(23) Nessuna emozione

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✿ Rachel's P

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Rachel's P.O.V.

"Lydia per favore, verresti alla mostra d'arte stasera? Dobbiamo parlare, ti voglio bene lo sai. xoxo"

La mia amica continuava ad ignorarmi da settimane, ma non la biasimavo. Non avrei usato la scusa di essere stata poco lucida in quel periodo perché ormai mi sentivo così costantemente, ma sapevo di averla voluta ferire volutamente e mi vergognavo di ciò; lei cercava soltanto di essermi vicina ed io l'avevo spinta via preferendo la droga a lei, come avevo fatto con tutti del resto.

Avevo iniziato a vedere tutti come un nemico, compresa mia zia che avevo snobbato e trattata male nonostante fosse l'ultima persona al mondo a meritarselo.

Erano in momenti come questo che arrivavo a pensare che la vita delle persone intorno a me sarebbe stata molto più felice e semplice senza la mia presenza.

«Va tutto bene?» La voce soave di Zayn mi distrasse dai miei pensieri mentre rimanevo di fronte allo specchio della mia camera. Se ne stava con la spalla sinistra poggiata allo stipite della porta, le braccia incrociate al petto ed i suoi occhi penetranti che mi scrutavano circospetto. Indossava un pantalone elegante blu abbinato ad una camicia bianca, la giacca era nera come i mocassini ai suoi piedi.

Scuotei la testa. «Ho chiesto a Lydia di venire stasera, le sto provando tutte per farmi perdonare.»

«Vi volete bene, vedrete che riuscirete a risolvere.» Mi rassicurò avvicinandosi lentamente a me. Posizionò le mani sui miei fianchi e mi lasciò un tenero bacio sulla guancia dopo aver poggiato il mento sulla mia spalla.

«Come hai fatto tu con Brad?» Scherzai sarcasticamente.

Dal riflesso sullo specchio notai un sorriso sghembo farsi spazio sul suo viso. «Noi ragazzi abbiamo un modo diverso per risolvere i nostri problemi, meno chiacchiere e più azione. Sono i gesti che contano, vedrai che lo capirà anche Lydia.»

Annuii titubante mentre continuavo a fissare il mio riflesso allo specchio; un aderente vestito color panna faceva risaltare le mie curve ormai scemate, avevo perso peso visibilmente; stavo quasi per sparire nella mia stessa pelle e non me ne importava.

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Eravamo arrivati all'evento da poco meno di un'ora e vi era già una folla immensa che invadeva quella moderna galleria d'arte. Una ragazza del mio corso di disegno era riuscita a mettere in mostra per la prima volta una sua opera e fu talmente gentile da invitare tutti.

Io e Zayn passeggiavamo mano nella mano mentre osservavamo i vari quadri appesi alle pareti bianche, ascoltando il parlottare confusionario delle persone che si scambiavano pareri riguardo ad essi.

«Un giorno ci sarà scritto il tuo nome sotto uno di questi dipinti. Non dimenticarti di me quando sarai famosa.» Disse Zayn fermandoci di fronte un quadro che rappresentava due mani intrecciate che andavano sfumarsi fino a distaccarsi completamente.

BreathWhere stories live. Discover now