Prologo

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-Non vuoi proprio capire, eh?!-
La donna si alzò di scatto dalla sedia:
-È morta, Luciel! Non riapparirá mai da quella porta!-

Luciel impassibile, fissava la penna, con la quale avrebbe accettato la scomparsa di sua figlia.
Strinse i pugni e firmò quei documenti.

-Bene, signori Collins, le procedure legali sono terminate-
L’avvocato Robert era sempre imperturbabile, eppure lasciava sfuggire malinconia dallo sguardo: -Avete le mie sincere condoglianze. Vi auguro di superare presto quest’orribile momento-

I due coniugi non sembravano prestare attenzione. La signora Collins si asciugò il viso e accompagnò Robert all’uscita. Luciel si sollevò lentamente e s’incamminò fino ad una camera da letto. Le pareti di un verde giada erano adornate da foto di magnifici paesaggi silvestri, i mobili in legno e le mensole piene di libri di ogni genere, un letto ricoperto da fumetti, il PC sulla scrivania.
Tutto era rimasto così come era stato lasciato: l’ultimo legame materiale con quella ragazza.

Il signor Collins era sopraffatto dai ricordi di sua figlia.
Non la vedeva da otto mesi ormai.
-Rose! Prendi le valigie- e diede un ultimo sguardo.
-Addio, Monica-

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