più fine avrebbe potuto arrampicarvici con facilità, incrociando le gambe e tirandosi su con la forza delle braccia, ma quel bestione misurava minimo un metro e mezzo di diametro.

Scalata parte dell'albero poté scorgere tra i rami le case poco vivaci del villaggio di Holzer. Non sarebbe stato un così brutto panorama se non fosse stato per un edificio dall'aria sinistra coperto interamente da legno e circondato da un'alta palizzata, anch'essa di legno. Ann aveva accennato alle strane usanze di quel villaggio, di come i bambini venissero portati all'interno di quell'edificio e "purificati" dal marchio del diavolo.

Lucas serrò i denti in una smorfia disgustata: come potevano gli anziani credere che in base al carattere di un qualunque moccioso avrebbero identificato dei lupi mannari? Mandare al patibolo dei bambini era uno dei gesti più crudeli che potessero ideare quel gruppo di ignoranti.

Lucas era tante cose, persino un assassino, ma non avrebbe alzato neppure un dito su un bambino, anche se questo si fosse rivelato nel tempo non così puro e candido come la sua faccetta d'angelo lasciasse presagirle.

Quello che adesso importava era raggiungere il paese e fare rapporto ad Annarose. Era distante mezzo miglio dalle abitazioni col tetto di paglia del grande villaggio. Non si spiegava per quale motivo si fosse trascinato fino a quel punto, visto che il suo compito quella notte era proteggere Ann da eventuali attacchi a sorpresa ed eventualmente uccidere il lupo. Non aveva segni di morsi o tagli sul corpo, quindi non era stato attaccato da un lupo, eppure il sangue era ancora incrostato nei suoi capelli mori, incorniciando la ferita da poco asciutta. C'era solo una spiegazione logica a quegli indizi, ma le sue conclusioni non gli piacevano affatto: C'era un nemico al villaggio e quel nemico era umano.

 C'era solo una spiegazione logica a quegli indizi, ma le sue conclusioni non gli piacevano affatto: C'era un nemico al villaggio e quel nemico era umano

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Cappuccetto rosso (Wattys 2019)Where stories live. Discover now